L'amicizia tra uomo e donna

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NoWhereMan
00mercoledì 8 giugno 2005 13:33
(Piccola riflessione semi-misogina)
E piccolo crosspost dal mio blog

L'amicizia tra uomo e donna esiste.

In "1984", il capolavoro Orwelliano sui totalitarismi di massa, troviamo la definizione di bispensiero.
I dirigenti del Partito del Grande Fratello, applicano costantemente il bispensiero.
La pratica del bispensiero consiste nel conoscere la falsità delle proprie affermazioni e contemporaneamente convincersene a tal punto da essere assolutamente certi della loro verità.

La difficoltà in questo è palese.

Sappiamo quanto un maschio faccia fatica a mentire, perché è quasi inevitabile che le bugie vengano prima o poi scoperte, e questo non è dovuto al fatto che un uomo sia per natura sincero, e, anzi, non lo è affatto, ma semplicemente perché è un incapace. Puro e semplice.

Al contrario, non me ne vogliano, ma viene molto più semplice mantenere segreti a una donna, e questo è innato nel sesso femminile. A riprova di questo, basti pensare che è da ormai millenni che gli uomini tentano di capire il segreto che sta dietro alle donne, e tuttavia non ci riescono. Il perché? Perché l'uomo è un incapace.

Alcuni si chiedono se esista o meno l'amicizia tra uomo e donna.

Ora, tra questi c'è chi sostiene che non esiste, perché intervengono sempre fattori di attrazione che rendono la cosa impossibile; ci sono poi altri che invece che sono certi della sua esistenza, perché tra uomini e donne non sempre ci deve essere attrazione (soprattutto se uno dei due è brutto).

Ebbene, alla luce di quanto considerato sopra, ci sentiamo di dire che l'amicizia tra uomo e donna esiste.

In una società come quella Orwelliana, le donne occuperebbero i vertici più alti, e questo per la loro innata dote di praticare il bispensiero naturalmente.
Infatti, ogni giorno esse definiscono "amici" degli uomini che conoscono, e sono perfettamente convinte della veridicità della loro affermazione.

E in questo caso si hanno due possibilità:
1. la donna in questione non ha speranze con un uomo che le piace, ma non vuole perdere la sua compagnia, e perciò lo chiama amico
2. la donna in questione apprezza le attenzioni ricevute da un uomo, non ne gradisce l'aspetto, tuttavia non vuole perdere le attenzioni che riceve, e perciò lo crede suo amico.

L'uomo, incapace di mentire, poiché non ne è in grado, di solito accetta entrambe le situazioni rispettivamente perchè:
1. Non gliene frega niente di conoscere o non conoscere una donna brutta
2. Spera sempre che la donna cambi idea

E dunque, il punto è che l'amicizia tra uomo e donna esiste per la donna, l'uomo, invece, vorrebbe che non esistesse. Sfortunatamente, lui non può e non potrà mai cambiare le cose?

Il motivo?

E' un incapace.

°°YMI§°°
00mercoledì 8 giugno 2005 14:49
adesso tutti avranno capito una cosa: gli uomini sono incapaci [SM=x68106]
Morgan Fairfax
00mercoledì 8 giugno 2005 23:28
Ti pongo una domanda: potrei tradurre il tutto in inglese e ficcarcelo nel breve testo dedicato a 1984 da me redatto e postato in questa pagina? [SM=x68099]
-----------


Il cielo stellato che è sopra di me. La legge morale che è in me.

[Modificato da Morgan Fairfax 08/06/2005 23.29]

NoWhereMan
00giovedì 9 giugno 2005 09:51

Tell me what you think about this text in which I try to discover similarities between the society described by Orwell in his masterpiece "1984" and the ours.



