.Eclettico., 11/14/2007 2:22 PM:
Per il discorso sul calderone, il fatto che tu dica che facciamo parte del genere umano, o che dica (semplicemente) che quel disco fa parte del genere Metal, non è assolutamente sbagliato..... ci mancherebbe....
Ma se iniziassimo a dire che io e te facciamo parte del genere umano e che siamo di sesso maschile ? non è già più definito ? non porta già ad una chiarezza maggiore ?
certo ci vuole molta più preparazione per non di "castronate"......e quindi si tende a semplificare per essere sicuri di non sbagliare.....
Il che va tutto bene fino a che non si scopre che uno di noi 2 e' bisex. Ovviamente e' una provocazione, una metafora. Io almeno sono maschio (sapevate che il nome Mario significa maschio?)
Scherzi a parte. Sono in gran parte d'accordo con te.
Sulla utilita' di tutto cio' permettimi di continuare a nutrire seri dubbi.
Prendiamo il caso di un negozio di dischi. Puo' essere comodo, specie se si ha bisogno di comprere qualcosa di conosciuto e di cui non si puo' chiedere espressamente, che i dischi stiano separati in generi. Idem per la musica on-line.
Ma utile e' una cosa, necessario e' un'altra. Se io vado sempre nello stesso reparto e' pur vero che evito di perder tempo con cose poco interessanti. Pero' magari non vado mai a scartabellare fra dischi jazz o folk o di world music o di classica. Davvero un vantaggio? o piuttosto una auto-limitazione?
A me personalmente, amando molto le contaminazioni, dei generi non importa un fico secco. So pero' di essere un'eccezione fra gli amanti della musica.
Ultimamente ad un concerto prog (Asia) ho sentito un tipo dire che secondo lui i jazzisti sono solo persone che confondono le acque e che la loro musica ha scarso valore. Cose cosi' fanno male. Sono un'insulto all'intelligenza. Perche' l'uomo quando e' limitato dice che e' colpa deglia altri? mah... siamo in democrazia