UNA SERA TRISTE

fiordineve
00martedì 16 novembre 2004 00:57
Cresci due figlie donando loro ciò che tu non hai vissuto, le allevi con tutto l'amore che non puoi riversare su un marito,
un padre troppo impegnato a giocare a Peter Pan per crescere.

Le riempi di attenzioni, colmi la loro vita con coccole e baci spontaneamente nati, non pretendi nulla in cambio: è il tuo mestiere di mamma.

Poi, ti accorgi che tu non sei nessuno, non hai compiuto che il tuo dovere, hai speso ciò che non potevi permetterti per portarle dove i loro sogni volavano; arrivano gli amori e tu sei messa da parte come una scarpa vecchia e già usata, se ne vanno da casa incuranti delle difficoltà in cui ti troverai pretendendo il tuo benestare.

Ti dedicano un'ora di tempo alla settimana e sporadiche telefonate, troppo impegnate a gestire la loro vita.

Intano, vivi un amore che non vorresti per non morire di solitudine, per non impazzire nel silenzio sepolcrale di una casa che era colma di risate e di musica.

Te ne stai così a chiederti se a nulla è valso dover accettare una vita di non amore di umiliazioni, di offese per una finzione di famiglia e ti dici che no, non è giusto.
Il tempo è trascorso e di fronte trovi solo sentimenti col contagocce e egoismo nel cuore di chi hai amato più della vita
anche se sai che, seppure lontane, loro ti vogliono bene.

Mi sento sola, interventi, viaggi verso medici che sembra non finiscano mai; i miei genitori che crollano e non hanno che me, e vorresti scappare, vorresti condividere le ansie e le paure, non mi è concesso: io sono quella forte, che non crolla mai, che non soccombe, e il mio povero amore che mi tiene per mano come una bimba, sorreggendomi quando pure lui avrebbe bisogno di appoggiarsi a me.

Ma, stasera sono triste, e non riesco a pensare diversamente; aspetto domani, un'altra visita e un altro sole, magari più luminoso di oggi.








marill
00martedì 16 novembre 2004 17:24
per fiordineve
Ho letto con molto affetto le tue parole, descrivono un pò una storia comune a tanti genitori, non che sia banale.....ma è qualcosa che si ripete, magari non esattamente così, ma i figli sono un pò uguali fra di loro.
Tu gli dedichi la vita e loro.....solo qualche ora.
Ma sono sicura che comunque, se non subito ma con il tempo, riconosceranno quello che una madre ha dato loro.
Volevo farlo in un'altro spazio, ma il tuo scritto mi dà modo di farlo quì.
Vorrei riportare alcune frasi di una mail che mia figlia mi scrisse qualche mese fa, in occasione del mio compleanno.
Lei è ancora in casa con me, ha solo 18 anni, ma viste le incomprensioni che spesso ci sono fra di noi, mai avrei pensato di leggere quanto mi ha scritto.
Eccoti alcune frasi:

"in questi anni vivendo in questa realta esterna e famigliare, spesso mi sono trovata a riflettere e a rapportare tutto a te...
quante volte ti ho ammirata e mi hai stupito x la tua forza d'animo! sei sempre stata una grande..e a volte ti sei dimostrata davvero coraggiosa,magari tenendoti tutto dentro ma sempre stringendo i denti, e continuando ad essere la nostra mamma!
kissà quante volte hai pensato d mandare tutto e tutti a......., ma nn lo hai fatto e x questo ti ringrazio!
..sai spesso mi sono trovata a dover rispondere a quelle domandine di test idioti ke girano x internet e kiedevano ki fosse il mio mito xsonale, e bè..io sempre risposto mia mamma =) ..
nn jim morrison o kissà ki,ma semplicemente tu! xkè ogni giorno mi hai dato e spero ke lo farai ancora tanti insegnamenti, dalla + piccola cosa alla + grande!
e ora posso dire d essere fiera e orgogliosa! ..se un giorno anke tu lo sarai d me, questo lo devo solo e unicamente a te, e quindi nn guardare con okki soddisfatti me, ma te e la tua vita, xkè quello è stato a me d esempio!
ho sempre trovato in te un'amica, ma ke è sempre rimasta anke mamma e ti ha distinto fra tutte le amicizie ke ho avuto.. nonostante i piccoli litigi o qlke delusione ke ti ho dato, ho sempre saputo ke tu c'eri e ke su di te potevo contare, con la tua comprensione e il tuo affetto!
nn fermarti, e nn kiudere gli okki.. continua lo stesso a mostrarti come hai sempre fatto, xkè io nn smetterò mai d osservarti e stimarti! anke se intorno a te nn trovi motivi, trovali dentro d te!"