THE ours??? [SM=x68124]

[SM=x68091] ehehe! Volentieri, comunque... epperò, se lo usi, metti nei credits che proviene dal mio sito [SM=x68094] ([NoWhereLand]), ah, e prima magari fammici dare un'occhiata... magari se c'ho voglia potrei perfino tradurla io... sono un purista! [SM=x68094]

Nota: Sto scrivendo la mia tesina in questi giorni sulla comunicazione di massa, e 1984 occupa una parte importante, e ovviamente dovrò discuterne in inglese. Probabilmente potrebbe interessarmi quello che hai scritto tu, quindi saremmo pari.
Comunque, pubblicherò la tesina sul mio sito, quand'è finita... se ci fossi, ti metterò nella Bibliografia [SM=x68103]




--

___/\/o\/\/here/\/\an___
["Vagisil migliora la tua vita intima"]
[SM=x68119] www.vagisil.com/teencenter.shtml [SM=x68119]

[Modificato da NoWhereMan 09/06/2005 9.55]

manzpker
00giovedì 9 giugno 2005 16:56
La riflessione che hai postato è una provocazione però in molti suoi aspetti è una genialata. Naturalmente, non penso che la spiegazione di tutto sia che l'uomo sia incapace. Magari è inetto o ingenuo, a volte, ma le cose non sono così semplici.
Per il resto, sostanzialmente quoto, anche perché non riesco a trovare nessuna argomentazione per ribattere, a meno di non voler fare l'idealista che crede nell'amicizia costi quel che costi... Forse il nostro triumviro oratore, notoriamente bravissimo nel criticare (ndr: nessun intento polemico, davvero), potrà trovarla.

Se fai una tesina sulla comunicazione di massa, mi piacerebbe leggerla. Poi mi indichi l'indirizzo del tuo sito?
NoWhereMan
00giovedì 9 giugno 2005 17:41
L'ho scritta in un momento a metà tra la frustrazione e l'euforia paradossa... quindi ci sono delle falle... ma sono lì perché non vuole essere molto più che una provocazione o una di quelle catene che girano via email [SM=x68090]

Un mio amico mi suggeriva (ma poi sarebbe diventata semplicemente "una riflessione misogina" punto... troppo di parte) che non è che gli uomini sono incapaci. E' che le donne sono molto brave a scoprirli. In effetti sono in grado maggiormente di leggere il linguaggio del corpo (senza rendersene conto... "intuito femminile"?), cosa che rende i poveri maschietti dannatamente vulnerabili. Ma detto così, appunto, fa di noi pure e semplici vittime, e nell'economia della "riflessione" mi pareva sinceramente troppo...

Anche noi, facciamo la nostra parte, dài... che poi va a finire con quelle vaccate che le donne/gli uomini son tutte/i uguali...
[SM=x68094]

Il mio sito, è scritto anche nel mio post precedente, è raggiungibile da www.nowhereland.it.pn
o da www.nowhereland.net.tc

Ciao!
Morgan Fairfax
00giovedì 9 giugno 2005 18:24

Scritto da: NoWhereMan 09/06/2005 17.41
che poi va a finire con quelle vaccate che le donne/gli uomini son tutte/i uguali...
[SM=x68094]



Che poi è l'unica cosa REALMENTE innegabile che tu abbia detto finora.
NoWhereMan
00venerdì 10 giugno 2005 09:26
Re:

Scritto da: Morgan Fairfax 09/06/2005 18.24


Che poi è l'unica cosa REALMENTE innegabile che tu abbia detto finora.



E' una semplificazione banale, e una scappatoia troppo facile!
Morgan Fairfax
00venerdì 10 giugno 2005 09:39

Scritto da: NoWhereMan 10/06/2005 9.26
E' una semplificazione banale, e una scappatoia troppo facile!



Talune "banalità" sono quanto di più autentico e innegabile possa esistere. Così scontate da finire per essere abilmente mistificate. Comunque ti rispondo che, formalmente, uomini e donne sono uguali in quanto tutti schiavi dell'egotismo. Cambiano solo le sovrastrutture etiche che ne giustificano il comportamento. Bisogni ed esigenze sono i medesimi, indipendentemente dal sesso: necessità di auto-realizzarsi, di riscuotere un certo consenso sociale, di perseguire dei fini mediante i quali dare un senso alla propria vita, di far del bene al fine di avere la consapevolezza di aver fatto del bene et cetera et cetera. Traspondendo la questione sul piano delle relazioni amorose, poi, scopriamo che l'amore non esiste nè per l'uomo nè per la donna, in quanto entrambi schiavi di impulsi incontrollabili, di stimoli più o meno nobili ma comunque riconducibili alla sfera sessuale, spesso celata da sovrastrutture etiche palesemente menzognere ma decisamente "politically correct".
-----------


Il cielo stellato che è sopra di me. La legge morale che è in me.

