FESTE E SAGRE

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malandrine
00sabato 18 marzo 2006 14:49
Da Luca: la "Segavecchia"

555° FESTA DELLA SEGAVECCHIA
Cotignola (RA)
DAL 23 AL 26 MARZO


Ciao, malandrine

Come vedi si tratta di un'antichissima festa popolare. Le origini? Probabilmente risalgono ai culti della Grande Madre. In Romagna e' molto diffusa "la Segavecia", per tradizione si mangia frutta secca, probabilmete per salutare simbolicamente le ristrettezze dell'inverno e dare il benvenuto alla primavera alle porte.... si spera... boia d'un mond ledar! Luca. P.S. I siti sulla segavecchia sono tantissimi. Manuela sicuramente sapra' che a Franpul, cioe' Forlimpopoli, c'e' na grande sagra della Segavecchia ogni anno. Luca

Luca


www.sagreinromagna.it/sagra.asp?id=2385
walchicco@yahoo.it
00mercoledì 26 aprile 2006 03:20
primo di agosto.che santo é?
prima di votarsi a qualche santo? chi conosce la straordinaria e coincidente sagra-festa e storia sopratutto di SAN LEO,amico e collega di SAN MARINO, che ha dato come Marino il nome all'omonimo stato R.S.M. del gran prix di F1 ad Imola? e dei bei francobolli e del dolce del titano? anche lì' vicino nei pressi ,in provincia di PS pesaro-urbino c'è la localita di San Leo,nbella -mitica e storica ,con ben 2 duomi cattedrali ed il castello dove fù inprigionato e segregato vivo il Balsamo,conte di Cagliostro,dagli ecumenici del vatic'ano! Ebbene in sinergetica -sintonia e coincidente-contemporaneità in un vecchissimo paesino del ferrarese VIcus Aequensi alias Voghenza di Voghiera c'è sepolto,con ancora visibili le sue spoglie il sanLEO!,nella chiesa che è stata assieme a SPINA la prima arcidiocesi e duomo di Ferrara,poi a sanGiorgio ed ora nell'attulae duomo, a fianco del bellissimo castello estense,dove c'è la più antica osteria e bar del mondo "al Brindisi" ed è pure segnalato sul guinnes dei primati......la storia di sanLeo è una bella storia ,che se vi interessa sarà poi sviluppata??????????????????????????????chissà?qualcuno losaà?
malandrine
00mercoledì 26 aprile 2006 15:22
San Leo



Ho trovato questa pagina con notizie interessanti sulla storia del luogo. Cliccate sulla foto qui in alto.

[Modificato da malandrine 07/06/2006 8.52]

C.maremma
00mercoledì 26 aprile 2006 20:01
Il Messaggio è stato ritenuto non adatto e quindi censurato dai moderatori.
walchicco@yahoo.it
00giovedì 27 aprile 2006 03:16
a che santo votarsi?che santo è? dove andiamo il primo d'agosto?
[SM=g27996] [SM=g28004] [SM=g28005] [SM=g27990] [SM=g27996] [SM=g27999] [SM=g28002] [SM=g27995] ...........sì' è vero ? è tutto bello la piada,cagliostro,il castello ,la pieve..............ma ogni episoDIO ,conserva un insito contenuto,che non riusciamo a sviscerare,perchè' ci fermiamo sempre alla esteriorità e all'edonismo delle cose?per una miglior e più incisiva cultura educazione ed istruzione dei malndrini del domani? siam seri?scherzando si dic e sempre la falsità?allora io ho cercato di esemplificare,raccontando anedotti che nemmeno i cenni storici dell'assessorato ha emesso? io desiderei che al bambino che è in noi e quelli attorno a noi,non venisse insegnata la morale che allarma della canzone di giorgioGaber?alora io rifletto all'essenza di cosa hanno fatto con la rinuncia e l'eremitaggio 2 sanpietrini slavi in 2 rocche che appartengfono allameraviglia del mondo geofisico e poi?ancora che e chi sà perchè'?questo san Leo non è sepolto a sanLeo,ma a voghenza di ferrara????????????????? ecco riflettere sulla essenza del perchè delle cose e degli avvenimenti?queste sono le più belle favole per i nostri bambini-malndrini del domani!capito mi hai? è bello picconare spesso e tante volte,poi ci farem la piada con rucola e squaqquarone ed erbazzone
@wojtek@
00giovedì 27 aprile 2006 09:59
Viva la Romagna!
Romagna solatia, dolce paese,
cui regnarono Guidi e Malatesta,
cui tenne pure il Passator cortese
re della strada, re della foresta.

gia' gia'....
....il paese dove andando ci accompagna
l'azzurra vision di San Marino.



