00 06/09/2004 08:50
.9 Conclusione

Un soldato turco rimasto nel villaggio scorse in lontananza una macchia nera ferma poco prima dell’entrata del villaggio stesso, s’avvicino imbracciando il suo fucile, vide che la macchia in verità era un gruppo di bambini magrissimi e pensò subito che i suddetti bambini erano riusciti a scappare dalla deportazione.
I bambini stavano in silenzio e piangevano guardando il loro vecchio villaggio in mano ai turchi, non s’accorsero del soldato che divento una truppa, non s’accorsero dei fucili puntati alle loro spalle, non s’accorsero nemmeno dell’ordine di fare fuoco che un soldato urlò alle loro spalle, non s’accorsero di nulla e morirono tutti davanti al loro villaggio!

Il genocidio armeno incominciò nel millenovecentoquindici per opera dei turchi e dell’impero ottomano e finì (per così dire) solamente nel millenovecentoventidue.
Da 1.000.000 a 1.500.000 di armeni vengono eliminati nelle maniere più atroci. In pratica i due terzi della popolazione armena residente nell’impero ottomano è stata soppressa e, regioni per millenni abitate da armeni, non vedranno più in futuro, nemmeno uno di essi.
Circa 100.000 bambini vengono prelevati da famiglie turche o curde e da esse allevati smarrendo così la propria fede e la propria lingua.
Considerando tutti gli armeni scampati al massacro il loro numero non supera le 600.000.
Tra il 1920 e il 1922, con l’attacco della Cilicia armena ed il massacro di Smirne il nuovo governo (sotto Kemal Ataturk) portò a compimento il genocidio. Dopo questi ultimi crimini non un solo armeno vivo lasciò traccia in Turchia.

Con questo mio brevissimo romanzo volevo far aprire gli occhi su questa catastrofe immane che i turchi (ora sono in Europa) hanno incominciato e finito contro un popolo pacifico e cristiano!








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