[Modificato da Morgan Fairfax 10/06/2005 9.40]

/lyxor/
00venerdì 10 giugno 2005 09:44
Re:

Scritto da: NoWhereMan 09/06/2005 17.41

Anche noi, facciamo la nostra parte, dài...



almeno fino a quando non inventeranno "l'albero delle mazze"
Morgan Fairfax
00venerdì 10 giugno 2005 09:48

Scritto da: NoWhereMan 10/06/2005 9.26
E' una semplificazione banale, e una scappatoia troppo facile!



Se proprio vogliamo parlare di banalità, perchè non discettare intorno a questo estratto dal tuo blog?

Prolegomeni ad Hegel e al profumo della vita Thursday, March 31, 2005, 20:28
Sottotitolo: "...Quella dopo..."

Polgo la balla al calzo (un saluto agli amici dislessici) di un appunto che mi ha fatto una persona per aggiungere alcune cose.

Non sono stato chiaro. Io non sono hegelista. Affatto. Non tengo, né voglio affermare di tenere per Hegel, al contrario, lo studio fatto di questo autore non fa che farmelo odiare.
Ma questa è un'altra storia. Qualsiasi cosa può diventare negativa, se la si pone o non la si pone in un certo o in un altro modo.

Vi dirò che non sono molto soddisfatto di come a volte viene spiegata la filosofia. Forse il problema è proprio in questo. Nel tentare di spiegarla.

La filosofia, dizionario alla mano, è amore per la saggezza. La saggezza non va spiegata perché è chiara così come è, se è davvero tale.
E allora, per tutti i libelli che questo o quell'altro scrivono, ecco arrivare schiere infinite di critici, teorici, pensatori, o presunti tali, che si innamorano di quelle tesi e le analizzano, le classificano, le scarnificano.

Un vero filosofo non impone il suo pensiero. Imporre non serve a niente. Esporre, quello sì.
E poi tu, ma con la tua testa, la pensi un po' come ti pare.

Allora, loro espongono tutto quello che hanno visto, o che credono di aver visto in quel grande filosofo tedesco, o in quell'altro famoso greco, e lo defininiscono paradigma, punto di rottura, fondamento. E i lettori successivi, dietro.

Ed è così che basta che un inglese abbia un'idea, e la faccia sapere un po' in giro, e i suoi amici pensano che è fichissima e la chiamano "Il Rasoio di Ockham". E quelli dopo, dietro. E passa alla storia.

Ed è così che quell'altro tedesco dice che bisognerebbe cambiare punto di vista, perché a guardare sempre dalla stessa angolazione, ci si fossilizza; che bisognerebbe prendere esempio da altri che l'hanno fatto, come Copernico: lui ha detto che non era il sole intorno alla Terra, ma la Terra intorno al sole. E certi lettori di Kant pensano che è un'idea fichissima, quella della Rivoluzione Copernicana, e allora la chiamano "Rivoluzione Copernicana della Filosofia". E quelli dopo, dietro.

Ed è così che ci sono quegli altri, che dicono che quello di Hegel è giustificazionalismo (perché ai filosofi, sapete com'è, ci piace di inventare le parole, ci piace...), perché giustifica tutto. Se tutto è in relazione di causa/effetto, allora tutto è bene.
Oppure c'è chi dice che Hegel sostiene il Nazismo, chi il Socialismo.

Amici, basta ca**ate...

Basta parole che finiscono in -ismo. Rendetevene conto. Non possiamo mettere tutto nelle cartelline.
Il tizio ha detto la tal cosa. Punto.
E tu? Tu la leggi, prendi atto, e poi dici che in effetti è un discorso che fila, oppure no, non fila, oppure cheda quel che dice lui, la pensi così e colà, che è poi quello che spesso faccio io (modestamente, grazie, niente applausi).

