Chi è il DM? Qual'è il suo scopo? Come vedete la questione Master/Regole?

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Kalius
00martedì 9 novembre 2004 16:17
Oh, inauguriamo questa sezione che sicuramente non sarà priva (in un prossimo futuro) di flame, mandate a quel paese e chè si voglia intenzione.
Ho controllato ovunque ma ci sono solo topic il cui scopo e approfondire alcune questioni e compiti del DM (come i suoi trucchi, le sue pazzie, ecc...), quinhdi credo che i mod saranno d'accordo con la sensatezza di questo nuovo topic (vero jjb?:D )
E ora passiamo a noi.
Come ho capito da molti post, mi sembra che ci sia molta confusione sul ruolo del DM.
Tutti saremo d'accordo nell'affermare che fare il DM (con successo) è molto difficile, perchè non tutti possiedono quelli che sono un pò le doti e i requisiti del buon master.

Dite che la mia è una visione elitaria della figura del DM?
Certamente. Del resto, si sa, non siamo tutti uguali.

Già è necessario possedere delle capacità per essere un bravo giocatore (attore). Pensiamo poi cosa ci vuole per essere uno che deve fare il Master (regista) e deve improvvisare, preparare, inventare situazioni, questioni, mondi, accadimenti, PNG e avere sempre come ultimo scopo il divertimento suo e di quello di tutti i PG.
I problemi sorgono quando più di un PG incomincia a conoscere le regole e si accorge il master compie delle modifiche al regolamento di gioco. Ecco, quanto è giusta questa cosa?
Qualcuno vorrebbe che il master inventasse senza cambiare regolamento, qualcuno vorrebbe che il master modificasse il gioco dove necessario, qualcun'altro dice che i giocatori devono sottostare al master come il master deve sottostare alle regole.
Qual'è la cosa giusta?
Come al solito io lancio la palla e ritraggo la mano. Da quello che voi scriverete io risponderò (i discorsi mi vengono + facili quando ho una base da cui partire)

Saluti, e non dimenticate l'estintore. [SM=x77425]

Dwarfolo
00martedì 9 novembre 2004 16:31
Argomento molto vasto però ... in 20 anni di gioco posso portare le convinzioni che ho maturato.

- Le regole non esistono. Sono solo una guida e una convenzione per capirsi e per non scadere nel totale arbitrariato (scusate il francesismo). Un'invenzione coerente e che soddisfi la necessità contingente di gioco (ovvero prendere una decisione a seguito di un'azione dei personaggi) è sempre preferibile a qualunque regola scritta.

- I giocatori hanno diritti e opinioni. Io dico: "Caro giocatore ... quando vorrò da te un'opinione, te ne darò una" [SM=x77425]
Scherzi a parte. Il ruolo dei giocatori è immedesimarsi, quello del master è di fornire il substrato che consente l'immedesimazione. Se ai giocatori si concede il diritto a sindacare, anche la più semplice e sciocca delle banalità, il divertimento va a rotoli. Queste sono le uniche due regole dei GdR: il master ha sempre ragione; master e giocatori devono collaborare per creare un mondo e narrare una storia (ma ognuno rispettando il proprio ruolo)

Il concetto è come sempre divertirsi; siccome si gioca in gruppo TUTTI devono divertirsi. I giocatori devono avere fiducia nel master e il master deve meritare tale fiducia prendendo la decisione che non va tanto pro o contro il tal giocatore, quanto invece pro o contro il divertimento di TUTTI (lui compreso).

Di più per ora non direi ... come dice kallius vediamo che strada prende il 3ad :)


