Ricorre l'anniversario del capolavoro di Collodi

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=ahamiah=
00martedì 8 luglio 2008 14:25
C'è ancora Pinocchio oggi



Spesso si rimprovera ai giovanidi oggi di non conoscere i classici della letteratura moderna ma se dicessimo loro : "C'era una volta...risponderebbero subito; un Re".
Invece parliamo di: C'era una volta un pezzo di legno....
Già, perché con questo celebre attacco comincia il libro scritto da Carlo Lavezzari, in arte Collodi, dal titolo "Le Avventure di Pinocchio: storia di un burattino".

Quest’opera pubblicata per la prima volta il 7 luglio del 1881 (centoventisette anni fa) a puntate nel "Giornale per i bambini" (con illustrazioni realizzate da Carlo Chiostri) e poi in volume a Firenze nel 1883 ed illustrato da Enrico Mozzanti, è considerata un capolavoro della letteratura italiana e mondiale.

E' molto apprezzato come libro per l'infanzia ma le intenzioni di Collodi, non era quella di creare un racconto per l'infanzia ma un romanzo rivolto a tutti.Nella prima versione, il burattino moriva, impiccato a causa dei suoi innumerevoli errori. Solo nelle versioni successive, pubblicate a puntate , la storia venne modificata con il classico finale che oggi si conosce, con il burattino che assume le fattezze di un ragazzo in carne ed ossa.
Il romanzo è in realtà tristemente ironico, a volte addirittura satirico.Del resto in quei anni, nella letteratura per ragazzi e non solo, era diffusa una certa tristezza e crudeltà generata da quel filone verista e realista allora preponderante.
Il suo successo, portato anche cartoon e film successivamente
deriva dall’essere una incredibile fonte d’ispirazione per la nostra immaginazione.
Provate a pensare a quanti modi di dire oggi diffusi provengono da questo libro: a cominciare da Pinocchio sinonimo di bugiardo (all’idea di chi dice le bugie li si allunga il naso), o "un mangiafuoco" per indicare un tipo burbero e irascibile, o"il gatto e la volpe" per indicare una coppia di amici poco affidabili, o"lucignolo" il modello di ragazzo ribelle e scapestrato, o "il grillo parlante" per indicare chi si prodiga a dare consigli rimanendo inascoltato o, peggio, considerato un seccatore.
Quindi anche i cari ragazzi che non leggono molto, e non conoscono la storia di Pinocchio, in realtà ne sono parte.
gioiaedolore
00martedì 8 luglio 2008 19:18
c'è ne vorrebbero di storie come pinocchio...un racconto che è sempre moderno...non avendo mai eta' ..evviva pinocchio.
martee1964
00martedì 8 luglio 2008 19:52
la ricordo ancora la fiaba.....


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