Matarazzo C5 Livorno - Futsal Cascina 3-5 (1-1 pt)

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HellaSmatto
00sabato 23 ottobre 2010 04:09
Quinta sconfitta stagionale per i labronici. Il Matarazzo fa la voce grossa anche con il Cascina, ma paga un inizio di ripresa scellerato.
Matarazzo C5 Livorno: 1) Dello Iacono Emiliano, 2) Vajani Alessio, 4) Gambuzza Gianluca, 5) Berti Daniele, 6) Sangiorgio Emiliano, 7) Magnozzi Matteo, 10) Audiberti Andrea (C), 11) Guidi Claudio. Allenatore: Alati Dario.

Reti Matarazzo: (1) Sangiorgio Emiliano, (1) Vajani Alessio, (1) autorete a favore.

Per i bookmakers, questi matches sono semplici da decodificare: 2 fisso, una bassa quota per la vittoria del Cascina e un miracolo in cui credere per il pareggio.
Alla fine, forse, hanno ragione loro; ma il Matarazzo di mister Alati, immerso in una profonda e lunga introspezione, riesce a spaventare anche i cascinesi, ben saldi nell'alta classifica.
Non basta, però, il coraggio e il buon gioco: un quarto d'ora micidiale dei pisani, infatti, ammutolisce i locali e li costringe all'inutile assalto finale. Vediamo la cronaca dettagliata.

Una rigida temperatura, sui prati di Livorno, accompagna il fischio iniziale dal match. Non c'è tempo per prendere le misure: Dello Iacono è il primo a farsi vedere, neutralizzando un violento diagonale in contropiede degli ospiti.
Al 2', tuttavia, è il Matarazzo a colpire: strepitosa performance sulla fascia destra di Berti, braccato da due avversari, che esce con un dribbling secco e offre un delizioso pallone all'indietro, col portiere in uscita; sull'assist perfetto si avventa Sangiorgio, segnando il gol più facile del mondo, a porta sguarnita. 1-0.
L'avvio livornese prende di sorpresa gli uomini di mister Mitidieri. Mai domi, però, i nerazzurri tentano l'affondo con Salvini, ma un miracoloso "Puma" Dello Iacono salva sulla riga (gettando l'ombra del gol-fantasma); sullo stesso contropiede, poi, Audiberti spreca malamente davanti all'estremo cascinese, su invito di Sangiorgio.
Il Cascina aumenta la pressione, spaventando con le iniziative di Salvini e Casaregola, giungendo, poi al 9', minuto in cui un traversone teso dalla destra viene convertito in autorete da uno sfortunato Berti. 1-1.
Da qui in poi, la prima frazione è un match a ping pong tra le compagini: il Matarazzo attacca e non conclude, il Cascina riparte e grazia i livornesi. Ai punti, però, vincerebbero i locali, molto pericolosi con Audiberti (stoppato tre volte da un ottimo portiere) e, soprattutto, Sangiorgio, intimidito per tre volte dall'uscita dell'estremo pisano, a tu-per-tu con il numero 6 gialloblu.
Nel finalissimo, poi, escalation di emozioni locali con: la punizione, stampata sul palo, di Gambuzza; la doppia occasione sottoporta di Magnozzi e un'altra punizione, sempre di Magnozzi, provata a ribattere pure da Gambuzza. Con il segno X sulla schedina, le formazioni tornano negli spogliatoi per l'intervallo.
La ripresa mostra subito le sue carte, leggermente diverse da quelle della prima frazione: il Matarazzo deve fare a meno di Magnozzi che, purtroppo, accusa un problema muscolare dietro la coscia destra. Oltre al forfait dell'esperto numero 7 livornese, il Futsal Cascina ha aumentanto nettamente il pressing, creando pericoli intorno a Dello Iacono. Il Matarazzo è il primo a farsi vivo: Vajani crea un'occasione pericoloso dalle parti dell'area cascinese, ma Sangiorgio inizia il solito cortocircuito, fermandosi a metà strada, piuttosto stizzito. Lo stesso numero 6, un minuto più tardi, perde palla da ultimo uomo, innescando il pericolosissimo Salvini che, però, grazia il Matarazzo. Neanche il tempo di farsi perdonare che, sempre Sangiorgio, commette lo stesso errore, stavolta a due passi dalla propria porta; stavolta Salvini non sbaglia, ma anzi ringrazia e porta a casa. 2-1, mentre sul cronometro corre il 4'.
Il black-out di Sangiorgio, nelle file livornesi, ha l'effetto domino: gli altri iniziano a spazientirsi, perdendo in grinta e concentrazione. Con questi livornesi un pò irritati, il Cascina trova carta bianca per dettare legge e abbattere le mura gialloblu. Dopo due sterili punizioni di Gambuzza e Sangiorgio, i pisani triplicano: un diagonale dalla destra, al 14', risulta fatale per i gialloblu. 1-3.
Gli ospiti, a questo punto, rallentano l'offensiva e tentano di amministrare. Il Matarazzo, tuttavia, attacca l'avversario appena abbassa la guardia e, nel giro di un paio di minuti, crea tre occasioni da rete: un tiro di punta di Audiberti, una mischia furibonda sulla punizione di Gambuzza e il clamoroso palo di Sangiorgio, a porta completamente sguarnita.
Appena capito che i livornesi non hanno ancora mollato, il Cascina spara le ultime due cartucce, sperando di aver terminato definitivamente l'avversario: la prima, al 22', è un diagonale dalla fascia mancina, magistralmente infilato nell'angolo; l'ultima cartuccia, invece, viene sparata da distanza ragguardevole da Casaregola, servito intelligentemente da Salvini. 1-5.
Il Cascina, a circa 8' dal termine, congela il risultato e mette tre punti in freezer. Il finalissimo, però, porta la firma locale: i "tremendi dieci minuti" gialloblu hanno inizio. Pressing asfissiante, attacco totale e decine di occasioni in pochi giri di lancetta. I labronici accorciano le distanze con un autogol, al 24', favorito dal traversone tesissimo di Guidi. 2-5.
L'ultimo acuto, invece, è di Vajani al 26': splendida conclusione a giro dal limite, servito ancora da Guidi. 3-5.
Gli ultimi quattro minuti di gioco vengono spesi da Audiberti e Guidi, continuando a mangiarsi le mani sottoporta; mentre il Cascina si lascia parare due tiri liberi da un monumentale Dello Iacono.
Il match termina qui.