Questo l'ho fatto solo per incoraggiarti, anche se non hai riscontri, sono sicura che hai lasciato in loro una traccia profonda che fà di loro delle donne mature e che potrai guardare con occhi pieni d'orgoglio.
Quando sono un pò a terra, queste parole mi confortano dandomi sempre un senso di pace.
MARILLA



Cobite
00martedì 16 novembre 2004 18:22

Ti capisco Maria Antonietta.
Anch'io come te sono prigioniero in casa per assistere un genitore e la nostra "piccola" è andata in altra città alla ricerca della sua strada.
Meno male che ho la moglie, altrimenti non so che farei.
I miei genitori hanno assistito ben poco i loro. Un tempo o si aveva la forza di restare o immancabilmente si dipartiva. Oggi la medicina ne salva molti ma te li lascia bisognosi di tutto, come un bebé di 80 chilogrammi.

Poi penso, domani forse succede anche a me o a mia moglie(prefirirei morire) e allora forse la figlia dovrà sacrificarsi.
Be' allora è giusto che finché ho la forza di arrangiarmi che lei sia libera da queste tremende catene, libera di farsi la sua vita, libera di volare ancora un po'.
In fondo è per questo che l'abbiamo allevati: perchè possano volare con le loro ali.
Lasciamoli volare finché possono e siamone felici.

Un abbraccio affettuoso

Giancarlo cobite



fiordineve
00giovedì 18 novembre 2004 01:17
Questo l'avevo scritto il 17 marzo.



17/03/04


Non riesco a dormire e se dormo non ce la faccio a non pensare.

Francesca, il mio chiodo fisso.
Francesca la mia bambina dagli occhi di giada, lei che sta rivoluzionando la sua vita per amore di Giampietro, bravissimo ragazzo, pure bello; una coppia perfetta, con un "ma".
Lui abita a 150 km da casa mia.
Lei, ora, deve decidere di abbandonare la sorella con la quale ha un rapporto speciale, quasi da gemelle, pochi anni di differenza (20 mesi) e la complicità di chi si vuole bene davvero.
Claudia già soffre, anche se lo nasconde; ora si frequentano spessissimo, almeno due volte alla settimana; poi come faranno?

Francesca dovrà abbandonare me, suo padre, i suoi nonni amatissimi, mettere da parte la sua laurea; le sue amiche, la città dov'è nata, e il suo lavoro; il suo capo la stima, le permette di avere delle giornate libere quando lo desidera, è apprezzata dai colleghi.

Abbandona tutto ciò per vivere accanto ai genitori di lui; lui non cede di un passo, a volte ci chiediamo se voglia andare in ufficio in pigiama, sarebbe così facile trovarsi a metà strada, cosicchè pure io riesca ad andare da lei, a trovarla.
Chi lascia tutto è Francesca, e sta male, non sa che decisione prendere.
Giampietro la vorrebbe sposare subito, acquistare una casa con un immenso giardino e fare un bimbo subito; lei, conscia dei pericoli che può correre qualunque matrimonio, tiene alla sua indipendenza economica, giustamente.

Ora è dibattuta e io non l'aiuto, perchè riconosco i sintomi della depressione in agguato.

Non so che dirle, la guardo e penso che la vedrò poco e male, forse una volta al mese; ed i nipotini che desidero saranno allevati da un'altra donna, non potrò coccolarli, né viziarli, e lei mi mancherà così tanto.............

Sagitta
00lunedì 22 novembre 2004 11:23
Ma davvero
Francesca ha abbandonato la laurea????? Almeno quella spero di no!

Su coraggio, succederà qualcosa di bello che ti fa sentire meno sola! Stai lontana da Firenze? magari una volta ti vengo a trovare! O vieni tu, ti preparo un pranzetto!

[SM=x142861] [SM=x142944] [SM=x142887]
fiordineve
00lunedì 22 novembre 2004 23:41

Ha trovato un lavoro part time che avrebbe potuto svolgere con un diploma d 3° media: ecco perchè dico ha abbandonato la sua laurea.
Qui aveva il lavoro per cui si era laureata, uno stipendio molto soddisfacente e una carriera già delineata.



Abito a Mantova, lontanuccia da Firenze e ho pure una malattia che non mi permette d viaggiare.[SM=g27825]


Per Giancarlo: i miei nonni (paterni e materni) sono stati curati in casa fino alla loro morte; per queso sono tornata qui, per assistere i miei genitori.[SM=x142900]
E' il mio dovere: ho promesso loro che non andranno in una casa di riposo, ci sono io, se non basterò prenderò un aiuto.
Per quanto riguarda me, da tempo ho deciso, non vorrò essere di peso a nessuna; nemmeno parheggiata 6 mesi qui e 6 mesi là; me ne andrò in una casa per anziani, non starò da sola e le mie figlie non avranno obblighi. [SM=x142819]



FIORE-------Maria Antonietta


Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo

[Modificato da fiordineve 22/11/2004 23.47]

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