olidammara
00martedì 9 novembre 2004 16:39
Argomento potenzialmente infinito. Una bella pietra scagliata in un lago. Speriamo di slavarci dall'onda dei flame.
Quanto a me vedo la figura del master come quella della "banca" a monopoli con una sola variante, essendo un gioo fatto da due componenti: regole e ruolo ed essendo le regole volte a motivare ed incentivare il gioco di ruolo allora il master, che gestisce le regole deve comunque intervenire in modo giusto nella modifica di quest'ultime per le esigenze di gioco; e non fraintendiamo le esigenze di gioco con i capricci del master, per esigenze di gioco si intende la modifica di regole che, se modificate e sottoposte a variazioni, rendono più bello il gioco ed accontentano le due fazioni, master/giocatori. Il master è un arbitro che interpreta un regolamento che per sua natura non è ferreo ed i giocatori dovrebbero prima di tutto avere fiducia nel master e vederlo come un qualcuno che garantisce un buon gioco di ruolo e fa si che tutto vada liscio come l'olio piuttosto che un nemico da sconfiggere che si nasconde dietro regole.
Punto.
Kalius
00martedì 9 novembre 2004 16:40
Re:
Grande Dwarfolo!!!!!! Il primo e il secondo punto sono sensazionali!! E' esattamente così che la penso, e credo di poter affermare (senza credermi il Dio privo di errori) che è proprio cosi che tutti dovrebbero vederla!!

Ma purtroppo ci sono quelli a cui il master fa paura, e vogliono obbligarlo a seguire le regole sigh sigh.... Come se il DM fosse il cd e il giocatore la Playstation
TheKeeper
00martedì 9 novembre 2004 16:43
Sì è difficile fare il DM, soprattutto quando devi conciliare giocatori con caratteri molto diversi, e direi che la difficoltà di masterizzazione è in proporzionalità quadratica con numero di giocatori. Spesso sembra che un giocatore in più non faccia la differenza ma già da 5 a 6 tutto si complica.

Perciò già da qui io direi che un buon DM sa dare i giusti tempi e il giusto spazio a ogni giocatore ed evitare di farsi monopolizzare o dare più spazio ai giocatori più bravi e intraprendenti.
Se ci sono giocatori passivi o che fanno fatica ad entrare in sintonia col gruppo il DM deve fare in modo di proporre situazioni che li favoriscano.

Per quanto riguarda regole vs DM io ritengo che le regole esistono come strumento del DM, certamente il DM non sta sotto le regole.
Si può giocare senza regole, ma non si può giocare senza DM.
(sempre parlando di gdr da tavolo)
Kalius
00martedì 9 novembre 2004 16:47
Re:

Per quanto riguarda regole vs DM io ritengo che le regole esistono come strumento del DM, certamente il DM non sta sotto le regole.
Si può giocare senza regole, ma non si può giocare senza DM.



E' proprio questo il problema: se dai un'occhiata sugli altri topic ma in generale tra i giocatori di D&D, ci sono molti che vedono quello che tu hai scritto (e che io condivido in pieno) come despotismo.
E' per questo che ho aperto questo topic: per far capire a queste persone che si sbagliano.
Le regole sono lo strumento, non l'eccezione a cui deve sottostare il master.

Sigh Oli ci criticano per le nostre firme... [SM=x77420] [SM=x77425]

[Modificato da Kalius 09/11/2004 16.48]

olidammara
00martedì 9 novembre 2004 16:52
Ma quelle sono fortunatamente ironiche.
Però farei davvero una sessione da master despota per far vedere coem cambiano le cose:
giocatore guerriero, tirando un 20 col d20: "ho fatto critico!!!"
Master: "no, non lo prendi!"
Immaginate le facce...

Kalius
00martedì 9 novembre 2004 17:00
Re:
Eheh, la tua è ironica... la mia, follia del master [SM=x77425] a parte, è scritta a chiare lettere sul manuale. Ovviamente il suo scopo è quello di rifarsi a quello che stiamo dicendo ora sul rapporto Master/Regole...
Ayor
00martedì 9 novembre 2004 18:38
Io la vedo così:
Comandamenti del bravo giocatore:
1) il master è il tuo dio e non venererai altri (manuali, espansioni cavolatine widard) che lui.
2)Non rivolgerti mai invano al tuo DM ( che solitamente sta già pensando ad un numero tale di altre cose che manderesti in tilt il suo cervello)
3)Ricordati del compleanno del DM, potrebbe salvare il culo al tuo prox pg
4)Onora i manuali
5)Non rompere le scatole al DM tentando di uccidere ogni png che lui ti fa incontrare, altrimenti il prossimo bambino a cui rubi le carammelle sarà un semidio della guerra
6)Non barare sulle regole
7)Non barare sui tiri dei dadi
8)Non dire ca**ate durante le sessioni di gioco
9)Non desiderare tanto un oggetto magico da chiederlo al DM, perchè romperesti le balle!
10)Non desiderare un png femminile(/maschile) tanto da chiedere al DM se ti ci fa trombare perchè romperesti doppiamente le Balle, soprattutto se il dm non tromba da molto!