Giovanni Pascoli che descrive la sua terra. Me la fecero imparare a memoria alle scuole medie questa poesia, ovviamente insieme alla "cavallina storna che porta colui che non ritorna", ma non e' che io mi ricordi un gran che.
Come scrive Starnone ognuno di noi ha le sue memorie scolastiche piu' o meno dolenti. Le mie non sono proprio quelle che ho citato, ma ricordo con un certo terrore alcuni incipit, come ....

sparse le trecce morbide sull'affonoso petto
lente le palme e roridadi morte il bianco aspetto...

e poi....

"Gallia est omnis divisa in partes tres.... " ORRORE!

BASTA! BASTA!.....che due maroni!

Meglio che vada a cambiare Aneta!
Piange e mia moglie vuole dormire.
L'altro giorno mia figlia Carmen, 5 anni, mi dice:
"Papa'. La mamma e' il torero Camomillo"
"Carmen, perche' dici cosi'?"
"Perche appena puo' va a dormire".

Sic et simpliciter.

P.S. Il passator Cortese. Chi era costui?
@wojtek@
00giovedì 27 aprile 2006 11:13
e pasador
P.P.S.

Io, Silvia e Manuela sappiamo chi e'... e voi?
Pensate, pare che la Rafaella nazionale, che di cognome fa Pelloni, sia imparentata con il Nostro.
Va a finire che il sito delle Malandrine diventa una succursale di Novella 2000...

Va' mo' la'

Un carissimo saluto a tutti...
Luca...
manudip
00venerdì 28 aprile 2006 09:57
Che citazioni familiari!!
Ciao ragazzi, avete citato luoghi e cose e cibi (la piadina, lo squacquerone, la rucola....... uhmmm!) che mi piacciono tantissimo e mi rendono felice di vivere in Romagna. San Leo (che in realtà è in provincia di Pesaro, ma la sua rocca si affaccia sulle colline riminesi che la circondano) è uno dei posti più affascinanti che abbia visto: quando vengono a trovarmi amici o conoscenti da altre regioni li porto sempre in visita a questo splendido paesino e non lascio mai nessuno deluso! Ve lo posso garantire. Una volta ci sono arrivata anche in bici (una quarantina di km da casa mia e quasi 600 mt. di dislivello!): una sfacchinata tremenda, ma l'effetto è stato ancora più appagante che arrivarci in auto.
[SM=g28004] Sì!!! Organizziamo una gita a San Leo!
)patata(
00venerdì 28 aprile 2006 10:11
San Leo e dintorni.....
Beh San Leo è davvero uno dei luoghi più suggestivi della nostra zona, ma ce ne sono anche altri come S.Arcangelo di Romagna, Montebello dove c'è la leggenda di Azzurrina (una bimba che pare si fosse persa nel castello giocando a palla), e tanti altri paesi ancora.
Devo dire che questa terra è benedetta, sole, mare, piadina ma anche tanta storia. Le nostre colline stanno cominciando ad essere conosciute grazie anche agli agriturismi sorti recentemente e poi perchè si è capito che il mare da solo non offre più tanto (anche perchè non è poi così bello e pulito, a parte la spiaggia).
Finalmente non si dirà più come ho sentito dire da qualcuno una volta che Rimini e dintorni consistono solo in 'una striscia di mare dove quà e la ci sono un pò di discoteche'. Anche la mia città, Rimini, ha tanti monumenti interessanti e un centro con tanta storia da raccontare.
Si dai organizziamo una gita a San Leo e dintorni!!!!!!!!!!!
baci a tutti
@wojtek@
00venerdì 28 aprile 2006 13:23
San Leo, Gradara e dintorni....
Si', si', anch'io ho sempre potato a San Leo i parenti polacchi che volevano visitare San Marino. Li ho portati anche a San Marino, ma una puntatina a San Leo l'abbiamo sempre fatta.

