i promessi sposi,critica...

questo testo l'ho ritrovata nei miei vecchi documenti,è frutto della mano di un mio grande amico,piccolo genio...è uno bassetto ma è un grande,e non potevo non condividere...io lo invito formalmente a partecipare alla vita di questo forum del male...e vi assicuro che ha tutti i requisiti necessari!vai...



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......Io che palle che proprio nn mi capisco, ho sempre pensato che scrive fosse espressione d'intelligenza, che rappresentasse la voglia che si ha di dire agli altri qualcosa che nn si vuole tenere solo per se, invece mi sto accorgendo di come, sia solo il modo più semplice per portar fuori quello che dentro pesa..... ma possibile allora che i grandi scrittori studiati per anni sui banchi di scuola siano solo dei repressi del cazzo!?!? ....a 'sto punto tutto pò esse!
Comunque quello che personalmente nn riesco mai a portà fuori riguarda sempre qualcun'altro..... e che cojoni se poi consideri che al 90% quell'altro è un'altra!
....ora che ci penso però.... questo nn fa altro che contribuire alla tesi sugli scrittori repressi: parto dal presupposto che la maggior parte di coloro, cui toccherà la sventura di leggere la presente, su nn si sa nemmeno bene cosa, si trovi in una posizione quantomeno regolare nei confronti della legge e quindi avrà frequentato la scuola dell'oblio... dell'obbligo, quindi tagliando corto..... "I Promessi Sposi"....
Dato che la presente nn vuole essere un trattato più o meno a favore su questo discutibile e inutile romanzo (anche se probabilmente la cara Letizia nn condividerà questa personale affermazione), arrivo al dunque e, facendo ricorso alle mie più elevate capacità suntive e critiche accoppiate in un unico concetto distruttivo per alcuni e forse costruttivo o semplicemente obiettivo per altri, ve lo riassumo in due parole: Lei è timida e riservata e, come tutte le donne, si vergogna a sbatterla in faccia a Lui che, come tutti i bravi ragazzi, da ipocrita del cazzo, fa finta che gli va bene così; arriva poi l'Altro che nn si fa tutti i problemi che si fa Lui e sta li li per conclude se nn fosse che.... nei libri l'Amore deve trionfare sempre e allora finisce che Lei e Lui vivono felici e contenti e l'Altro si redime da una vita di sesso, droga e balalaica (il rock al tempo di Manzoni ancora nn era legale).
Ora... dico io... il nostro buon storico dei miei stivali se ti deve raccontare 'sta storia e cercare di spiegarti cosa stracazzo girasse nella testa del caro estinto per potersi sentire spinto a perdere ore e ore del prezioso tempo che la "provvidenza" gli aveva concesso, privando il mondo contadino di due sane e vigorose braccia, comincia con certe pippe del tipo ...l'oppressione spagnola trasfigura da quella francese.... il popolo che soffriva.... la peste pregna di significati simbolici e metaforici.... la provvida provvidenza e il profondo aspetto religioso che trasuda da ogni poro.... e via dicendo....
Ora... ridico io... cerchiamo di svuotare la mente da questi discutibili concetti precotti, e chiediamoci perchè. Perchècazzo il caro Alessandro, che sicuramente sarà stata una persona così umile e timorosa di Dio, avrebbe dovuto farsi quest'incalcolabile numero di pippe mentali che a nient'altro avrebbero portato se nn ad una sicura e dolorosa cecità permanente?!?!?
Sono di parte e lo dichiaro subito, analizzo i fatti e cerco di trarre le mie conclusioni; è inevitabile quindi che mi trovi a condividere il paradosso di ......(numme ricordo)......... "La soluzione più semplice e quasi sempre quella esatta." ....teoria del caos?!?!?!? Numme ricordo e nn è importante.
Permettetemi quindi di salire in cattedra per un attimo e innalzarmi a ruolo di vostro cantore per illustrarvi in pochissime righe come la vedo io: ora vedo il buon caro e amato Alessandro, nn più nella sua statica posa dantesca, fiero e orgoglioso della corona d'alloro con cui è stato cinto il suo capo, ma gobbo e stanco sotto il peso di una vita da uomo mortale.
E' immaginandolo così che penso che le sue siano state storie come le mie, storie da terza elementare se vogliamo, semplici e banali ma che dentro fanno male anche se ti chiami Manzoni; mi piace pensare che anche lui avesse la sua Lucia e che semplicemente, come me, nn fosse poi così bravo a far finta di nulla e volesse raccontare agli altri quel qualcosa che nn voleva tenere solo per se; mi va di pensare che anche a lui, ora uomo così terreno, nn gliene fregasse più di tanto dell'invasore e della peste che bussavano alla porta il giorno in cui la sua Lucia aveva deciso di tirarsela in maniera quasi sovrannaturale.
E si perchè lui nn era 'sto gran figo, nn riusciva a fregarsene come magari avrebbe fatto Raul Bova; e poi c'erano quei momenti dove, da uomo ancora più reale, si chiedeva "...e se è l'ultima che incontro che ha più curve di Monza?" Ma poi so veramente le curve quello che di cui gli frega? ....nn lo so. Personalmente però quando incontri un paio d'occhi da cui nn riesci a levare lo sguardo e due labbra che nn ti sembrano chiedere altro che di essere baciate io...boh! Che dire?!? Mi sento come tutti gli altri e come Alessandro... un cojone... e mandali a farenelculo quegli occhi se ci riesci???
E' allora che la comprensione diventa giustificazione e un "vaffanculo" diventa "ti capisco"!
"Ti capisco un cazzo, stronza!"
"Se nn c'avessi quello che c'hai da mo che te c'avevo mandato!"
E allora è vero che contano le curve. E allora mi piace pensare che anche Alessandro, come me, stesse semplicemente parlando, a chi voleva ascoltarlo, della sua Lucia, di Lui stesso e de 'sta cazzo de provvidenza che porca puttana guarda se gliel'ha mai data una stracazzo di mano!!!





P.S. Chiedo scusa a chi si fosse sentito ferito o offeso dalla presente, con particolare riferimento, semmai, al partito Femministe d'Italia cui tengo a precisare che è consentito dall'autore stesso poter leggere quanto suscritto anche in chiave inversa semplicemente immaginando Lucia con i pantaloni e Alessandro con un bel paio di tette....



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