Kant, Hegel, Schopenhauer, Nietzsche (o come cavolo si scrive)... non c'è meglio o peggio. Non c'è paradigma o non paradigma. Ognuno ha detto quel che pensava.

Loro almeno lo hanno fatto.

E così, ogni cosa fatta dall'uomo ha un perché, che è poiché, ma anche perciò.


Per quanto il frasario da te adottato sia *carino*, si tratta di roba detta e stra-detta, così inflazionata da risultare alla fine della fiera solo noiosa, caratterizzata da un'irritabile tendenza a liquidare grandi temi con un paio di battute scontatissime. Sia chiaro, schernire i mostri sacri della filosofia non è certo un reato, ma farlo senza un certo stile è triste.
NoWhereMan
00venerdì 10 giugno 2005 10:24
Non ci siamo capiti.
La vaccata a cui mi riferivo io è un'altra: "Gli uomini sono tutti uguali" (detto da donne) o "le donne sono tutte uguali" (variante "le donne sono tutte p*****e". E dicendo che era una semplificazione banale non volevo in nessun modo essere offensivo!

Per quanto riguarda la banalità delle mie affermazioni, sarà anche vero... ma ne sono convinto.
I filosofi sono stati grandi uomini che magari hanno avuto intuizioni geniali, e una schiera di pecoroni li ha seguiti. Oh, ma guarda che figata, il Rasoio di Ockham! Oh, la rivoluzione copernicana della filosofia! Ma andate a quel paese! Adesso su tutti i libri di filosofia c'è un capitolo intitolato "La rivoluzione copernicana della filosofia"... che il buon Kant aveva solo usato come ESEMPIO!

Un filosofo vero, così come non si autodefinisce filosofo, non sopporterebbe che il primo imbecille gli etichettasse ogni sua singola idea. Una persona che ho conosciuto, futuro insegnante, mi ha fatto notare che cosa davvero odio.

I manuali.

I manuali semplificano, scarnificano e banalizzano.

Se ti ho offeso in qualche modo, so che ami molto la filosofia, sappi che le mie sono tutte provocazioni. Anch'io amo molto filosofia... ma potrei dire che sono... "un innamorato deluso"? [SM=x68091]

Per quanto riguarda il liquidare in poche parole argomenti complessi, non era mia intenzione in quanto hai riportato scrivere un "libello" su Hegel o su Ockham, ma fornire solo degli esempi di quanto i suddetti pecoroni nuocino alla filosofia vera.
Vedi [questa pagina] (leggerai che Hegel è un "Pazzoide" ma è usato in tono amichevole [SM=x68091] In fondo stavo scrivendo una mail a un'amica

Comunque... spero diventerai un frequentatore del mio blog [SM=x68091]
Ogni critica è sempre ben accetta!





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[Modificato da NoWhereMan 10/06/2005 10.29]

[Modificato da NoWhereMan 10/06/2005 10.32]

Morgan Fairfax
00venerdì 10 giugno 2005 20:11
Ok, per quanto riguarda la storia degli uomini uguali alle donne (e viceversa) credo che ci siamo finalmente intesi! Il fatto è che io credo per davvero a 'sta storia (e in fondo è una cosa innegabile), ma non certo nell'accezione banale cui hai fatto riferimento! Comunque l'importante è chiarirsi! [SM=x68091]

Per quanto riguarda le etichettature potrei anche essere un pò d'accordo con te, anche se vedo la questione da un punto di vista differente!

A mio parere, i manuali fanno il loro dovere: esemplificativi quanto basta, conciliano l'esigenza di chiarire concetti spesso espressi in modo poco chiaro financo dagli stessi filosofi che li hanno elaborati e erudiscono quanto basta per trarre fuori dal baratro dell'ignoranza una moltitudine di gente. Nel modo più accessibile possibile.
Sta a chi ne fa uso decidere se fermarsi ad una prima analisi superficiale dei sistemi filosofici di cui è stato edotto oppure approfondire la cosa leggendo opere originali, *veri* testi di critica e facezie simili.