Pensate di vedervi li'? Magari in luglio? .... chissa'....
Io torno dai miei ogni estate con tutta la mia tribu', e confesso che mi piacerebbe conoscervi di persona.

Quanta storia e quanta leggenda in quei luoghi!
San Leo, la prigione di Cagliostro, e Gradara, il castello di Paolo e Francesca.

Un caro saluto a tutti!
Luca
manudip
00venerdì 28 aprile 2006 14:21
Silvia e Luca
E' vero: S. Arcangelo, Montebello, Gradara, con i loro stupendi castelli ricchi di storia e leggende....
Ma che ne dite anche di: bertinoro, Verucchio (alta), Longiano, e tanti altri piccoli borghi medioevali: Monteleone, Sogliano, Sorrivoli, Saludecio, Montefiore, "Rocca delle Caminate", Terra del Sole.....e tanti altri (tanto per stare nelle provincie di Forlì e Rimini...... ma credo che il Ravennate, che conosco meno, non abbia nulla da invidiarle)! E' proprio vero, Silvia, la Romagna è tutt'altro che una striscia di mare tutta piatta!
malandrine
00venerdì 28 aprile 2006 19:41
Ghost-tour in Emilia Romagna (con foto)

Vi posto il breve resoconto di un ghost-tour effettuato qui in regione agli inizi di agosto con due amici appassionati dell'argomento, un ragazzo ed una ragazza.

La prima meta è stata il Castello di Montebello, vicino Rimini, insomma, il famoso castello di Azzurrina. Una delusione totale. Due visite notturne ogni sera, con una guida (una ragazza sui 25 anni) perfettamente istruita a recitare la pappardella a memoria, enfatizzando i punti più "spiritici" di ciò che racconta di volta in volta. Si viene introdotti inizialmente in un salone con un tavolo nel quale, secondo la ragazza, "si registra la più forte concentrazione di presenze". Mentre lei parla, da chissà dove proviene uno strano rimbombo. ...

Poi si passa in un'altra sala, nella quale, secondo la guida, non ricordo chi ha visto il fantasma di azzurrina con i piedi poggiati sulla parte inferiore di un soppalco, praticamente appesa a testa in giù dalla pianta dei piedi, con i capelli che vanno verso terra ma la vestaglia che resta ferma sfidando la gravità. Sulla parte inferiore del soppalco, l'impronta di un piede nudo. La guida sostiene che ce n'erano di più, e che col tempo stanno sparendo. Chiede se tra i visitatori c'è qualcuno che ha visitato il castello mesi prima e possa confermarlo, una donna alza la mano. Peccato che la mia amica, al momento dell'ingresso nel castello, l'abbia vista salutare amichevolmente la guida. ...


E infine si scende nel corridoio con la famosa scala dove Azzurrina è sparita. Scala bloccata all'imbocco, è impossibile scendere. La signorina continua la sua recita (è quasi patetica nei toni enfatici che usa per sottolineare certe parole chiave del racconto), ci fa sentire due registrazioni, entrambe datate 21 giugno, di quest'anno e dell'anno prima, fatte nel corridoio. Si sente una bambina che chiama la mamma e pronuncia altre parole impercettibili. In una delle registrazioni, in sottofondo si sente un aereo di passaggio. Secondo la leggenda, infatti, Azzurrina torna a farsi sentire ogni anno al solstizio d'estate. Noi non sentiamo azzurrina, ma sentiamo sempre più puzza di pacco. Se davvero c'erano delle presenze nel castello, secondo me sono scappate davanti all'orrore di tale pacchiana commercializzazione. ...



Per consolare la delusione dei miei due amici, ospiti padovani, tornati a Bologna (verso le 2 di notte) li porto alla casa infestata della mia città, nota come Villa Clara. E qui è tutt'altra musica.




