La guerra dei sette anni

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Pius Augustus
00lunedì 25 dicembre 2006 16:25
Particolarmente sensibile alla minaccia costituita dalla Prussia, il ministro degli Esteri dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria, l'abile marchese di Kaunitz, lavora alacremente sul piano diplomatico al superamento della storica inimicizia tra gli Asburgo e i monarchi di Francia, e vi riesce nel 1756, allorché viene stipulata un'alleanza austro-francese, cui aderiscono anche Russia, Svezia, Polonia e Baviera, con lo scopo di distruggere il regno di Prussia e di spartirsene i territori.

Venuto a conoscenza, tramite alcune spie, di questo patto segreto, Federico Il di Prussia cerca ed ottiene l'alleanza dell'Inghilterra, interessata al mantenimento dell'integrità della Prussia in funzione dei suoi commerci baltici, ed attacca per primo invadendo la Sassonia. Comincia così, nel 1756, la cosiddetta guerra dei Sette Anni. Nei primi tre anni, dal 1756 al 1759, la Svezia è alle prese con difficoltà di ordine finanziario, la Polonia è impegnata a difendere la Sassonia, la Russia non riesce ad organizzare la mobilitazione delle sue forze armate. Eserciti francesi e austriaci hanno quindi campo libero per invadere la Prussia, ma sono sconfitti e respinti dall'esercito di Federico II che con straordinaria mobilità riesce ad affrontarli separatamente.

Intanto nelle colonie (India, America settentrionale, Africa) si ha un grande scontro franco-inglese, che, inizialmente a favore della Francia, volge poi a vantaggio dell'Inghilterra, grazie alle risorse che essa è in grado di mobilitare fuori d'Europa.

Artefice di questi trionfi inglesi è William Pitt, un capo whig che re Giorgio Il (1727-1760) è stato costretto a chiamare alla guida del governo, dopo l'inizio della guerra dei Sette Anni, per poter mobilitare tutte le risorse necessarie ad affrontare il grande conflitto. Ma nel 1760, Giorgio III (1760-1820), più interessato alle fortune della sua dinastia e ai suoi possessi nell'Hannover che ai commerci inglesi nel mondo, licenzia Pitt (1761) e, dopo 46 anni di governo degli whigs, si appoggia al partito tory, che offre immediatamente la pace alla Francia.

Nel frattempo, la Russia è riuscita a mobilitare le sue forze armate, e la Polonia ad organizzare un nuovo esercito, cosicché la Prussia è stata invasa (1760) da ben sei eserciti (francese, bavarese, austriaco, russo, polacco e sassone),contro i quali nulla hanno potuto l'efficienza e la disciplina delle forze di Federico II, costretto ad abbandonare ai suoi nemici la stessa Berlino (1761).

Il duca di Choiseul, l'incapace ministro degli esteri francese giunto a quell'alta responsabilità solo perché appartenente a un gruppo di nobiltà feudale favorito dalla Pompadour, amante del re Luigi XV, sopravvaluta l'importanza delle sconfitte prussiane e interpreta l'offerta di pace che gli viene dall'Inghilterra come un segno di debolezza. Perciò la respinge, convincendo, nello stesso tempo, i sovrani di Spagna, Napoli e Parma a stipulare con il sovrano di Francia il 'Tatto di famiglia", cosiddetto perché questi sovrani appartengono alla famiglia dei Borbone, che li impegna tutti ad una lotta per la distruzione della potenza dell'Inghilterra (1761).

Questa, allora, mobilita tutte le sue flotte, e nel biennio 1761-'62 infligge ai suoi nemici danni tremendi, cacciando i Francesi dal Canada e dalle Antille, gli Spagnoli da Cuba e dalle Filippine, e i Napoletani dalla Sicilia. Di fronte a tanti disastri, aggravati dalla riconquista di Berlino (1762) da parte di Federico II, che ha potuto armare un nuovo esercito con i finanziamenti inglesi ed è riuscito a stipulare una pace separata con la Russia, le potenze borboniche sono costrette a chiedere precipitosamente la pace.

La pace di Parigi, con la quale termina, nel 1763, la guerra dei Sette Anni, sancisce in Europa la reintegrazione di tutti i possedimenti del regno di Prussia e, fuori d'Europa, la cessione all'Inghilterra, da parte della Spagna, della Florida (in cambio della quale la Spagna ottiene la Louisiana francese, che, nelle mani di uno Stato debole e in decadenza come quello spagnolo non rappresenta alcun pericolo per l'Inghilterra), e da parte della Francia di tutti i possedimenti francesi in Canada, in India e in Senegal.

L’Inghilterra esce dalla guerra come dominatrice dei mari del mondo mentre le potenze dell'Antico Regime, che hanno speso nella guerra enormi somme di denaro, senza ricavarne alcun risultato, vengono da ora in poi coinvolte in una crisi sempre più grave dei loro sistemi sociali feudali.





