Importanza della lettura (e dei genitori)

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Vittek
00venerdì 7 marzo 2003 00:31
#Arjuna
Ricordiamoci che i libri di harry Potter sono diventati dei bestseller, inizialmente, grazie al passa-parola.
Ora c'è si una pubblicità mostruosa, ma, prima no.
Semplicemente sono dei bei libri, ed hanno avuto un successo abbastanza meritato.
Se poi grazie ai film ed a tutto il resto dei ragazzini apprezzano la lettura tanto meglio.

#Fabiuzzz
Vedi? Ora è un fenomeno di massa, purtroppo: ciò significa che se gli ultimi 3 libri della serie facessero schifo, i ragazzini li leggerebbero comunque, senza un "freno" critico da parte dei genitori, e ciò non è positivo.

Come "freno critico" intendo l'importante ruolo dei genitori nella scelta dei libri da comprare ai figli: la maggior parte dei ragazzini sotto i 13 anni non va in libreria autonomamente (per ovvie ragioni) quindi i genitori hanno la possibilità (meglio: il dovere) di controllare le letture dei figli.
In seguito la scelta delle letture diviene più autonoma, ma non per questo un ragazzino può leggere TUTTO quello che passa in giro.
Come in tutte le cose, e questa è proprio banale, ci sono autori ok e autori di cretinate. Non permetterei mai a un mio figlio, finchè minorenne, di leggere New Age, tanto per fare un esempio stupido. E neanche boiate di astrologia, scienze alternative, saggi di Ambra, Sgarbi e simili.

#Arjuna
Sono pienamente d'accordo sul fatto che certe cose non valgono la carta su cui sono stampate, che dovrebbero vietarle ai minori di 999 anni, purtroppo esistono.
D'altronde esiste anche una rivista dedicata al Grande Fratello, una cosa che si potrebbe giusto usare come carta igienica.
Riguardo al freno critico da parte dei genitori in teoria è un'ottima cosa, in pratica temo che non avvenga.
Innanzitutto perchè essere genitori non comporta automaticamente avere una cultura che vada oltre i film di Boldi.
Inoltre uno dei grandi problemi dei nostri tempi è lo scarsissimo tempo che i genitori dedicano ai figli, salvo riempirli di regali per scacciarsi il senso di colpa.
Quindi io non me li vedo proprio dei genitori accompagnare i figli in libreria ed aiutarli nella scelta dei libri.

#DiablotheTremere
Io ho avuto la fortuna di avere una madre che ama leggere e che quando ero più piccolo la sera leggevamo a turno libri per ragazzi.
Ho avuto la fortuna che non si è mai disinteressata alle mie letture e quando sceglievo i libri li sfogliava prima di decidere.
Al giorno d'oggi i i genitori non sono tutti così, anzi essere così vuol dire distinguersi dai 3/4 di italiani che passano mezza giornata in ufficio e l'altra metà davanti davanti a programmi di alta cultura (Grande Fratello, Sarabanda, Miconsenta) le 50.000 telenovelas che vengono trasmesse 24 ore su 24 e promozioni di numeri erotici e videocassette porno.
Riguardo al freno critico ben venga, purchè venga usato da persone che sanno distinguere "Il Gattopardo" dall'Uomo Gatto.
Altrimenti non serve a nulla.

#Fabiuzzz
I miei genitori esercitano un controllo costante sulle letture (di mia sorella tredicenne, ora) ma forse ho sbagliato a generalizzare, mi spiace. Ripensandoci, probabilmente e' vero che la maggior parte delle persone non lo fa, ma trovo sia un venir meno al loro ruolo di guide parentali. Se una persona sbaglia, o 10, o 100, non vedo la ragione di uniformarmi.

#DiablotheTremere
E fai anche bene! Sono gli altri che dovrebbero capire che se metti al mondo un figlio ti devi assumere la responsabilità di crescerlo e guidarlo, non abbandonarlo davanti alla TV e poi, come ha già detto, riempirlo di regali per placare i sensi di colpa.



Arjuna
00sabato 8 marzo 2003 12:18
BELLA QUESTA DISCUSSIONE!
La cosa di cui sono grato ai miei genitori è il fatto che appena hanno capito che mi piaceva leggere mi hanno sempre incoraggiato.
Tutti gli anni per il mio compleanno e per Natale, ricevevo libri, ho uno scatolone pieno di libri di Salgari, poi c'è Pinocchio, e molti altri libri meno conosciuti.
E mi regalavano molti libri divulgativi per ragazzi.
Inoltre mio padre è da sempre abbonato al Touring Club Italiano, leggevo e leggo tuttora la rivista e molti dei libri.

Adesso andrò un po' OT, però voglio precisare che io ho imparato a leggere con TOPOLINO.