O-KAMI
00martedì 9 novembre 2004 19:04
io come giocatore mi immedesimo nel mondo di gioco tanto che avendo la manina fatata comincio a fare disegni dei pg del gruppo, dei png, di architetture, mi invento oggetti magici vari, armi esotiche assurde

il punto è che così facendo il master si ritrova un tot di idee correlate alla campagna che essendo sfiziose finisce per includerle

ma così facendo regolarmente divenengo una sorta di master ausiliario riuscendo a ottenere cose che normalmente non verrebbero mai concesse, e il pp è dietro l'angolo[SM=x77433]

da master scassa palle che ne pensate?
Alonzo Ruppetti
00martedì 9 novembre 2004 22:05
Lo scopo del master è molto chiaro, è lui che prepara l'avventura, fa muovere il mondo e gestisce le regole. Deve avere certe capacità (non necessariamente innate), mica tutti sono bravi ad improvvisarsi master, deve avere una certa fantasia, capacità di improvvisare e di saper mediare fra le varie "correnti" presenti nel gruppo (chi vuole menare di più, chi vuole interpretare di più, chi vuole a tutti costi fare il mezzodrago e così via). Deve anche sapersi un pò imporre, va bene discutere, ma ad un certo punto una decisione va presa, e il giocatore non può stare a rompere se è quella a lui non gradita. Deve essere il più impossibile imparziale ed equidistante, non preferire certi giocatori o far attaccar i mostri come se conoscessero a memoria le debolezze dei pg.

Fare il master non è un compito metafisico, ma molto concreto, che spesso segna il successo di un'avventura o il suo fallimento (a livello di divertimento). Il master poi dovrebbe essere almeno un pò in sintonia con il tipo di gioco che i giocatori vogliono o richiedono. Se i giocatori sanno le regole, e le sanno bene, accetteranno a difficoltà un master che se ne frega beatamente, che fa le cose ad occhio (non necessariamente parziali, solo che segue il buonsenso e non le regole), o viceversa.
Il Nico
00mercoledì 10 novembre 2004 09:56
Quello del DM, è stato un ruolo che per molti anni mi ha coinvolto parecchio, tanto da non voler più rientrare nei ranghi del giocatore.
Giudicare come masterizzavo io è una cosa che non posso fare, però devo dire che i giocatori si sentivano coinvolti anche al termine della sessione.
Il motivo che ha portato a questa situazione di coinvolgimento a 360° è legato soprattutto a voler evitare da parte mia ad assumere il ruolo di DIO, di colui al quale spetta sempre e cmq l'ultima parola, che possa sindacare anche sulle cose più ovvie, che possa concedere/togliere qualsiasi cosa ecc.
Perchè il DM deve farsi odiare o almeno temere per portare avanti il gioco? Dobbiamo divertirci, no? Bene, facciamolo lo stesso: ai giocatori non va bene come assegno i PE? Benissimo, potrei avere sbagliato, quindi sono pronto a discutere.
ALT. E' ovvio che se mi dicono che un'incontro è troppo difficile non mi metto a togliere mostri (!), ma in situazioni come quelle suddette non mi dispiaceva accettare le critiche.

Anche adesso che sono tornato a giocare, non sopporto il DM testardo e cocciuto che è convinto di avere sempre ragione e se non ce l'ha si appella alla regola del Manuale che sempre citate. Per me, quella frasetta ha senso quando una discussione procede troppo a lungo e necessita di una presa di posizione chiara e definitiva: in quei casi il DM si eleva, pronuncia il suo verbo e ci si adatta. Ma da questo a dire che può fare quello che vuole ce ne passa... L'esempio (ironico) che facendo 20 col d20 non è critico perchè lo dice il DM è ridicolo: un DM che di punto in bianco decide una cosa simile è SEMPRE inaccettabile, mentre può andare bene se A PRIORI avevamo stabilito tutti assieme che, per esempio, contro i draghi non esiste il critico.
Riassumendo:
1) lo scopo del gioco è divertirsi
2) ci sono delle regole comuni a tutti e che tutti siamo tenuti a rispettare (manuale giocatore)
3) il DM è investito dal ruolo di regista (non di Dio) e spetta a lui muovere le leve e i meccanismi che permettono al punto 1) di funzionare
4) se al punto 2) ci sono regole da cambiare, PRIMA di giocare il DM e i giocatori si chiaranno le idee oppure il DM comunicherà i cambiamenti che d'ora innanzi verranno apportati in modo che il punto 2) torna a essere chiaro a tutti e quindi il punto 1) riprende a funzionare.