[Modificato da Pius Augustus 25/12/2006 16.27]

Vota DC
00mercoledì 27 dicembre 2006 21:45
Diciamo una guerra piuttosto inutile come tutte quelle di quei tempi.
In India fu soprattutto una vittoria politica:Pondicherry venne restituita ai francesi poco dopo ma i francesi non poterono più espandersi a differenza degli inglesi.
Il Senegal fu restituito poco dopo (infatti si parla tuttora francese).
In Canada invece si ebbero risultati importanti e da subito gli inglesi ottennero il dominio diretto dei territori ex francesi ma fecero un grave errore:non mantennero le promesse fatte ai coloni e come risultato gli americani divennero indipendenti e la Florida tornò alla Spagna per breve tempo.
DarkWalker
00mercoledì 27 dicembre 2006 21:52
beh non ha portato a grandi risultati solo perche la prussia ha vinto^^
Seth Gecko
00sabato 13 gennaio 2007 12:57
per me fu la prima vera guerra mondiale
Vota DC
00martedì 16 gennaio 2007 10:51
Re:

Scritto da: DarkWalker 27/12/2006 21.52
beh non ha portato a grandi risultati solo perche la prussia ha vinto^^



I prussiani hanno perso,se quel pirla di Pietro III non li salvava risparmiandoli non avremmo avuto i nazi.
Duca Conte Barambani
00martedì 23 gennaio 2007 00:10
Re: Re:

Scritto da: Vota DC 16/01/2007 10.51


I prussiani hanno perso,se quel pirla di Pietro III non li salvava risparmiandoli non avremmo avuto i nazi.




mi...sono scettico su questa tua affermazione...

Vota DC
00venerdì 2 febbraio 2007 21:56
Re: Re: Re:

Scritto da: Duca Conte Barambani 23/01/2007 0.10



mi...sono scettico su questa tua affermazione...




Il nazismo è lo spirito militarista dei prussiani,figlio del loro senso di superiorità.Anche se si è sviluppato prima in Baviera ad opera di un austriaco.
fedeleneisecoli
00venerdì 2 febbraio 2007 22:03
inghilterra e prussia gli hanno fatto il mazzo [SM=x278649]
Duca Conte Barambani
00giovedì 8 febbraio 2007 09:03
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Vota DC 02/02/2007 21.56


Il nazismo è lo spirito militarista dei prussiani,figlio del loro senso di superiorità.Anche se si è sviluppato prima in Baviera ad opera di un austriaco.




si vabbè,chiaro questo,ma non è che possiamo riassumere cosi semplicemente un fenomeno tra i più complessi come il terzo reich...
E cmq da sempre la germania ha avuto una tradizione militarista.



Pius Augustus
00giovedì 8 febbraio 2007 15:13
in realtà prima del Re Sergente,poco prima di federico il grande i prussiani avevano fama di pessimi soldati,indisciplinati e non concinti.Addirittura si parlava dei tedeschi come del popolo più gentile e indifeso del mondo.
Sebastiano Ferrero
00giovedì 8 febbraio 2007 22:10
Re:

Scritto da: Pius Augustus 08/02/2007 15.13
in realtà prima del Re Sergente,poco prima di federico il grande i prussiani avevano fama di pessimi soldati,indisciplinati e non concinti.Addirittura si parlava dei tedeschi come del popolo più gentile e indifeso del mondo.



Il mio Brandenburgo, me l'hanno rovinato con la loro unione personali. [SM=x278643]
Lux-86
00giovedì 8 febbraio 2007 22:21
be' fino al 1700 i migliori combattenti erano considerati gli svizzeri. lo stesso federico II non aveva poi molta stima dei suoi, dopo la battaglia dell'asietta disse che se avesse avuto dei soldati come quelli piemontesi sarebbe diventato re d'Italia in breve tempo.
Riccardo.cuordileone
00venerdì 9 febbraio 2007 10:38
Concordo, anche nelle crociate i tedeschi fecero pessime figure, la tradizione militare tedesca nacque con l'Ordine Teutonico che diede origine alla Prussia che dopo la riunificazione della Germania sparse la sua mentalità nell'intero paese.
Lux-86
00venerdì 9 febbraio 2007 11:25
una sorta di classifica potrebbe essere questa: dalla caduta dell'Impero Romano fino all'età feudale i Franchi, nel periodo dell'anarchia feudale è difficile parlare di Popoli, tuttavia le compagne di ventura italiane, ma soprattutto svizzere, iniziano a farsi strada. Con la costruzione degli stati nazionali per un breve tempo gli inglesi, poi le armate mercenarie svizzere diventano le più forti in assoluto, fino a Napoleone. Da Napoleone a Sedan ancora i Francesi, poi i Tedeschi ricostituito un loro stato sulla classe degli junker arrivano al culmine della potenza militare fino alal fine della IIGM. Attualmente non saprei, gli States hanno un esercito molto forte dal punto di vista tecnologico ma forse un po' carente sul piano strategico, credo quindi che gli Israeliani siano i più motivati e meglio armati, quindi la palma oggi spetta a loro.
Riccardo.cuordileone
00venerdì 9 febbraio 2007 11:41
Una classifica del genere non è facilissima, poichè i fattori da prendere in cosiderazione sono numerosi.

Comunque facendo una classifica approssimativa direi:

Età antica:
Assiri
Spartani
Romani

Medioevo:
Franchi
Vichinghi
Mongoli
Svizzeri

Età moderna:
Lanzichenecchi/italiani
Inglesi/Francesi/Spagnoli
Francesi(Napoleone)

Età contemporanea:
Francesi
Prussiani
Tedeschi
Israeliani
Vota DC
00mercoledì 21 febbraio 2007 21:38
Ma gli israeliani non hanno neppure saputo tenere bada gli hezbollah che non sono un esercito ma una MILIZIA.
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