Disabled
00domenica 9 marzo 2003 10:03
Anche i miei genitori si sono sempre interessati alla mia passione per la lettura (non comprandomi libri, ma accompagnandomi quando potevano in biblioteca e aiutandomi a sceglierli) anche se non mi hanno mai impedito di leggere un libro che mi interessava.
MyZaEl
00domenica 9 marzo 2003 10:48

Scritto da: MyZaEl 03/03/2003 22.53
Non prendete alla lettera questa frase, ma secondo me è molto vera:
"Non importa quello che leggi, l'importante è che tu legga. O vuoi far rimanere il tuo cervello senza cibo?"
con le dovute ecezzioni, io credo che la lettura sia il miglio metodo di crescita intellettuale che un uomo può avere.



Quoto per non ripetermi. Cmq secondo me inizialmente un ragazzo deve cercare di leggere quanti più autori e libri possibili. Proprio perchè leggendo riesci a farti un' idea su ciò che ti piace e ciò che assolutamente non ti piace.

Per non parlare del fatto che se non incominci a leggere in età adolescenziale, sarà molto difficile che incominci a leggere con una certa frequenza quando avrai 20 e passa anni.

Per quanto riguarda i genitori, da parte mia è stato un punto un pò dolente. Nel senso che specie mio padre era molto contento che io leggessi molti libri, ma spesso mi criticava quando leggevo delle "stupidaggini" riferendosi ai libri di fantasy e fantascienza. Io ho sempre rispettato le sue idee, ed a volte me ne andavo in biblioteca per godermi un buon libro di dragonlance ;) .

Adesso che non c'è più, ogni tanto mi manca quel suo sguardo di disapprovazione misto a divertimento quando mi vedeva rientrare a casa con un pacco di libri nuovi......

Arjuna
00domenica 9 marzo 2003 12:58
Anche i miei genitori disapprovavano i libri poco seri tipo quelli di fantascienza o fantasy, per loro erano cose da bambini e spesso mi dicevano: "perchè non leggi dei libri un po' più seri?"

Sono d'accordo sul fatto che un ragazzo deve essere semplicemente invogliato a leggere, senza imporgli determinati autori e vietargliene altri arbitrariamente, è giusto che impari da solo a scegliere.

Adso Tagliamani
00domenica 9 marzo 2003 23:57
ho preso la passione per i libri da mia madre, in casa mia i libri spuntano anche da sotto i mobili... per un periodo della mia giovinezza, andavo avanti divorando anche una decina di libri al mese, poi, vuoi per colpa del poco tempo, vuoi per la stanchezza, ora come ora è grassa se riesco a leggerne un paio al mese...
Mio padre invece, da sempre l'ho visto leggere solo fumetti...

io leggo di tutto, libri, fumetti riviste, e sono e sarò eternamente grato ai miei genitori, per avermi sempre assecondato in questa mia passione
Fabiuzzz
00venerdì 14 marzo 2003 18:00
figuratevi che i miei continuano a rompermi le palle per i libri fantasy e di fantascienza pure ora che ho 23 anni...
ho cominciato a leggerli in inglese (visto che la biblioteca ha pure quelli per fortuna) così almeno ci mettono un po' a capire di che trattano...[SM=x77430]
Arjuna
00sabato 15 marzo 2003 21:51
Non voglio deprimerti Fab, ma, io ho 30 anni ed i miei continuano a rompermi le scatole tuttora.

Fabiuzzz
00lunedì 17 marzo 2003 16:37
mi hai depresso:(
Arjuna
00martedì 18 marzo 2003 20:02
Ti deprimi anche per poco.
Fai come faccio io IGNORALI!

Joliet Jake Blues
00venerdì 21 marzo 2003 10:49
Mia madre quando ero piccolino tutte le notti prima di andare a letto mi leggeva una favola di Gianni Rodari! :) mitiche le favole al telefono... Poi ho avuto un periodo di rigetto per la lettura, poi un altro in cui mi sarei comprato anche un trattato sulle barbabietole :D adesso che i libri li devo leggere per passare gli esami leggo un po' meno, però continua a piacermi.
Qualunque cosa porti a casa, anche se i miei non approvano al 100% perchè non ritengono che siano libri con grandi contenuti, quello che mi sento ripetere è che "qualunque cosa sia, leggere aggiunge sempre qualcosa alla propria cultura", quindi anche un libro di Sgarbi o di Ambra può essere utile... per capire cosa non si vuole diventare ;)


smrole
00venerdì 28 marzo 2003 20:19
OT: Posso intromettermi? Oggi ho un sacco di tempo...

IT: Io non credo che i genitori debbano censurare le letture dei figli. Mi da di lavaggio al cervello. Mia madre non l'ha mai fatto, anceh perchè, onestamente, non aveva ragione di farlo.
Ma anche se me ne fossi uscito con un libro di De Sade a 15 anni, credo che non mi avrebbe proibito di leggerlo.

