00 01/05/2005 10:36
III°

Tra pochi giorni ci sarà l’apertura di una mostra a Torino molto particolare… e so che non potrebbe centrare nulla con questo saggio e invece c’entra eccome, innanzi tutto se si parla di una mostra vuol dire che ci sono esposizioni d’opere d’arte e quindi di bellezza, ma questa mostra espone quadri che hanno come tema il DOLORE, e quindi questa mostra entra a pieno diritto in questo saggio!
La Medusa di Pietre Paul Rubens (1618) per esempio è uno dei più bei quadri che io abbia mai visto nonostante che questo quadro non raffigura cose belle come potrebbero essere i tramonti, i mari o gli uccellini che cinguettano felici tra le fronde degli alberi ma bensì raffigura la testa di Medusa (la creatura mitologica che al posto dei capelli avevi delle serpi e ogni volta che un uomo la vedeva in faccia si tramutava in statua!) mozzata con uno sguardo che fa lavorare poco la fantasia… ora il valore dell’opera è incalcolabile (e non mi riferisco al costo della tela poiché non lo so e sinceramente non lo voglio neanche sapere!) nonostante ciò che raffigura… quindi la bellezza è soggettiva poiché a me il quadro personalmente piace molto ma ad un’altra persona lo stesso quadro potrebbe fare schifo e quindi la bellezza non si può calcolare in termini universali ma personali!
La divagazione che ho appena scritto è un semplice esercizio su quanto sia facile distruggere filosoficamente il concetto di bellezza universale… poiché se esistesse una bellezza universale deve esistere anche una bruttezza universale e quindi non può esistere poiché la bellezza e la bruttezza sono le cose più soggettive che esistano!
Possiamo dire però che la bellezza è la mancanza di bruttezza (sempre soggettivamente!) per fare due piccoli esempi: la luce è la mancanza di buio e il buio è la mancanza di luce; il bene è la mancanza di male e il male è la mancanza di bene… ora il primo esempio è oggettivo poiché i cinque sensi e più precisamente la vista è conscia che se c’è la luce non c’è il buio e quindi in questo caso si può parlare di teorie universali invece nel secondo esempio si può parlare solamente soggettivamente poiché ciò che è bene per una persona non è detto che sia il concetto di bene per un’altra persona, per i nazisti era un bene uccidere sei milioni di ebrei per non dire necessario ma per un non nazista uccidere sei milioni di ebrei è male quindi in questo esempio non si può parlare di teorie universali ma soggettive poiché il bene e il male cambia da persona a persona!
Quindi anche il concetto stesso di bellezza è una teoria soggettiva e non universale?
Ebbene si poiché dicendo che un essere umano è diverso da un altro essere umano ciò vuol dire che anche i suoi concetti di bellezza sono diversi, se fosse una teoria universale non esisterebbero gli eterosessuali poiché una donna eterosessuale troverà bello un uomo e non una donna e questo vale anche per gli uomini… ugualmente simile è il discorso per gli omosessuali visto che un uomo omosessuale convinto non troverà mai una donna di una bellezza universale ma al massimo un uomo ma ciò non è detto che lo stesso uomo di una bellezza universale venga considerato tale da un altro omosessuale uomo e lo stesso discorso vale per gli omosessuali donne!
Quindi sono convinto che la bellezza non può esistere ma può esistere il piacere e il non piacere!









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