La villa si trova pressapoco su via Zanardi, casualmente 20 metri dopo che l'illuminazione pubblica si interrompe. E' praticamente la casa stregata dei film horror: recintata da un alto muro, ingresso tramite un grande cancello, parco che la circonda, ed in fondo la casa vera e propria.

La storia è questa: nella villa viveva una nobile famiglia di nome Alessandrini (infatti il vero nome della villa è Villa ALessandrini). Pare ora che la figlioccia (Clara) del nobiluomo se la intendesse con non so quale membro del personale della villa, al che l'uomo, per riparare all'onta, la murò viva nel piano superiore della casa.

Di nuovo rispetto all'ultima volta che ci sono statoi, a parte qualche graffito, è che qualcuno ha allargato due sbarre del cancello, consentendo così ad una persona molto esile di entrare nel parco (il cancello è chiuso con una grossa catena, la villa è abbandonata ed è proprietà comunale). L'unica che ci passa è Natascia, che fa due passi oltre il cancello, mentre io punto i fari della macchina verso il cancello. Non fa in tempo ad entrare che trasalisce. Ovviamente la suggestione fa la sua bella parte, questo è sottinteso, ma in effetti tra i cespugli si sentono dei passi. Pensiamo a qualche animale, ma Natascia uscendo dice che sembrava piuttosto che ci fossero più persone che le camminassero tutt'attorno. Io provo ad infilarmi tra le sbarre, ma non c'è niente da fare, ho il torace troppo grosso e non ce la faccio.

L'atmosfera è comunque spoettrale, scattiamo qualche foto. Curiosamente, scattando 3-4 foto in sequenza, la casa è visibile (sul display della macchinetta digitale) solo in una, nonostante siano state scattate tutte alle stesse identiche condizioni di luce e distanza, in sequenza rapida l'una dall'altra. Ma non finisce qui, perchè andando a riversarle sul computer, la casa spariosce anche in quell'unica in cui si vedeva sul display della macchinetta!




Qui sullo sfondo doveva esserci la casa...



Notare l'orb fluttuante.



Altri orbs.




...


Il cancello ripreso dal basso, ma ora attenzione alla prossima...



Andiamo ad ingrandire la parte più alta della colonna destra e voilà:





Ragazzi io ho dovuto cancellare le foto perché erano enormi e non sono riuscita a rimpicciolirle (non per mia carenza tecnica, sarà internet o i fantasmi??) a un certo punto lampeggiava lo schermo. Guardatele sul link sotto, nell'ultima non vedo nulla. Voi vedete qualcosa????
Oggi ci sono riuscita, mah! [SM=g27993]
Rita







da www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=188545

[Modificato da malandrine 29/04/2006 13.51]