La parte importante dei genitori è quella di parlare. Se mio figlio leggesse un libro di Sgarbi, gli chiederei che ne pensa, cercherei di dire la mia, portando delle argomentazioni logiche. Poi, sinceramente, è lui che deciderà da che parte stare.
Io credo che molto spesso i genitori perdano il controllo sui figli proprio per questo. Lo so che è facile a dirsi ma non a farsi, ma sono certo che il rispetto e la giusta quadratura mentale si ottiene non proibendo e facendo cernite, ma parlando. Chi non ha letto un libro che lo ha fatto arrabbiare? Bisogna imparare ad essere critici, però, e a volte anche i libri peggiori ci insegnano molto, anche se non lo fanno apposta! :)

Non occorre per forza una cultura cristallina per parlare con i propri figli di cose di tutti i giorni.
La madre di mia madre parlava con lei di filosofia, ed aveva solo la seconda elementare.
La madre della mia ragazza, pur essendo stata costretta a lasciare gli studi dopo la terza media, è una persona rispettabilissima. Lei ormai non legge più e, quando ha del raro tempo libero, è tanto stanca che vuole "spegnere il cervello" (parole sue) con la tv. Malgrado questo, ha insegnato a sua figlia che leggere è divertente, e che essere critici è cruciale.
Certo, anche io ci ho messo del mio, ma non credo di averla nobilitata. Lei era già molto meglio di tante "intellettualone" con tanto di pedigree che poi non capivano una mazza di quello che leggevano.

Con questo voglio dire che, se si vuole veramente far nascere l'amore per la lettura, non bisogna mai opporsi ai gusti dei propri figli. Sono esseri umani anche loro e, se ci vedono pronti ad aiutarli e ad ascoltarli, quando avranno un problema verranno da noi.
A me è successo, alla mia ragazza pure, a mia madre pure... non credo che sia un caso!
;)

[Modificato da smrole 28/03/2003 20.20]

Vittek
00domenica 30 marzo 2003 19:13
Smrole, il fatto è che non tutti possono essere pronti a leggere certi libri, prima di una certa età, e dare un libro di Poe a un bambino di 8 anni vuol dire cercarsi i problemi col lanternino...
Non si parla di censurare, ma di posticipare: essere coscenti della maturità dei propri figli, e a seconda di questa consigliarli sulle letture. Quando saranno pronti, potranno leggere anche i libri di sgarbi, se ci terranno ancora.
pkrcel
00lunedì 31 marzo 2003 09:50
Concordo in pieno.

Non è una questione di censura, ma di "guida"; il discorso dell'importanza dei genitori deve essere vosto dal lato "positivo".

La maturità di tuo figlio non è (e non dovrebbe) la stessa a 8 anni e a 21 anni.
Si passa dal "Incominciare a conoscere" a "ora posso camminare da solo".
In quest'ottica un aiuto è fondamentale.


Fabiuzzz
00lunedì 31 marzo 2003 14:40
poche illusioni su questo punto, per favore, dire che si possono arrangiare è una cavolata.
lascia un bambino solo con il telecomando e andrà a guardarsi il grande fratello...chiamiamola pure censura, la sostanza non cambia, i genitori che non la esercitano mancano al loro ruolo di educatori.
E difatti i risultati si vedono. Metà dei ragazzini non ha alcuna maturità o capacità critica di lettura. ne' per i libri ne' per la televisione.
Un ragazzino lasciato a se stesso non ha certo capacità di giudizio. bisogna spiegargli cosa è giusto e cosa è sbagliato.
o siete forse nati con queste cose già ben chiare nella zucca??
Non glielo lascio in mano il libro di de sade, e due sberle se le prende, se è il caso.
IL PRODE BRATT
00lunedì 31 marzo 2003 15:32
Forse mi prenderò del conservatore, ma anche io sono per una "guida illuminata" dei figli, e non solo nella cernita delle letture.
Premetto che sono a favore della Libertà di Scelta, della Libertà di ragione, ... e non voglio parlare di politica qui.
Solo che per me la libertà è una "capacità" molto legata al raziocinio, ed ad una certa età non si pensa solo con la propria testa, quanto si segue piuttosto il gruppo (l'unomo è un animale sociale ecc ecc) o la moda del momento. Del rest ospesso anche gli adulti...
Vi faccio un esempio concreto, sperando di non offendere nessuno: in questo periodo non si vedono appese ai balconi altre bandiere se non quelle "arcobaleno" della cosiddetta pace.
Ecco, io credo che chi la appenda abia una grabndissima buona volontà, ma non si ponga alcune domande fondamentali, tipo: chi lo ha detto che QUELLA è la bandiera della pace? E da quando? e come mai è comperta da Copyright? E come mai la vendono così cara, e la vendono solo alcuni? e sti soldi a chi vanno?

Ecco, è solo un esempio (forte, lo so, ma spero non offensivo per alcuno, lo ripeto), ma noi che siamo (più o meno) "adulti" possiamo porci queste domande, e scegliere razionalmente come comportarci (anche riguardo alle bandiere, libera scelta:D ).
Un ragazzino non ha in tutti i settori questa possibilità di distinzione, per cui è NECESSARIO che in una scelta importante come quella delle letture - che hanno il potere grande di far sognare ma anche di plasmare il giudizio su molti settori - ci sia la presenza "matura" di un adulto.