Comunque anch'io, come ogni essere umano al mondo, posso a ben ragione definirmi "innamorato deluso della filosofia", in quanto alcun filosofo, da secoli, è mai riuscito a trovare risposte alle domande più pregnanti. Ma questo, in fondo, non vuol dire nulla. Ciò che conta è la ricerca. Trovare la verità, se mai esiste qualcosa con quel nome, non deve poi essere così bello. Così come non sarebbe bello scoprire che Dio esiste per davvero. O forse mi sto lasciando influenzare da Kant. Ti basti sapere che rimando la cosa ad un mio prossimo 3d in Ars Cogitandi.

E comunque sono contento che tu abbia accettato le mie critiche e vi abbia risposto con tale garbo! [SM=x68091]
-----------


Il cielo stellato che è sopra di me. La legge morale che è in me.

[Modificato da Morgan Fairfax 10/06/2005 20.11]

NoWhereMan
00venerdì 10 giugno 2005 21:25
Re:

Scritto da: Morgan Fairfax 10/06/2005 20.11
E comunque sono contento che tu abbia accettato le mie critiche e vi abbia risposto con tale garbo! [SM=x68091]
10/06/2005 20.11]




Figurati!
trauma...
00sabato 11 giugno 2005 08:57
Re:

Scritto da: Morgan Fairfax 10/06/2005 9.39


Talune "banalità" sono quanto di più autentico e innegabile possa esistere. Così scontate da finire per essere abilmente mistificate. Comunque ti rispondo che, formalmente, uomini e donne sono uguali in quanto tutti schiavi dell'egotismo. Cambiano solo le sovrastrutture etiche che ne giustificano il comportamento. Bisogni ed esigenze sono i medesimi, indipendentemente dal sesso: necessità di auto-realizzarsi, di riscuotere un certo consenso sociale, di perseguire dei fini mediante i quali dare un senso alla propria vita, di far del bene al fine di avere la consapevolezza di aver fatto del bene et cetera et cetera. Traspondendo la questione sul piano delle relazioni amorose, poi, scopriamo che l'amore non esiste nè per l'uomo nè per la donna, in quanto entrambi schiavi di impulsi incontrollabili, di stimoli più o meno nobili ma comunque riconducibili alla sfera sessuale, spesso celata da sovrastrutture etiche palesemente menzognere ma decisamente "politically correct".

[Modificato da Morgan Fairfax 10/06/2005 9.40]





La tentazione di nascondersi dietro al materialismo più estremo e dire che "l'amore non esiste" ed è tutto una sovrastruttura è facile, ma non è vera. L'amore può anche sussistere indipendentemente dalla sfera sessuale, l'amore può anche essere di testa oltre che di corpo. Il fatto che tu morgan non l'abbia sperimentato ( ma non ti preoccupare, nemmeno io! è abbastanza raro ) non significhi che non esiste.
Morgan Fairfax
00sabato 11 giugno 2005 09:40

Scritto da: trauma... 11/06/2005 8.57
La tentazione di nascondersi dietro al materialismo più estremo e dire che "l'amore non esiste" ed è tutto una sovrastruttura è facile, ma non è vera. L'amore può anche sussistere indipendentemente dalla sfera sessuale, l'amore può anche essere di testa oltre che di corpo. Il fatto che tu morgan non l'abbia sperimentato ( ma non ti preoccupare, nemmeno io! è abbastanza raro ) non significhi che non esiste.



Avrei preferito affrontare questo argomento con te in chat, Vanq, ma per ora ti dico solo poche cose:
- l'amore a mio parere va solo postulato. Razionalmente tutto mi porta ad escluderne l'esistenza, istintivamente sono portato a definirne una certa consistenza concettuale. Cosa intendo con quest'ultima espressione? Esistono concetti vuoti, che si nutrono solo di negazioni: l'infinito è uno di questi, esso è semplicemente la negazione del finito. Anche la libertà lo è, in quanto mera negazione dell'ordine deterministico. L'amore necessita di definizioni di carattere non negativo.
- non credo nel tradizionale concetto di amore. Credo nel rispetto universale derivante dall'applicazione universale di una legge morale universale. Questo è vero amore. E credo che ogni rapporto vada interpretato alla luce di giudizi personali (Kant direbbe: giudizi estetici) per niente oggettivi, e per questo del tutto legittimi nella loro unicità.