malandrine
00venerdì 28 aprile 2006 20:23
Azzurrina



In un castello situato a Montebello, in provincia di Rimini, nella seconda metà del XIV secolo, sparì misteriosamente una bambina, che ancora oggi fa parlare di se: si tratta di Guendalina Malatesta vissuta nel Medioevo, ma conosciuta da tutti come il fantasma Azzurrina.
Guendalina era albina e aveva i capelli bianchi. L'albinismo, nel medioevo, era fonte di sospetto e paura. Le sue caratteristiche somatiche, non erano viste con simpatia e, per questo, fu accusata di stregoneria e destinata ad una morte atroce. Per farla sopravvivere e darle una speranza, i genitori non le permettevano l’uscita dal castello. Preoccupati per il futuro della figlia e per proteggerla da tali infamie, decisero di tingerle i capelli con una sostanza a base di erbe, che scuriva i capelli, ma che al contatto della luce emanava dei riflessi azzurri. Così che, tutti iniziarono a chiamare la bambina con il nome di "Azzurrina".
Ma la storia che viene tramandata da secoli riguarda la sua strana morte, avvenuta all'interno del castello. Si racconta che il 21 giugno 1375 durante un temporale, Azzurrina stesse giocando con una palla fatta di pezza e spaghi. La palla rotolò giù per una scala, che conduceva alla ghiacciaia e la bambina corse a recuperarla. Due soldati udirono un grido e si precipitarono a cercarla. Ma ogni tentativo di ritrovarla fu inutile. Il castello e l’intero borgo furono setacciati per giorni e giorni... Azzurrina era scomparsa, come dileguata nel nulla.
Dal 21 giugno, ogni cinque anni, nella notte del solstizio d'estate, nel Castello di Montebello appare il fantasma di Azzurrina, la si ascolta ridere o piangere e si sente la sua voce. Da tempo molti studiosi ed esperti stanno tentando di capire l’origine di questi suoni. Dal 1990 sono state effettuate anche delle registrazioni dell'evento, che vengono fatte ascoltare ai turisti che visitano il castello. In questi nastri, realizzati dalla RAI e dall'Università di Bologna, si sente una voce di bambina piangere sottovoce in mezzo ai rumori di un temporale. L’università di Bologna iniziò subito degli studi approfonditi e si riuscì, sempre durante il solstizio nel 1995, a registrare anche il rumore della palla che rimbalzava, il ritocco delle campane e la voce più limpida di Azzurrina, tanto da riuscire a capire chiaramente che pronunciava la parola “mamma”. Nello stesso giorno dell’anno 2000 la stessa università, registrò ancora i lamenti della bambina. Oggi il castello di Montebello, è visitato da centinaia di persone non solo per il suo valore storico-artistico, ma anche per il fantasma di Azzurrina.
E' possibile effettuare visite diurne e notturne all'interno del castello, per maggiorni nformazioni visitate il sito www.castellodimontebello.com
malandrine
00venerdì 28 aprile 2006 20:32
San Leo
San Leo
FEDE CRISTIANITA' E GARA NEL GIORNO PIU' LUNGO DELL'ANNO




Otto secoli di storia e di fede legano San Martino in P. alla figura mistica del suo santo protettore, il Beato Leone vissuto nel XII secolo d.c e proclamato santo dal popolo e dall'abate Fra Pietro,del monastero di Casalbordino.
La morte risale agli anni immediatamente seguenti all'anno Mille ed è certo che avvenne il 2 Maggio. Deposto ai piedi dell'altare nella chiesa del convento di San Felice,le sue spoglie rimasero sepolte per circa cento anni, finché, durante la ormai celeberrima battuta di caccia di Roberto di Bassavilla furono per caso riportate alla luce. Roberto,conte di Loretello, condusse il Santo in processione, su un carro trainato da buoi, fino alla chiesa di Santa Maria Pensili.

Successivamente il corpo fu deposto nella chiesa di San Pietro Apostolo, dove oggi è conservato e celebrato.Fin quì la storia: ma tra documenti storiografici ed antropologia, tra cristianità e misticismo, tra sentimento religioso e dirompente espressività popolare, c'è quello spazio impercettibile e misterioso in cui la
fede diviene non più sentire intimistico ma percezione collettiva, espressione di un popolo che parla a Dio con i





mezzi comunicativi della tradizione e della sua cultura. Ed in tale spiraglio che si esterna lo spirito coesivo di una presenza comune,di un riferimento alto e profondo ma collettivo, semplice ma complesso nelle sua ragion
d'essere, come la Corsa del 30 Aprile. Un evento popolare che peraltro negli ultimi anni tende a subire li inquinamenti del tecnicismo e del meccanicismo del mondo sportivo. Benché sia indubbio che l'agonismo sia l'essenza peculiare della Corsa, non è paragonabile ad un avvenimento sportivo: le regole e le tecniche strategiche della Corsa non bastano ad arginarne i rischi. La differenza con la gara sportiva è nell'irrazionalità, nell'assenza di logica che incombe sulla gara. Non si corre semplicemente per arrivare primi, si corre perché la Storia lo chiede. Il 30 Aprile è il giorno della Storia, il giorno in cui bisogna essere pronti per la Sfida.
E’ la sola certezza è la fede, la devozione al proprio Santo:il fatalismo della Corsa dei Carri non si può etichettare come semplice fenomeno populistico; in realtà,il senso profondo dell'imponderabile ha una forte valenza culturale che proviene dalle reminiscenze contadine del popolo sammartinese. La terra produce e dà i suoi frutti solo con il lavoro, solo contando su se stessi e nella Corsa bisogna credere in se stessi, anche quando le condizioni sembrano sfavorevoli, anche quando gli animali sembrano avere forza e potenza inferiori