Bratt




smrole
00giovedì 3 aprile 2003 12:04

Scritto da: Fabiuzzz 31/03/2003 14.40
poche illusioni su questo punto, per favore, dire che si possono arrangiare è una cavolata.
lascia un bambino solo con il telecomando e andrà a guardarsi il grande fratello...chiamiamola pure censura, la sostanza non cambia, i genitori che non la esercitano mancano al loro ruolo di educatori.


attenzione: io non ho detto: "lasciate i vostri figli leggere quello che vogliono, tanto poi se la vedono loro".
Io ho detto che bisogna lasciargli fare quello che vogliono e _stargli accanto_ per aiutarli a capire quello che magari a loro sfugge o che non possono capire (perchè non hanno ancora la cultura, le conoscenze e l'esperienze per farlo).
Se mio figlio volesse guardare il grande fratello io gli starei a fianco per fargli notare il bassissimo livello della trasmissione, a dirgli che la vita è quella che vivi, non quella che spii e via dicendo. Così come ha fatto mia madre con me per tutte le cose, anche per i cartoni animati che odiava.

Lasciare liberi i propri figli di fare le proprie scelte non vuol dire sbattersene di quello che fanno. Al contrario. Secondo me è molto più comodo dire: "tu vedi solo quark" o "tu leggi solo Umberto Eco", piuttosto che stargli vicino a spiegargli il grande fratello, sgarbi e compagnia bella.
Magari anche cercre di capire se leggono carta straccia perchè lì trovano qualcosa che altrove non trovano. Magari leggono Sarbi perchè sono incuriositi dall'arte. Il problema, a quel punto, si risolverebbe comprando libri di altri critici.


Scritto da: Fabiuzzz 31/03/2003 14.40
E difatti i risultati si vedono. Metà dei ragazzini non ha alcuna maturità o capacità critica di lettura. ne' per i libri ne' per la televisione.


se è per questo, molta gente, pur sapendo leggere e scrivere, è praticamente analfabeta... ma che vuoi? Si tratta di modelli culturali che abbiamo scelto di perseguire consciamente. Non dovremmo sorprenderci così tanto, ora!


Scritto da: Fabiuzzz 31/03/2003 14.40
Un ragazzino lasciato a se stesso non ha certo capacità di giudizio. bisogna spiegargli cosa è giusto e cosa è sbagliato.


esattamente quello che dico io.


Scritto da: Fabiuzzz 31/03/2003 14.40
Non glielo lascio in mano il libro di de sade, e due sberle se le prende, se è il caso.


Proprio questo tuo riferimento a DeSade mi fa venire in mente quello che ha detto mia madre, quando l'altra sera le ho parlato di questa discussione: "per come ti avevo educato, non era fisicamente possibile che tu te ne venissi a casa con una rivista porno o un libro di DeSade. Io non ho mai dovuto proibirtelo, perchè la tua curiosità è stata punzecchiata verso altri lidi".

Ripeto: io non credo di essere un caso fortunato.
Non so se riuscirò a crescere mio figlio/a per bene, magari no. Ma credo che imponendo una sorta di censura, magari anche a suon di sberle, non creerò una persona responsabile, ma solo un inetto. Posso avere torto, ma quelli che conosco che sono stati crescuti così, sinceramente, non hanno nulla a che vedere con me.
E non ti sto parlando di intelligenza, ma di capacità di andare per la propria strada e di assumersi le proprie responsabilità. Il che mi sembra più importante di quante puntate di Grande Fratello mio figlio vede.;)
smrole
00giovedì 3 aprile 2003 12:26

Scritto da: IL PRODE BRATT 31/03/2003 15.32
Solo che per me la libertà è una "capacità" molto legata al raziocinio, ed ad una certa età non si pensa solo con la propria testa, quanto si segue piuttosto il gruppo (l'unomo è un animale sociale ecc ecc) o la moda del momento. Del rest ospesso anche gli adulti...


Certo. Ma il gruppo è anche il gruppo familiare. Se tu, dal rpimo giorno di vita, insegni (anche e soprattutto con l'esempio)a tuo figlio che deve usare il cervello, ci sono buone chance che poi, a 12 anni, non frequenti dei cretini parentati. Certo, se incominci quando di anni ne ha 15, allora i risultati saranno scarsissimi!



Scritto da: IL PRODE BRATT 31/03/2003 15.32
Ecco, io credo che chi la appenda abia una grabndissima buona volontà, ma non si ponga alcune domande fondamentali, tipo: chi lo ha detto che QUELLA è la bandiera della pace? E da quando? e come mai è comperta da Copyright? E come mai la vendono così cara, e la vendono solo alcuni? e sti soldi a chi vanno?


Sarà un caso che, a casa nostra (ultrapacifista), la bandiera non è stata nemmeno presa in considerazione.
Dando retta alle vostre conclusioni, invece, per le compagnie che frequento e per i miei gusti politici, dovrei essermi fatto tappezzare di stoffa arcobaleno anche le mutande... :)

Uno insegna ai figli delle cose. Non bisogna salire in cattedra e dire: "Adesso ti insegno la politica" o la letteratura, o cos'altro. Durante i primissimi anni di vita, quando ancora non parlano, i nostri figli hanno già somatizzato i nostri modi di fare. I bambini piccoli capiscono immediatamente quando li si prendein giro.

