00 30/04/2006 20:29
-1. Uccidere un fascista non è reato-

Sabato ventinove aprile duemilasei
Sono a casa mia, fuori c’è un bel sole e pochi raggi di quest’ultimo illuminano poco la stanza in cui mi trovo a scrivere, oggi non è un sabato normale, oggi si commemorano due morti degli anni settanta, il primo morto dopo quarantasette giorni d’agonia nel millenovecentosettantacinque e il secondo ucciso a colpi d’arma da fuoco un anno esatto dopo la morte del primo, trentuno anni fa moriva Sergio Ramelli.
Ho impiegato moltissimo tempo per incominciare a scrivere queste righe, sapevo dentro di me di doverle scrivere ma poiché l’argomento trattato non è uno dei più facili (e scrittori nettamente superiori a me hanno impiegato anni e anni di ricerche su questo argomento!) e quindi prendere una decisione come scrivere un qualcosa su Sergio Ramelli non è facile, in primo luogo perché Sergio Ramelli è stato ucciso cinque anni prima della mia nascita e quindi ora, se non fosse morto, avrebbe avuto dei figli che probabilmente avrebbero la mia età e quindi scrivere su un ragazzo che potrebbe essere mio padre non è la cosa più facile che esista ma nonostante questo ho deciso d’incominciare a scrivere per dire la mia su questo atroce fatto di sangue che ha colpito Milano nel lontano millenovecentosettantacinque.
Non voglio scrivere un romanzo su Sergio poiché sarebbe del tutto inutile e poco credibile e non voglio affatto scrivere un saggio storico poiché prima di me è stato scritto uno dei più bei libri su quegli anni che è “Sergio Ramelli una storia che fa ancora paura” e quindi ho deciso di scrivere ciò penso, i miei sentimenti e i miei rimorsi su questo fatto, naturalmente scriverò per filo e per segno la sua storia ma non voglio assolutamente trasformare i miei pensieri in un saggio.
Leggendo la storia di Sergio mi sono accorto di una stranezza numerica che vorrei riportare qui di seguito… Sergio Ramelli è morto trenta anni dopo la fine della seconda guerra mondiale e per essere più precisi è morto a trenta anni e quattro giorni dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Secondo voi dopo trenta anni e quattro giorni esistevano ancora dei fascisti?
L’illogicità di questo omicidio è che accusavano Sergio Ramelli d’essere un fascista, un ragazzo di diciotto anni nato dieci anni dopo la fine della guerra poteva essere un fascista?
Secondo me no… era di destra ma ciò non vuol dire essere un fascista, che esistano ancora a oggi neo fascisti è innegabile ma sono fortemente convinto che quest’ultimi siano innamorati di un’idea e di una ideologia ma da questo ad arrivare a formare squadre squadriste pronte a picchiare e a uccidere tutti quegli che non la pensano come loro c’è ne vuole e molto.
La cosa che più m’inquieta dell’omicidio di Sergio è la scintilla che ha fatto esplodere il tutto ma di questo né parlerò più avanti nella narrazione, oggi voglio solamente ricordare un ragazzo di diciotto anni che è stato ucciso a causa delle sue idee anti conformiste dell’epoca.
Gli antichi greci dicevano che era benedetto dagli dei chi moriva giovane, secondo me Sergio è uno di questi!








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