Vale: “Dobbiamo incutere timore in vista del 2009”
Dal 1998 in poi Valentino Rossi è sempre salito sul podio di Phillip Island. Dopo due vittorie in 250 cc è arrivato un terzo posto nel 2000 nell’anno del debutto in 500 cc, seguito da cinque vittorie consecutive, dal 2001 al 2005. È evidente che gli ultimi due terzi posti, nel 2006 e nel 2007, gli hanno lasciato un po’ l’amaro in bocca.
“Questo circuito, insieme al Mugello e a Barcellona, è uno dei miei preferiti, forse il più bello di tutti – ha detto - è veloce e fluente, con medie sul giro elevatissime, oltre i 200 orari. Si sta in piega per tanto tempo a grande velocità: è eccitante! Qui ho fatto tante belle gare in passato, per cui spero di ripetermi quest’anno”.
Vinto il mondiale, da dove arrivano le motivazioni per vincere ancora in questa parte finale della stagione?
“Beh, ogni volta c’è sempre una motivazione diversa: adesso arrivano tre circuiti molto belli, dove però lo scorso anno le cose non andarono bene. In Malesia, poi, fu un vero disastro… Quindi vogliamo rifarci. Poi è importante anche in vista del 2009 far capire agli avversari che siamo sempre duri da battere. Bisogna lasciare un ricordo ‘tosto’, non moscio. Non vedo l’ora di scendere in pista domani per capire come vanno qui le Bridgestone: Stoner nei test invernali qui andò fortissimo, mentre noi ripartiremo da zero. Vedremo”.
A Motegi non hai potuto effettuare i test per provare alcni particolari destinati alla moto 2009: hai già comunque le idee chiare su come può essere migliorata la M1, moto già vincente?
“Migliorare è sempre possibile: abbiamo piccoli problemi di erogazione del motore, e in più stiamo cercando di rendere la moto più stabile in accelerazione, perché ha spesso la tendenza ad impennarsi. Lavoreremo quindi sul telaio e sull’erogazione, oltre che sull’elettronica, per poter aprire meglio il gas in uscita di curva”.
Come farete però a capire come sviluppare la moto in questo senso, se ancora non sapete come saranno le nuove gomme frutto del monogomma?
“Beh, inizialmente in effetti il monogomma darà una bella mescolata alle carte, ma penso che dopo alcuni mesi tutto tornerà alla normalità. All’inizio bisognerà essere bravi a capire come mettere a posto la moto per le nuove gomme”.
Pensi che ci saranno ancora gomme con mescole differenziate?
“Spero di sìm, perché su un circuito come Phillip Island, per esempio, non ci fossero delle gomme con mescole differenziate tra lato destro e sinistro, non riusciremmo a correre…”.
Come andrà fatto, secondo te, il regolamento di questo monogomma?
“Sono fiducioso sul fatto che ci sarà una gestione trasparente se sarà la Bridgestone a farlo, dato che con tutti i team si è sempre comportata in modo corretto. Con loro si sa sempre quali gomme hanno gli altri piloti. La Michelin invece ha sempre puntato di più sui piloti più forti risultando meno trasparente. Insomma, ha sempre utilizzato un modo di lavorare differente”.
Credi che accadrà come in F.1, con il gommista che proporrà tre tipi di gomme, e poi starà al pilota scegliere qual è la migliore per lui?
“Credo che con le moto il discorso sia più complicato, dovremo vedere come fare. Potrebbe anche essere, per come la penso io, che ogni costruttore dopo aver fatto dei test chiede le gomme adatte alla propria moto”.
Pensi che la marca di pneumatici per la monofornitura sia stata di fatto già decisa?
“Io ho parlato con Ezpeleta, e mi ha detto di no: io spero di rimanere con Bridgestone, se non altro perché credo che si debba utilizzare quella che è al momento la miglior gomma. Utilizzare la Michelin sarebbe un passo indietro. Utilizzare un gommista che non ha esperienza, come per esempio la Dunlop, sarebbe un disastro, ma secondo me anche passare alla Michelin sarebbe un passo indietro”.
Credi che il fattore sicurezza sia stata la ragione principale del passaggio al monogomma?
“Senza dubbio la sicurezza ha rappresentato un fattore importante, in più però forse c’era anche una situazione di malcontento, con delle Case costruttrici che pur spendendo tanti soldi si sono viste tagliate fuori dalla lotta per il fatto di non avere le gomme giuste. Con il monogomma in teoria calano le performance, ma c’è più spettacolo, quindi dovrebbe essere positivo. Vedremo”.
Chi vedi favorito per il titolo di vicecampione tra Stoner e Pedrosa?
“Non dico per chi faccio il tifo, risulterebbe antipatico… però vedo Stoner più
competitivo di Pedrosa in questo momento, quindi 10 euro li punterei su Casey…”.
Alberto Cani