Ora: se noi leggiamo DeSade e Sgarbi (magari incazzandoci un po'), tiriamo di cocaina, e facciamo sempre e solo quello che dice "il partito" o "il gruppo", anche quando siamo in disaccordo, allora poi non ci potremo lamentare se i nostri figli verrano fuori sadici, cocainomani ed asserviti!

Se noi per primi diamo il buon esempio, se facciamo vedere che occorre discernimento anche quando ci si compra i fumetti, se facciamo vedere che affrontiamo le conseguenze delle nostre scelte a testa alta, allora i nostri figli impareranno presto a fare lo stesso. O comunque apprezzeranno la nostra rettitudine, e quando gli diremo: "senti, ma ti sembra il caso di leggere questa apologia del nazismo?", magari si porranno il problema, magari verranno a parlare con noi, per vedere come la pensiamo, e magari si accorgeranno che per capire cos'è il nazzismo, è meglio studiare qualcos'altro.

Io credo che alla base di tutto ci sia il metro di giudizio che ognuno ha sul mondo (e quindi anche sui propri figli).
Io credo che la gente sia intelligente, ma molto pigra. Se pungolata, usa la propria intelligenza. Se gli si dimostra che con un po' di buon senso e raziocinio si vive meglio, la gente svilupperà queste qualità.

Se uno è convinto che i propri figli abbiano il diritto di diventare ciò che vogliono, anche quando diventano qualcos ache non ci soddisfa, allora tutto quello che possiamo fare, è stargli vicino finchè non acquisiranno la forza per correre da soli. Dare una mano non vuol dire camminare al posto loro. E' anche necessario che loro leggano ciarpame, per apprezzare il valore della buona letteratura. Questo non vuol dire che dobbiamo dare loro libri assurdi per fargli apprezzare la differenza, o che dobbiamo accettare di pagare di tansca nostra, che so, la rivista del grande fratello. Questo vuol dire che se i nostri figli risparmiano e si comprano la rivista del grande fratello, non è un dramma! Basta fargli notare che ha buttato i suoi soldi, che esistono riviste migliori, letture migliori. E non con 4 ceffoni, ma con le parole.
I ceffoni e le botte si dimenticano presto e lasciano solo odio e disprezzo. Le parole rimangono, germogliano.

Se poi, malgrado tutto questo, i nostri figli diventano "spenti" come quelli di chi li sbatte davanti alla televisione e non parla mai con loro, allora delle due l'una:
1) siamo scemi noi genitori e abbiamo sbagliato alla grande senza accorgercene.
2) sono scemi loro, i figli, che abbandonano cervello e fantasia per far parte di un gruppo che sputa nel piatto in cui mangia.

[Modificato da smrole 03/04/2003 12.26]

[Modificato da smrole 03/04/2003 12.27]

smrole
00giovedì 3 aprile 2003 12:33
Vittek:
Mia madre leggeva Sartre a 14 anni. Se uno decide di prendere un libbro in mano, e lo legge fino alla fine, vuol dire che è abbastanza maturo per farlo. Magari non capirà al 100% quello che voleva dire l'autore. Certamente, rileggendo lo stesso libro (anche Robinson Crusoe) a distanza di 10 anni, il messaggio che riceverà e le cose che noterà nel racconto saranno profondamente diverse.

Ma sono convinto che non si possa leggere un libro perchè ti è caduto in mano. Soprattutto non quando i figli non hanno un reddito proprio (per quanto piccolo possa essere) e non hanno la possibilità di andare di nascosto in libreria a comprarsi il primo libro che vedono.
Se sei un genitore attento, ti accorgi dei gusti di tuo figlio, e fai in modo di guidarlo di conseguenza.


pkrcel:
guarga che stiamo dicendo la stessa cosa:
guidare, non vietare. parlare, non ordinare.

[Modificato da smrole 03/04/2003 12.35]

pkrcel
00giovedì 3 aprile 2003 13:38

smrole says:
pkrcel:
guarga che stiamo dicendo la stessa cosa:
guidare, non vietare. parlare, non ordinare.



Ottimo, ma pensavo di averlo già capito ;).

Fabiuzzz
00giovedì 3 aprile 2003 15:52
parlare parlare...il ragazzino ti dice si si e poi appena ti giri ti manda a stendere. Non sempre. Non nell'idilliaca famiglia di smrole. Ma spesso capita che il cattivo esempio dei coetanei produca questi risultati.
In tal caso 2 sanissimi ceffoni prima risolvono tanti problemi dopo, laddove milioni di parole non sortiscono nessun risultato.
Oltre a capire quando li si prende in giro , i bambini comprendono benissimo se bisogna obbedire o se si può fregarsene poichè non si rischia altro che parole ---> il genitore loquace perde ogni autorità.
E se c'è tutta quella maturità in cui peraltro credete, quando sarà grande il ragazzino ringrazierà pure per i 2 ceffoni, altro che odio e rancore.
E non è questione di essere all'antica o meno: è questione di essere dei genitori degni dell'appellativo o degli incoscienti che non sanno ciò che fanno mettendo al mondo i loro figli.


