La Fontaine e le sue Favole

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CharlesTrockley
00domenica 6 novembre 2005 11:36


Il leone innamorato




Sévigné, tu che alle Grazie
d'ogni grazia sei modello,
tu che in cor ti vanti rigida
quanto splende il viso bello,
deh! concedimi attenzione
per il tempo d'una favola,
nella quale mostrerò
come amor vinse il Leone.

Io per pratica già so
che a parlar d'amor a te
non si va senza pericolo.
Dal provar Iddio ti salvi
quanto Amore sia terribile
indomabile padrone!
Ma l'amor messo in canzone,
che si umilia oggi al tuo piè,
più terribile non è.

In quel tempo che le bestie
ragionavan più d'adesso,
i Leoni pretendevano
con noi stringer società.
- Non ha forse, - essi dicevano, -
non ha forse il nostro sesso
intelletto e forza ed anima
come l'uomo, e una criniera
per di più che l'uom non ha? -

Un mattin di primavera
un Leone in una bella
pastorella s'incontrò,
tanto bella che al pastore
per isposa dimandò.

Dico il ver che il pover'omo
si aspettava forse un genero
più modesto e galantuomo:
ma poteva dir di no?
Ei temeva che la bestia
non andasse sulle furie:
o che, smessa la modestia,
non facesse uno sproposito
la fanciulla, a cui non era,
come avvien, punto antipatico
un amante ardito e forte
e con tanto di criniera.

Per venir dunque alle corte
disse il padre: - Anima mia,
la fanciulla è così timida,
che temer forse potria
delle dure tue carezze,
de' tuoi baci troppo ardenti.
Fatti prima rader l'unghia
e limare un poco i denti -.

Per non perder la dolcezza
d'un amor che cieco il rende,
l'animale innamorato
al consiglio acconsentì;
ma un leone disarmato
è un castello che si arrende.
Quattro cani ed un bastone
ammazzarono il Leone.

Sempre Amor, se fuoco prende,
tu vedrai finir così.





La Gambaressa e sua Figlia





Io vedo spesso i saggi che fanno come i gàmberi:
quando toccar desiderano i più sicuri il porto,
camminano a ritroso. Così verso un contrario
punto coi remi tendono talvolta i marinari,
mirando a un altro, e intanto ingannan gli avversari.
Potrei questo mio tema con gran volo di penna
a qualche riferirlo nostro conquistatore,
che scioglie d'una lega a cento capi il bandolo
coll'arte sua segreta. Ancora non accenna,
e già fulmineo scende Luigi vincitore.

Invan cercano i popoli entro al suo cor di leggere.
Chi legge del Destino nel libro? è tempo perso.
Fatal trabocca il fiume e cento iddii son deboli
incontro a Giove. Io dico (e poi vengo alla favola)
che Luigi e il Destino conducon l'universo.

La Gambaressa un giorno alla figliola
dicea: - Come cammini? tu vai storta.
- E tu? - rispose la figliola accorta, -
come cammini? io sono alla tua scola.
Andar dritta non oso
dove tutti camminano a ritroso -.

Avea ragion, mi pare,
che l'esempio di casa tanto vale
nel ben, come nel male,
e fa gli stolti e fa gli uomini onesti
(ma più forse di quelli che di questi).

Del voltare le spalle or torno al tema:
e in certi casi, dico, è un buon sistema
che giova nel mestier anche di Marte,
purché si faccia a tempo e con buon'arte





http://www.paroledautore.net/fiabe/classiche/lafontaine.htm




AnamVera
00domenica 6 novembre 2005 15:35


Alcune, alle scuole medie (una vita fa'.......) le ho studiate anche in lingua francese e quelle di Fedro in lingua latina! [SM=g28002]
danzandosottolaluna
00domenica 6 novembre 2005 22:57


Pensavo fossero aguzzini solo i miei proff... del tempo che fu... [SM=g27990]
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