all'avversario, 'qualcosa' può accadere, qualcosa che non possiamo pianificare. E proprio per questo, ricorrere ai mezzi ed alle tecniche delle gare sportive è assolutamente deleterio. L'affanno di vincere a tutti i costi, le vittorie studiate a tavolino, avviliscono la Corsa,ne distruggono il fascino ,
la riducono ad una banale competizione tra macchine,non più tra uomini. Ma i Tratturi, non a caso, non sono circuiti automobilistici, sono percorsi di storia e di cultura


che hanno resistito al tempo. Correre per vincere è giusto e legittimo ma distruggersi pur di vincere è di per sè una sconfitta pesante. Giovani e Giovanotti sono pronti
ancora una volta ad affrontare la folla: i Carri saranno schierati in rispettoso e pensoso silenzio innanzi alla Chiesa di San Pietro Apostolo,protetti dalla imperiosa barriera
dei cavalli nervosi. Andranno piano verso il Tratturo pronti a "sfilare" ancora: divoreranno nove kilometri di strada in pochi minuti. E tutto è possibile nel rito che sarebbe
piaciuto a Hamingway ed a Pablo Neruda.

@wojtek@
00sabato 29 aprile 2006 12:10
Villa Clara
Ho vissuto un paio d'anni a Bologna, ma non avevo mai sentito parlare di villa Clara.

Certo, la storia della casa che sparisce una volta che si fanno sviluppare le foto e' inquietante e mi fa scendere un brivido giu' per la schiena. Ho sempre pensato che nell'Universo ci sono tante cose alle quali non e' possibile dare una spiegazione razionale, cose alle quali il nostro cervello e la nostra intelligenza non sono capaci di formulare una risposta.
A proposito di case che spariscono da foto e display, mi e' venuto da fare uno strano pensiero, e' un pensiero da profano, da chi di letteratura del genere ne ha masticata davvero pochina. Ripeto, la mia non e' una teoria, non ha neppure la piu' remota intenzione di esserlo: e' un semplice pensiero che mi ha richiamato alla memoria un vecchio fumetto che lessi tanti anni fa.

Villa Chiara e' una porta che mette in comunicazione questo mondo con un altro mondo, non un mondo extraterrestre o un Aldila', ma un mondo parallelo, forse un Universo. Ho pensato che accanto al nostro Universo ci siano tanti altri Universi, non necessariamente migliori o peggiori di questo, ma semplicemente diversi, mondi in cui la storia degli uomini e la storia naturale hanno preso un altro corso. E'come se una specie di Demiurgo pasticcione e bislacco stesse fabbricando tanti Universi che non gli vengono come vorrebbe, e Lui fosse alla continua ricerca dell'Universo perfetto. Certo, per un cattolico come me, e' un pensierino vagamente blasfemo, dunque prendetelo per quello che e': un pensiero bislacco e un po'pazzerello che mi e' venuto stanotte mentre faticavo ad addormentarmi.

Dunque, villa Clara come una delle porte che ci uniscono ad un Universo parallelo, mentre i passi che Natascia sentiva sono le persone che si sono perse oltre quella soglia e che cercano la via d'uscita.

Saluti a tutto il forum.....
Da questo Universo, naturalmente.

Luca [SM=g27988]
@wojtek@
00giovedì 18 maggio 2006 09:54
la piligrina
Be', a parte l'ultima cavolata che ho scritto su questa cartella e andando a vedere il sito segnalato da Rita, mi e' venuta in mente una cosa di cui mia nonna e mio padre spesso mi hanno parlato. Sembra una cosa da paura, ma in realta' e' un fenomeno chimico-fisico. Una volta interravanoi cadaveri nella nuda terra, a volte senza cassa e magari non troppo in profondita'. Allora succedeva che i gas provocati da un corpo in decomposizione venissero a contatto con l'aria e si incendiassero, facendo cosi' scaturire dal terreno una vivace fiammella. Mi pare che si chiami fuoco fatuo, ma in dialetto la chiamiamo piligrina, perche si muove, cammina, come un pellegrino appunto, con uno spostamento d'aria, cosi', a chi passa vicino, da' un'inquietante impressione di inseguimento. Non ne ho mai vista una, ma mi piacerebbe. I vecchi che l'hanno vista di notte ne parlano come di qualcosa di spaventoso, come se lo spirito di qualche dannato ti stesse seguendo, in realta e' solo una piligrina, uno dei tanti elementi del paesaggio e dell'immaginario collettivo che la modernta' ha fatto sparire o ha soltanto nascosto.