--------------
Caution:
Breathing may be hazardous to your health
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[Modificato da Fabiuzzz 03/04/2003 15.56]

smrole
00venerdì 4 aprile 2003 18:37

Scritto da: Fabiuzzz 03/04/2003 15.52
parlare parlare...il ragazzino ti dice si si e poi appena ti giri ti manda a stendere. Non sempre. Non nell'idilliaca famiglia di smrole.



senti, io ho dato la mia opinione, basata sulla mia esperienza. Se poi vogliamo metterci a fare ironia, allora è un altro discorso...


Scritto da: Fabiuzzz 03/04/2003 15.52
Ma spesso capita che il cattivo esempio dei coetanei produca questi risultati.
In tal caso 2 sanissimi ceffoni prima risolvono tanti problemi dopo, laddove milioni di parole non sortiscono nessun risultato.


Ah, allora non si tratta solo di censura sui libri! Censuriamo anche gli amici! Arroghiamoci il diritto di giudicare chi non conosciamo!
E poi, magari, dopo che lo abbiamo costretto a frequentare solo gente sci sci, ci chiediamo come mai sia diventato un represso...
Chissà, magari vuole solo altre due sberle!



Scritto da: Fabiuzzz 03/04/2003 15.52
Oltre a capire quando li si prende in giro , i bambini comprendono benissimo se bisogna obbedire o se si può fregarsene poichè non si rischia altro che parole ---> il genitore loquace perde ogni autorità.


Non è vero. Il genitore che promette punizioni e poi non fa nulla, perde ogni autorità. Invece di dare schiaffoni, basta fare ciò che si dice. Ho detto niente festa? E allora niente festa, nemmeno se scende la madonna! Ho detto che il motorino te lo scordi? E allora comincia ad allenarti ad andare a piedi.

Il problema è che il 90% dei genitori minacciano e poi si _calano le braghe_. Perchè ci vogliono le palle a vedere tuo figlio che fa gli occhi da cerbiatto e che va in giro con la cartella da 200 quintali e mantenere fede alle proprie decisioni.

A dare due schiaffi sono buoni tutti. Secondo me, è moooooolto più facile. Risolvi tutto in 2 minuti, e poi puoi tornare a sbattertene del perchè tuo figlio sia una merdaccia...
"eppure io ho sempre fatto tutto per lui..."
Ma per carità! Sapessi quante volte ho avuto a che fare con della gente (figli e genitori) di questo tipo!



Scritto da: Fabiuzzz 03/04/2003 15.52
E se c'è tutta quella maturità in cui peraltro credete, quando sarà grande il ragazzino ringrazierà pure per i 2 ceffoni, altro che odio e rancore.


Questo è quello che credi tu! La gente che si è permessa di usarmi arbitrariamente violenza "per educarmi" (non fisica... "solo" morale... tipo essere messo alla berlina dall'insegnante in classe davanti a tutti...) è tra la gente che ho odiato ed odio di più. Incapaci di solgere il loro compito, oltre che di un minimo di elasticità mentale, questa gente prefeisce usare la violenza per mascherare le proprie pecche!
Se poi tu reagisci diversamente quando ti si compie violenza, allora fatti tuoi!
Esiste anche la sindrome di Stoccolma!



Scritto da: Fabiuzzz 03/04/2003 15.52
E non è questione di essere all'antica o meno: è questione di essere dei genitori degni dell'appellativo o degli incoscienti che non sanno ciò che fanno mettendo al mondo i loro figli.


Appunto! Tuo figlio è una persona diversa!!! Picchieresti un tizio per non fargla leggere un libro di Sgarbi? Spero di no!
E allora perchè farlo con tuo figlio???
Troppa gente mette al mondo dei figli aspettandosi che questi si comportino come delle repliche rivedute e corrette di noi stessi.

Non è così! I vostri figli sono degli estranei, che imparate a conoscere nel momento in cui nascono (o prima, durante la gravidanza, se siete donne). E' chiaro che io vorrò un mondo di bene a mio figlio, e che mi sforzerò di capirlo ed aiutarlo molto di più di quanto farei con il primo tizio che incontro per strada. Ma i miei diritti su di lui, per quanto mi riguarda, saranno _gli stessi_ che ho con uno sconosciuto. Come, d'altro canto, dice la stessa legge italiana (lo sapevate che picchiare vostro figlio è reato, no?).
Io gli indicherò fino alla nausea delle strade, che possono essere più o meno facili. Vorrà fare di testa sua? Mi dispiacerà, certo, e pure molto magari, ma alla fine sono fatti suoi! Io ho la libertà di fare le mie scelte, subendone le conseguenze. E' giusto che lo faccia anche lui, sapendo a cosa va in contro.