Nico
Dwarfolo
00mercoledì 10 novembre 2004 10:32

Scritto da: Il Nico 10/11/2004 9.56
[CUT]
Perchè il DM deve farsi odiare o almeno temere per portare avanti il gioco? Dobbiamo divertirci, no? Bene, facciamolo lo stesso: ai giocatori non va bene come assegno i PE? Benissimo, potrei avere sbagliato, quindi sono pronto a discutere.

Anche adesso che sono tornato a giocare, non sopporto il DM testardo e cocciuto che è convinto di avere sempre ragione e se non ce l'ha si appella alla regola del Manuale che sempre citate. Per me, quella frasetta ha senso quando una discussione procede troppo a lungo e necessita di una presa di posizione chiara e definitiva: in quei casi il DM si eleva, pronuncia il suo verbo e ci si adatta. Ma da questo a dire che può fare quello che vuole ce ne passa...
[CUT]



- Non è il DM che non deve farsi odiare .... sono i giocatori che non devono odiarlo PUNTO.
Ammettendo per un secondo che si possa pensare di spostare il rapporto Master/Giocatori su un piano "competitivo" (cosa che molti fanno e che è sbagliatissima ... la base per questa forma "d'odio"), non vedo proprio che motivo avrebbero i giocatori di assumere atteggiamenti recriminatori. Loro sono N, hanno (solitamente) 1 personaggio a testa ergo 1 solo esiguo gruppo di fattori da tenere in considerazione. Il Master è 1 UNO. Deve tenere a mente 1000 cose e valutare altrettanti fattori, deve interpretare il resto del mondo e renderlo anche divertente ... ha sulle spalle la più grossa responsabilità nel rapporto ludico. E c'è qualcuno che ha il coraggio di sostenere (sempre nell'ipotetico caso che il rapporto sia conflittuale) che i giocatori abbiano diritto di rimbrottare o questionare su regole e altro????

- Il DM non è convinto di avere sempre ragione ... il DM ha sempre ragione PUNTO. Anche quando sbaglia, anche quando tutti e sottolineo _tutti_ gli elementi farebbero sembrare che sta sbagliando. Perchè? Semplice ... il DM tiene le fila del mondo, solo lui sa *esattamente* cosa sta succedendo e perchè. Ipotizzare qualcosa da parte dei giocatori (anche un errore del DM) è, come ama chiamarla Olidamnara, pura "metafisica" ed è inaccettabile, in quanto costringe a fermare il gioco per dare spiegazioni che non dovrebbero non solo essere date ma nemmeno richieste.

Facciamo un esempio prendendo a prestito un caso presentato da Kalius nel 3ad delle Domande a Raffica. Il giocatore è convinto che il suo PG (Drow) possa vedere nell'oscurità magica che lui stesso lancia. Il DM gli dice che non è cosi ... e scoppia la discussione sulle regola (noiosa). Ora, ammettiamo anche che sia come dice il giocatore relativamente alle regole. Qualcuno mi spiega come fa il giocatore a sapere per quale motivo il DM gli ha deto che non ci vede? Magari il PG si trova in una zona del mondo dove la magia non funziona allo stesso modo ... come fa lui a saperlo? Non lo sa! L'unico a saperlo e ad essere a ben ragione intitolato ad aver opinioni in merito è uno solo .... il Master.
Pensate a come è riuscito il giocatore a rovinare il gioco ... discutendo ha tolto al DM la possibilità di sorprenderlo ... e magari di sorprenderlo ancora di più in futuro, quando lanciando nuovamente lo spell il PG si sarebbe visto produrre un effetto ancora diverso. E di qui via coll'immedesimazione (non con le congetture, la metafisica e le discussioni sterili e dannose)!! Immedesimazione ... perchè in quella grotta non riuscivo a vedere nel Darkness e ieri scontrandomi con quei Troll nel Darkness riuscivo a vedere?? Che io stia perdendo i miei poteri e le mie capacità innate? Forse sarà la lontananza dal sottosuolo? ... Devo indagare prima che mi capiti qualcosa di brutto.
Bene ... la sapete la cosa divertente? Se il DM ha semplicemente toppato e il giocatore ha seguito la condotta giusta, immedesimandosi, non troverà mai risposta a questi quesiti, ma passerà ore ed ore di gioco nel gustosissimo (per lui e per il DM) tentativo di scoprire la risposta!!! Anche toppando il DM ha ragione, poichè può trarne spunto per un bel GDR.