Una bella prestazione, ancora una volta, per la banda di Alati. Ma sono nuovamente zero, i punti raccolti. Adesso che il buon gioco c'è, la voglia di vincere è trovata, il carattere è parzialmente esumato, è l'ora di andare a caccia di salvezza. Complimenti, ovviamente, al Futsal Cascina: formazione pronta per il salto di categoria che, tuttavia, ha faticato sul campo del Roller Soccer.

PAGELLE

Dello Iacono: 6.5.
Serata particolarmente grigia, sia per prestazione che per numero di interventi. Nel finale, però, viene salvato dai due tiri liberi disinnescati alla banda di Mitidieri. Non gioca male, sia mai, però manca del solito spirito battagliero e guerrigliero di sempre. Straordinario in un paio di occasioni, sembra, però, ammutolito nel miglior momento del Cascina. Oltre alle magiche parate, servono anche i suoi urlacci. Silenzioso.

Vajani: 6.5. Un bel dispendio di energie, quello dell'Uragano gialloblu. Una buona partita, terminata con una prodezza balistica dal limite dell'area. Non sarà una serata da mettere in bacheca assieme alle altre perle e, questo, lo si deduce già dalla chiama, quando il DG lo apostrofa malamente: "vagiani". Oltre la sufficienza, senza ombra di dubbio, ma manca ancora dello charme necessario per risolvere la questione salvezza. In attesa dell'uragano... Tromba d'aria.

Gambuzza: 6.5. Una signora partita, quella di Gambuzza. Inserito nella fase cruciale del match, ovvero quando il Cascina ha le redini del gioco in mano, non si lascia intimidire neanche dall'esperienza di Milko Salvini. Tenace nelle retrovie e spietato nel bombardare. L'urlo: "occhio a quel 4, che c'ha il tiro!" di mister Mitidieri è un chiaro segno di timore dell'avversario. Ancora un gradino sopra, un tocco in più di personalità e la frittata potrebbe essere fatta, sempre più gustosa. Coming soon.

Berti: 6+. Un voto che dev'essere così, giusto per il minutaggio. Per quello che ha fatto, poi, nel periodo trascorso in campo, ci sarebbe voluto un 8. Gioca poco, sì, ma gioca tremendamente bene: difende, amministra e, addirittura, s'inventa la rete del vantaggio livornese. E' sua, infatti, la terribile discesa sulla destra che ipnotizza la difesa cascinese e, sempre suo, l'invito chirurgico per Sangiorgio. Se questo è quello che dimostrerà sempre... Zanna bianca.

Sangiorgio: 4.5. Funestissime, per lui, le ultime due votazioni stagionali. Con due gravi insufficienze in saccoccia, sembra, comunque, non riuscire a risolvere quel piccolo problema di contatti che, a metà gara circa, gli genera dei pericolosi cortocircuiti. Tremendo, infatti, l'inizio di ripresa (con un gol subito a suo carico e una serie di atteggiamenti sbagliati), dopo un primo tempo sufficiente. Diminuire il voltaggio. Folgorato.

Magnozzi: 6. Un gran peccato, per il Matarazzo, averlo perso per tutta la ripresa. Una presunta contrattura alla coscia, infatti, ha terminato anzitempo il suo match, dopo un'ottima prima frazione. Il voto è politico, ovviamente, anche se gli sta naturalmente stretto. Tanto gioco, una copertura senza pecche e un grande senso di coesione: questo il repertorio mostrato nel primo tempo. Freddato.

Audiberti: 7+. Appena arrivato al campo, ancora in vesti civili, i suoi occhi fiammeggiano dietro le lenti da vista. E' buon segno. Al fischio d'inizio, come in una mattinata di Ungaretti, si illumina d'immenso. Prende per mano la squadra e, come ai vecchi tempi, la trascina per tutti i sessanta minuti. Crea pericoli, li disinnesca e, se sbaglia qualcosa, c'è solo da starsene zitti. E' tornato il capitano, è arrivato anche lui. Locomotiva.

Guidi: 6.
Forse avvolto dalla malinconia di un addio dichiarato (a Dicembre, infatti, tornerà a calcare i campi del calcio a 11), il piccolo dobermann Guidi non morde come sempre. Grintoso, sì, ci mancherebbe, ma la gabbia pisana che gli si chiude intorno non lo fa muovere più di tanto. Si riprende solo nel finale, quando, in due minuti fa segnare un'autorete al Cascina e serve splendidamente l'assist a Vajani, per il definitivo 3-5. Museruola.

Alati: 6. Si era sentita la sua mancanza, al PalaPonticelli. Ritorna tra le mura amiche, ma di fronte c'è l'armata di Mitidieri. Nessun problema: con la pacatezza che lo distingue, ha provato a cavare tre punti da questo match. Non c'è riuscito, ma quanto c'è andato lontano? Buonissima, poi, l'idea di fare una bella chiacchierata nel post-gara, sperando di aver gettato le basi per un futuro molto più solido. Cemento armato.

Marco Voir,
addetto stampa A.S.D. Matarazzo C5 Livorno
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