PS: vorrei mettere in chiaro una cosa, una volta per tutte.
Io, dai miei genitori, ne ho ricevuti due (uno per genitore) in 25 anni. Non gli sono "grato" e nemmeno "riconoscente". Però non li odio nemmeno. Uno schiaffo può scappare a tutti, e devo ammettere che, almeno una volta, ci ho messo del mio.

Ma l'idea di educare un figlio usando le mani, come se uno schiaffo fosse una risorsa a cui attingere normalmente, come se niente fosse, è stupido!
Magari si riuscirà a costringerlo a fare ciò che si vuole, ma non avremo cresciuto un figlio, ma addestrato un animale.

Tornando al discorso sui libri e sulla cultura:
C'è gente che studia per evitare le percosse dei propri genitori. Tutti avranno avuto un compagno di classe così.
Quelli che ho visto io erano per lo meno mediocri studenti. LA FAMIGLIA si era messa in testa che dovessero diventare grandi avvocati, o medici, o chissà cosa, e li costringevano a studiare, quando si vedeva ad occhio nudo che questi volevano andare a lavorare.
Alla fine dei loro studi, questa gente avrà imparato a memoria delle cose, che non saprà nemmeno come utilizzare.

Portando il discorso sui libri: certo, io posso imporre a mio figlio di non buttare il tempo con dragonlance e di concentrarsi con i premi nobel ed i grandi classici ("vuoi una roba medievale? eccoti Il nome della rosa!"). Ma alla fine loro non apprezzeranno la lettura, non impareranno nulla dai libri che gli ho propinato, e finiranno anche per tenere sulle balle i parrucconi come il loro padre/ madre, che, con tanto di puzza sotto il naso, gli hanno sempre rovinato la festa.

Potete esser d'accordo o no. Ma almeno non foderatevi gli occhi di prosciutto! Quello sta meglio nei panini!;)
Signora dei Draghi
00sabato 5 aprile 2003 00:45
I miei genitori non mi hanno mai obbligato a leggere nulla. Molti parenti mi hanno regalato carrettate di libri per bambini, ragazzi, i libri tipici di certe età : il mago di oz, i ragazzi della via pal, l'isola del tesoro ecc...alcuni li ho letti , altri non li ho nemmeno guardati. Mi sono mossa da sola, io sono stata attirata verso certi argomenti, verso certi libri...ho letto Il nome della rosa a 12 anni, e mi è piaciuto tantissimo, non solo perchè era ambientato in epoca medioevale. Poi mi sono innamorata di Shakespeare, Keats, Shelley, di molta lettura new age...eppure non ho dimenticato di leggere i classici come Gulliver, Dracula, Dottor Jakill e Mr Hyde...la letteratura in genere mi piace tutta. Non credo che bisogni indirizzare per forza una persona su una strada, credo che bisogna coinvolgerla e dargli un esempio. Mia madre mi ha sempre letto sotto gli occhi e io ero curiosa...è comincaito così.[SM=x77415]
Vittek
00domenica 6 aprile 2003 13:12
Re:

Scritto da: smrole 03/04/2003 12.33
Vittek:
Mia madre leggeva Sartre a 14 anni.
...
Ma sono convinto che non si possa leggere un libro perchè ti è caduto in mano.
[Modificato da smrole 03/04/2003 12.35]



Io ammetto di essere di un'ignoranza ripugnante perchè non so chi sia Sartre, ma al di là di questo, io non parlavo del "non capire" i contenuti di un libro, ma di caprirli fin troppo bene: 14 anni sono già un età, ma uno di prima o seconda media che legge DeSade, penso che stia leggendo qualcosa che potrebbe lasciare un segno...
Comunque io abito a mezzo chilomentro dalla biblioteca, e ci andavo spesso: mi dici che ne sapeva mia madre dei libri che prendevo?? Si è forse accorta che leggevo Poe, King e Lovecraft??
smrole
00domenica 6 aprile 2003 15:00

Scritto da: Vittek 06/04/2003 13.12
Io ammetto di essere di un'ignoranza ripugnante perchè non so chi sia Sartre



:?: !!!
è il maggiore esponente degli esistenzialisti.


Scritto da: Vittek 06/04/2003 13.12
14 anni sono già un età, ma uno di prima o seconda media che legge DeSade, penso che stia leggendo qualcosa che potrebbe lasciare un segno...


certo, però permettimi di fare delle considerazioni.

1) Ho nominato De Sade per citare un esempio estremo. Però rendiamoci contro che, a meno di non lasciarlo noi sul comodino, la possibilità che al nostro marmocchio di 8 anni venga in mente l'idea di leggerlo è quantomeno remota! In libreria non lo mettono in bella mostra. Non credo di aver mai visto libri di De Sade in libreria, visto che non sono mai andati a cercarlo, e quindi se non li ho trovati io, suppongo che non li troverebbe nemmeno l'utente medio. Alla tv e alla radio potrebbero farne qualche accenno... ma certamente non durante Art Attack o Bim bum bam! Gli amici del marmocchietto sono nella sua stessa situazione. Ammettendo anche che il nostro fanciullo vaghi indisturbato tra siti porno di ogni genere e fattezza (al che scatterebbe la domanda: "ma che c...o di genitore sei, per non accorgertene???"), credo che sia più probabile che si imbatta in pedofili o in siti con immagini poco edificanti, rispetto che in un trattato sul sado-masochismo del secolo scorso...