Un caro saluto a tutti.

Luca
Rita.F
00giovedì 18 maggio 2006 12:09
BAGLIORI NELLA NOTTE
Caro Luca,
Sì i fuochi fatui, li conosco, anche se non li ho mai visti.




I fuochi fatui sono tenui luminosità, simili a deboli fiammelle, osservate molto raramente di notte, in campo aperto. Conosciuti in tutto il mondo da almeno 200 anni, sono considerati un fenomeno naturale dovuto ai gas prodotti dalla decomposizione di materiale biologico. Per questo sono spesso associati a cimiteri e paludi. Ma loro reale composizione é ancora ignota. Una teoria suggerisce che essi siano generati da Metano, uno dei gas prodotti dalla putrefazione, mescolato a tracce di Fosfina, un composto che si autoincendia a contatto con l'aria, incendiando a sua volta il Metano. Con questa ipotesi, però, contrastano le poche testimonianze dirette, di persone che li hanno avvicinati fino a toccarli e che parlano di qualcosa di simile a un vapore luminoso freddo. Potrebbe allora trattarsi, non di combustione, ma di chemiluminescenza (o fosforescenza) della Fosfina. Purtroppo, però, nessuno ha mai catturato, analizzato o riprodotto in laboratorio il fuoco fatuo.

Fonte : mensile FOCUS



Una volta ho creduto di vederli e ne sono stata affascinata per ore, ma in realtà si trattava di scintille provenienti da un cavo elettrico tranciato dell'illuminazione stradale [SM=g27987]


C'è invece un altro fenomeno a cui ho assistito, che giuro mi ha sconvolta. Non ero a conoscenza del fatto. Un giorno d'estate ero a casa, stesa a leggere sul divano, e ho visto entrare, da non so dove, una sfera di luce grande quanto un pugno che si muoveva a un metro circa da terra. Era velocissima, si spostava a scatti, a volte restava sospesa e immobile per una frazione di secondo. Si è diretta verso una presa elettrica, poi ha virato di colpo e si è avvicinata a me, dissolvendosi nel mio piede sinistro!!!
Ho provato una sensazione di calore, ma non di bruciore, e, più che spavento, una grande sorpresa.
Oggi, cercando i fuochi fatui, in internet, ho trovato questo: [SM=g27993]





Pomeriggio d'estate : é l'ora del fulmine globulare.

Pensate ad una palla luminosa che compare all'improvviso a mezz'aria e si sposta erraticamente. Poco dopo esplode con fragore, oppure svanisce silenziosamente senza lasciare traccia, se non, talvolta, odore di Ozono. Può attraversare corpi solidi senza conseguenze, oppure provocare danni a cose o persone. La scienza lo chiama "fulmine globulare" a causa della sua forma prevalentemente sferica e del supposto collegamento con i temporali, benché il 10% degli episodi registrati, sia avvenuto a ciel sereno. Malgrado la gente li abbia osservati da sempre (rarissime sono però le foto) e da oltre 160 anni siano oggetto di disputa scientifica, i fulmini globulari restano un problema insoluto. Nel 1999 il centro Italiano di studi ufologoci (Cisu) ha avviato una catalogazione delle osservazioni italiane di fulmini "a palla" (progetto Blita). Dalle testimonianze risulta che é più facile vederli d'estate e nella seconda metà della giornata. Nel 79% dei casi hanno diametro compreso fra i 10 e i 50 cm.. Predominano la forma sferica ed i colori bianco e rosso. Diversamente che altrove, in Italia, sono più spesso osservati all'esterno che all'interno di edifici.
Fonte : mensile FOCUS



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