Per il resto ci vediamo in chat! [SM=x68091]

(Tra parentesi: credevo di averti già detto di aver sperimentato qualcosa di simile... Pazienza! [SM=x68120] )
-----------


Il cielo stellato che è sopra di me. La legge morale che è in me.

[Modificato da Morgan Fairfax 11/06/2005 9.41]

trauma...
00domenica 12 giugno 2005 12:31

Razionalmente tutto mi porta ad escluderne l'esistenza



Cosa?


E credo che ogni rapporto vada interpretato alla luce di giudizi personali (Kant direbbe: giudizi estetici) per niente oggettivi, e per questo del tutto legittimi nella loro unicità.



Spiegati meglio..


Talune "banalità" sono quanto di più autentico e innegabile possa esistere. Così scontate da finire per essere abilmente mistificate. Comunque ti rispondo che, formalmente, uomini e donne sono uguali in quanto tutti schiavi dell'egotismo. Cambiano solo le sovrastrutture etiche che ne giustificano il comportamento. Bisogni ed esigenze sono i medesimi, indipendentemente dal sesso: necessità di auto-realizzarsi, di riscuotere un certo consenso sociale, di perseguire dei fini mediante i quali dare un senso alla propria vita, di far del bene al fine di avere la consapevolezza di aver fatto del bene et cetera et cetera. Traspondendo la questione sul piano delle relazioni amorose, poi, scopriamo che l'amore non esiste nè per l'uomo nè per la donna, in quanto entrambi schiavi di impulsi incontrollabili, di stimoli più o meno nobili ma comunque riconducibili alla sfera sessuale, spesso celata da sovrastrutture etiche palesemente menzognere ma decisamente "politically correct".



Dire che l'uomo è la donna mi pare davvero sbagliato. I fini possono essere gli stessi ( ma anche questo non è del tutto vero: una donna sente molto di più il bisogno di una famiglia, ad esempio ), ma i modi a cui pervenire a questi obiettivi sono diversi. Queste diversità possono essere frutto di "sovrastrutture", ma non del tutto.


Ah: se preferisci dirmelo in chat devi venirci,in chat. Adesso sarebbe un bel momento.
_________________________

" Wo man Büchern verbrengt, verbrengt man später auch Menschen "

[Modificato da trauma... 12/06/2005 12.33]

NoWhereMan
00mercoledì 29 giugno 2005 14:28
Per chi è o era interessato, ora sul mio sito è disponibile la tesina.

Non esitate a postar commenti (anche sul blog... non commenta nessuno), di qualunque genere [SM=x68091]
Sono aperto alle critiche (azz... questa la pagherò, lo sento...)

Buona lettura, spero che sia almeno interessante.

www.nowhereland.it.pn
www.nowhereland.net.tc
nowhereland.stonerocket.net

manzpker
00mercoledì 29 giugno 2005 15:33
Commentato e stroncato [SM=x68096] Boh, ho scritto quello che pensavo, vedi un po'...
NoWhereMan
00mercoledì 29 giugno 2005 19:03
Be', dai... non l'hai tanto stroncato.
Ti riporto cosa ho risposto:

Be', intanto grazie del commento ;)
Per quanto riguarda le domande retoriche... è il mio stile di scrittura :P
Questo vuole essere, sì un lavoro di ricerca, ma è anche qualcosa di "mio", e i nquanto tale lo stile di scrittura deve rispecchiare me stesso (pomposo e gasato, esatto :D)
Per il bispensiero ho dovuto essere stringato per ordini superiori... ma in una eventuale revisione non mancherò di ampliarlo (in fondo Orwell gli dedica un intero appendice).
Non conoscevo Rollerball... peccato. Avrei voluto citare "Nemico Pubblico" :D



NOTA: il lavoro è già stato consegnato





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[Modificato da NoWhereMan 29/06/2005 19.03]

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