2) chi di noi ha EFFETTIVAMENTE letto De Sade? Magari è una di quelle cose che faceva davvero scandalo all'epoca ma che oggi non farebbe nè caldo nè freddo. Inoltre (da quello che so) è anche possibile che il simpatico (uh?) marchese si dilunghi su lunghe trattazioni filosofiche (e pallose!!!!) sul fine ultimo del piacere, senza citare direttamente quello che LUI fa.
Voglio dire: magari, in questo caso come in altri, il mostro non è tanto brutto come ce lo aspettiamo! Non è detto che De Sade = libro porno sadomasichista alla Bukowski! Magari lo è. Magari no.



Scritto da: Vittek 06/04/2003 13.12
Comunque io abito a mezzo chilomentro dalla biblioteca, e ci andavo spesso: mi dici che ne sapeva mia madre dei libri che prendevo?? Si è forse accorta che leggevo Poe, King e Lovecraft??


E allora rispondi a questa domanda: in che modo tua madre avrebbe potuto proibirti di leggere De Sade o Bukowski o il kama sutra? Che ne sapeva lei che, dopo averti fatto imparare a memoria la lista dei libri proibiti, magari con qualche bel ceffone, come suggerisce fabiuzz, tu non te ne fregassi e non leggessi lo stesso quello che volevi?

Io posso anche leggere De Sade, o Mussolini, o Poe ma credo che si vedrebbe (o, almeno, che qualsiasi genitore attento vedrebbe) dove vado a parare, se divento sadico, se divento fascista o se penso che, tutto sommato, sgozzare la gente non è tutto sto gran male!

Io credo che sia un po' come con la propria ragazza: ai voglia ad essere gelosi! Se non si parte dal presupposto che lei sia innamorata solo di te, la si può accompagnare fin dentro la soglia di casa... e poi, appena te ne vai, bussa al vicino e ti fa le corna! Non so se mi sono spiegato come vorrei...
pkrcel
00domenica 6 aprile 2003 20:45
Io credo di aver capito cosa vuoi dire, e trovo che tu abbia generalmente ragione, ma secondo me sei troppo ottimista sull questione "che ca**o di genitore sei per non accorgertene"....

IO non credo sia effettivamente così semplice evincere le letture o le frequentazioni internet di tuo figlio osservandone il comportamento, o gli hobbies o quant'altro.
Io parto dal presupposto che potrà in ogni modo nascondermi qcosa.
Secondo me non puoi imputare un input come (per es.) Poe ad una reazione immediata (o meno)...
..non è esattamente come leggere un libro sugli origami.

E' uno dei problemi a cui penso quando parlo di figli, sia con mio padre che con la mia ragazza, per me (almeno) sarà tutt'altro che semplice.


smrole
00martedì 8 aprile 2003 16:20

Scritto da: pkrcel 06/04/2003 20.45
Io credo di aver capito cosa vuoi dire, e trovo che tu abbia generalmente ragione, ma secondo me sei troppo ottimista sull questione "che ca**o di genitore sei per non accorgertene"....


Forse si. Forse hai ragione tu. E forse no. Dopo tutto, se ci passi del tempo insieme, tu sei l'unica persona a conoscere tuo figlio fin dalla nascita. Naturalmente ci saranno delle cose che ti terrà nascoste, ma io credo che cose tanto grosse da traviare la sensibilità (e/o la sanità mentale) di tuo figlio, non possano essere nascoste tanto facilmente! A meno che uno non sottovaluti alcuni (piccoli?) segnali.



Scritto da: pkrcel 06/04/2003 20.45
E' uno dei problemi a cui penso quando parlo di figli, sia con mio padre che con la mia ragazza, per me (almeno) sarà tutt'altro che semplice.



Ma guarda che io non ho mai detto che tutto è facile o idilliaco. Anzi, è dannatamente difficile. Perchè, stando molto vicino a tuo figlio, rischi di trasmettergli anche i tuoi difetti. Devi quindi cercare di bilanciare il tutto, ed essere pronto a fare autocritica quando lui ti rinfaccerà i tuoi difetti. Questo non è affatto facile.
Però io sono dell'opinione che un atteggiamento autoritario nei confronti dei figli non serva a renderli persone adulte in grado di pensare con la propria testa. Magari è molto più facile proteggerli (ma non lo credo davvero, se me lo chiedi), però ho visto troppi mezzi uomini cresciuti a pane e "papà non vuole" per adottare un tale sistema anche io. E poi, se proprio devo dirla tutta, comandare a bacchetta mi ha sempre annoiato e seccato molto!
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