No mi spiace .... il DM è Dio, e su questo non dovrebbero esserci dubbi. I giocatori devono avere "fede" in lui. Se non se ne dimostra degno, bhe ... ci sono altre divinità al mondo :D




[Modificato da Dwarfolo 10/11/2004 10.33]

[Modificato da Dwarfolo 10/11/2004 10.42]

Il Nico
00mercoledì 10 novembre 2004 11:48
Re:

Scritto da: Dwarfolo 10/11/2004 10.32


- Non è il DM che non deve farsi odiare .... sono i giocatori che non devono odiarlo PUNTO.
Ammettendo per un secondo che si possa pensare di spostare il rapporto Master/Giocatori su un piano "competitivo" (cosa che molti fanno e che è sbagliatissima ... la base per questa forma "d'odio"), non vedo proprio che motivo avrebbero i giocatori di assumere atteggiamenti recriminatori. Loro sono N, hanno (solitamente) 1 personaggio a testa ergo 1 solo esiguo gruppo di fattori da tenere in considerazione. Il Master è 1 UNO. Deve tenere a mente 1000 cose e valutare altrettanti fattori, deve interpretare il resto del mondo e renderlo anche divertente ... ha sulle spalle la più grossa responsabilità nel rapporto ludico. E c'è qualcuno che ha il coraggio di sostenere (sempre nell'ipotetico caso che il rapporto sia conflittuale) che i giocatori abbiano diritto di rimbrottare o questionare su regole e altro????

[Modificato da Dwarfolo 10/11/2004 10.33]

[Modificato da Dwarfolo 10/11/2004 10.42]




Io dico che i giocatori hanno il diritto e il dovere di ribellarsi qualora il DM di punto in bianco cambia le regole perchè così gli gira. Decide che fare "20" con il d20 non è più critico? E perchè? Perchè gli da fastidio che i giocatori hanno c**o coi dadi? Non mi pare divertente procedere così. Ma se, invece, il DM PRIMAdi iniziare a giocare una campagna comunica che nella SUAcampagna i 20 non hanno alcun valore, allora come giocatore mi adatto al volere del DM e gioco: magari a compensare questo svantaggio, il DM mi offrirà altri bonus...

Nico

Il Nico
00mercoledì 10 novembre 2004 12:05
Re:

Scritto da: Dwarfolo 10/11/2004 10.32
- Il DM non è convinto di avere sempre ragione ... il DM ha sempre ragione PUNTO. Anche quando sbaglia, anche quando tutti e sottolineo _tutti_ gli elementi farebbero sembrare che sta sbagliando. Perchè? Semplice ... il DM tiene le fila del mondo, solo lui sa *esattamente* cosa sta succedendo e perchè. Ipotizzare qualcosa da parte dei giocatori (anche un errore del DM) è, come ama chiamarla Olidamnara, pura "metafisica" ed è inaccettabile, in quanto costringe a fermare il gioco per dare spiegazioni che non dovrebbero non solo essere date ma nemmeno richieste.

[Modificato da Dwarfolo 10/11/2004 10.33]

[Modificato da Dwarfolo 10/11/2004 10.42]




Mah, ho i miei dubbi. Se il DM decide che le palle di fuoco del suo mago di 1° liv fanno danni non dimezzabili e noi giocatori contestiamo la cosa, il DM può sempre appellarsi al "ma voi non ne conoscete il motivo" e mi sta bene. Ma se poi i giocatori indagano e scoprono perchè non dimezzava e quindi provano a usare pure loro questo vantaggio, non può il DM dire: "Eh, no. Ora la palla dimezza sempre... ehm... perchè voi non sapete cosa c'è dietro."
Ma ci stai prendendo in giro o cosa? Va bene essere servili dinanzi al DM, ma nemmeno marionette o pupazzi in mano ad una persona che a seconda del proprio umore decide.
Ripeto: per me il DM è il regista, non il Dio del gioco.

