Definizione di Patria da Wikipedia

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BRESCIAGGHER
00giovedì 6 marzo 2008 16:22
La Patria (dal latino = la terra dei padri) è il concetto di nazione e paese, natio interiorizzato e idealizzato. La patria è un topos prettamente letterario (concetto ricorrente) che è possibile ritrovare in tantissimi temi trattati e argomentati nelle scienze umane, con particolare frequenza nell'area umanistica.

Spesso in relazione al termine nazione, con il quale però può essere in contrapposizione. "Se voglio parlare della forza militare della mia terra dico Nazione, se voglio sottolineare l'amore che provo per essa dico Patria"

Oggi il patriottismo di origine comunitaria si contrappone al nazionalismo di origine razziale.

BRESCIAGGHER
00giovedì 6 marzo 2008 16:23
E in Italia oggi? La patria cos'è?

Lux-86
00giovedì 6 marzo 2008 16:41
secondo me la patria non esiste, è un concetto creato artificialmente e poi non interiorizzato ma fatto interiorizzare. ciò che può esistere è la comunità che, a volte, può coprirsi della retorica patriottarda ma la patria in sè è un concetto alquanto inutile, nemmeno un ente metafisico: alla patria deve corrispondere qualcosa di reale, se no è il nulla.
spero di essermi spiegato
Bluecatt
00sabato 8 marzo 2008 14:03
Credo che la patria sia un sentimento personale, difficile da definire
Riccardo.cuordileone
00domenica 9 marzo 2008 13:54
Re:
BRESCIAGGHER, 06/03/2008 16.23:

E in Italia oggi? La patria cos'è?


Il patriottismo italiano non è mai stato granchè...
Esplose nell'ottocento nei circoli dei nobili e dell'alta borghesia italica e tranne che in rare occasioni, il popolo non ne fu mai coinvolto fino alla prima guerra mondiale.
Dopo il conflitto mondiale venne il fascismo a divinizzare tale sentimento e per la prima volta i popoli italici si sentirono italiani e orgogliosi di esserlo.
Con la fine della seconda guerra mondiale e della guerra civile il patriottismo venne momentaneamente accantonato e bollato come sentimento fascista e perciò disperezzabile.
Si dovette aspettare il 1982 per far riemergere il sentimento nazionale con la vittoria ai mondiali e inseguito come ideale da contrapporre al secessionismo leghista.

La patria oggi sta perdendo cmq valore, se mai ne ha avuto per gli italiani, tra globalizzazione, europeanizzazione, secessionismo ecc ecc ne rimane ben poco, sia al nord "leghista" che al sud vittimista.

Per quanto riguarda il concetto di patria penso che nel corso dei secoli abbia perso il suo significato, come ha detto Lux la patria è la comunità in cui si vive, quindi il villaggio ed oggi la città...
Si può provare amor patrio anche per la provincia o al massimo la regione in cui si vive, ma già trasportare tale sentimento ad un intero stato molto diverso da regione a regione come l'Italia, ma anche come la Spagna, la Francia... mi pare una forzatura.


Suppiluliumas
00martedì 11 marzo 2008 15:52
E' un concetto che oggi ha perso di significato, viene solo ripreso durante le manifestazioni sportive.
Vota DC
00sabato 15 marzo 2008 23:20
Re:
BRESCIAGGHER, 06/03/2008 16.23:

E in Italia oggi? La patria cos'è?




L'Italia non è una nazione in quanto comprende più popoli fingendo che si tratti di uno solo.Quindi non può essere nemmeno una patria.
Per quel che mi riguarda sono nazioni gli stati etnici (che di solito hanno modestissime dimensioni) e quelli federali o confederali che ammettono di avere più nazioni e le trattano come nazioni dentro la nazione.Gli altri sono solo stati.
Quindi la Francia non è nazione (il sud è,tranne una piccola parte basca,occitano e quindi più simile ai catalani che ai francesi seppur neolatino,l'est è tedesco,la corsica non è francese,e il nordovest è celtico,ovviamente la Guaiana Francese che non gode della minima autonomia non ha nulla a che fare con i francesi pure essendo parte integrante dello stato) nella maniera più spiccata,la Spagna lo è in parte,l'Italia non è nella maniera più spudorata.
Veive
00domenica 16 marzo 2008 11:11
La patria, sfortunatamente, è un concetto che si è sfasciato con il deteriorarsi della sensazione della presenza dello Stato.
Le istituzioni repubblikane che si sono imposte nel 1946 non sono riuscite a "legare" il vecchio concetto di patria e il senso di stato legato alla monarchia e al Re come "figura collante" fra tutte le popolazioni, con il nuovo regime repubblikano.
Non si è creata una "religione civile", poichè a causa di forze politiche schierate con altri soggetti "al di fuori dello stato" (Vaticano-USA e Unione Sovietica), hanno impedito una formazione del "senso comune" di appartenenza ad una nazione.
In più la carica più alta dello stato è sempre stata espressione di una corrente politica e così facendo, scontentava necessariamente la metà che non l'aveva scelta, contribuendo a far sentire quella parta "non rappresentata e protetta".
Poi ancora, negli anni lo Stato si è sempre fatto "sentire meno", contribuendo allo scollamento dei cittadini verso le istituzioni.
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