00 06/12/2004 15:52
"11/2 Memories The end"

Il freddo novembrino mi colpisce in faccia e me la riduce come un puntaspilli, il freddo m'entra nelle ossa e sto sudando freddo per ciò che é successo appena sette otto minuti fa, mando un sms al mio amico e gli comunico cos'é successo, credo che sia felice per me ma io non lo sono affatto, c'é qualcosa che non mi torna in tutto questo, lei mi ha lasciato come un deficente a maggio e dopo sette mesi mi sono ritrovata in stazione ad aspettarla, per poi aiutarla con i bagagli e accompagnarla a casa sua, quattro chiacchere sul più e sul meno, lo stereo che incomincia a ronzare per poi pompare musica, una sotto specie di quattro passi di danza sulla musica, quattro passi di danza che non c'entrano nulla con la musica, un bacino casto e puro che si é trasformato presto in un contatto di labbra e saliva, le mie mani che scoprono come se fosse la prima volta il suo corpo, le sue gambe attorcigliate sulla mia vita, la sua bocca e la sua lingua che profondamente esplora la mia bocca, le mie mani sulle sue natiche e poco dopo siamo a letto a fare sesso, non l'amore, sesso, l'amore si fa di solito tra una coppia e non da due persone che ormai non significano più nulla l'uno per l'altro, il tempo scorre troppo velocemente per i miei canoni, doivento una sotto specie di animale affamato di sesso, e m'accorgo che il suo co-inquilino la sera prima aveva sicuramente acceso un bastoncino chimico d'incenso e il mio povero naso raffredato né é saturo, sento la mia mente sciogliersi a causa di quel malefico e nauseabondo puzzo, siamo nudi e a letto, e sento ogni atomo d'odore della sua pelle post sesso, sento il suo batitto del cuore e il movimento quasi impercettibile che fanno le sue ciglie dopo aver raggiunto l'orgasmo, mi dice che gli sono mancato ma sono tutte becere menzogne, so che ciò che é capitato questa sera non avrà mai un seguito, ma raggiungo questa consapevolezza solo dopo, ora sono davanti a lei sulla sua porta d'ingresso e penso che forse per una volta la fortuna mi ha sorriso, scendo con l'ascensore fino al piano terra e una strana tristezza mi colpisce la mente drogata dall'incenso, la luce tendente al verde dell'ascensore mi fa vedere la mia pelle di un giallo inaturale, arrivo all'ingresso del palazzone anni settanta dove lei abita e m'incamino lentamente verso il "troione" (N.d.A.: Il "troione" non ha nulla a che fare con le prostitute bensì é un termine cognato anni prima da un mio conoscente per indicare i chioschi che vendono salamelle e birra di notte, che di solito sono frequentati da prostitute e dalla popolazione notturna cittadina!) e prendo una Becks, me la faccio aprire e m'incamino verso la fermata dell'autobus che mi porterà a casa, sono triste, la sensazione che avevo provato poco prima nell'ascensore s'amplifica e diventa pura depressione, conosco la sensazione e so anche come sconfiggerla ma ora seduto su un freddo sedile arancione di questo autobus non voglio sconfingerla ma voglio affogarci dentro, la mente vola al passato e come in un film vedo minuto per minuto la mia storia con lei, la mia storia che é finita oggi, definitivamente e senza repliche, devo guardare in faccia la realtà, sò di certo che questa nonostante non sia l'ultima volta che la vedrò non sarà mai come prima, non lo é mai, una minestra riscaldata non é mai buona come una minestra appena fatta... sto affogando lentamente nei miei pensieri... due giorni dopo a questo fatto la rivedrò e la bacerò ancora ma quest'ultimo é la prova matematica della falsità del gesto!








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"Michele Novaro incontra Mameli e insieme scrivono un pezzo tuttora in voga" Sfiorivano le viole di Rino Gaetano