Nico
Joliet Jake Blues
00mercoledì 10 novembre 2004 12:06
Re:

Scritto da: Kalius 09/11/2004 16.17
.
Ho controllato ovunque ma ci sono solo topic il cui scopo e approfondire alcune questioni e compiti del DM (come i suoi trucchi, le sue pazzie, ecc...), quinhdi credo che i mod saranno d'accordo con la sensatezza di questo nuovo topic (vero jjb?:D )



Ti invio via mail il mio numero di conto corrente per il versamento.. [SM=x77425]

IT
Secondo me il master NON ha sempre ragione proprio perchè deve tenere a mente 1000 cose e quindi talvolta gli possono sfuggire quelle più banali.
Tornando all'esempio fatto da Dwarfolo il master poteva semplicemente non ricordarsi il perfetto funzionamento di un incantesimo e quindi un consiglio esterno gli poteva fare comodo.

C'è da dire ch io non sopporto le discussioni al tavolo per cui alla seconda paola del master trovo sia giusto tacere, slvo fargli notare a fine sessione il suo eventuale errore.

Per quanto iguarda il mondo invece il master ha sempre ragione e ciò con particolare riferimento a mostri modificati anche a capriccio, poteri unici non concessi ai PG, oggetti più che esotici, psicologia dei PNG e quant'altro. Questo semplicemente perchè il master E' il mondo.

Tutto ciò ovviamente IMHO.

JJB

Il Nico
00mercoledì 10 novembre 2004 12:30
Re:

Scritto da: Dwarfolo 10/11/2004 10.32

Facciamo un esempio ...

[Modificato da Dwarfolo 10/11/2004 10.33]

[Modificato da Dwarfolo 10/11/2004 10.42]




L'esempio fatto denoterebbe mancanza critica da parte dei giocatori: è ovvio che in primis pensano che ci possa essere qualcosa che impedisca al drow di vedere nel buio, ma che i giocatori rimangano zitti e impassibili dinanzi ad ogni evento che succede attorno a loro perchè questa è la volontà del DM mi pare alquanto stupido.
Piuttosto il DM doveva dire così:
"Tu, drow, non riesci a vedere come normalmente fai."
Allora io giocatore mi rendo conto che accade qualcosa che esce dalla normalità e accetto la nuova situazione senza avere alcun motivo per protestare.
Mi pare che così non è nemmeno nata alcuna polemica tra DM e giocatori.

Nico

Kalius
00mercoledì 10 novembre 2004 12:43
Re: Re:
Perdonatemi ma...

NICO COME FAI A DIRE CHE IL MASTER NON E' IL DIO??? COME FAI?

Egli è tutto, tutto di tutto, è il giudice indiscusso di ogni cosa, è il dio in terra e in cielo. Egli è Lord Ao, anzi, è superiore ad esso!!! Lo capisci che può essere persino + importante di colui che ha creato ogni cosa??



L'esempio fatto denoterebbe mancanza critica da parte dei giocatori: è ovvio che in primis pensano che ci possa essere qualcosa che impedisca al drow di vedere nel buio, ma che i giocatori rimangano zitti e impassibili dinanzi ad ogni evento che succede attorno a loro perchè questa è la volontà del DM mi pare alquanto stupido.
Piuttosto il DM doveva dire così:
"Tu, drow, non riesci a vedere come normalmente fai."
Allora io giocatore mi rendo conto che accade qualcosa che esce dalla normalità e accetto la nuova situazione senza avere alcun motivo per protestare.
Mi pare che così non è nemmeno nata alcuna polemica tra DM e giocatori.



Ma certo, il punto non è questo. Il master è il DIo, e la sua parola è legge ovunque qui e li. Però deve essere assennato e non idiota, questo è chiaro...

Più di una volta ho commesso degli errori e mi sono scusato pubblicamente facendoci una figura di merda dinanzi a tutti, risolvendo la questione, ma questo non cambia il fatto che il DM è Dio.

Lo capisci che sono 2 cose diverse? Il master è Dio, sempre augurandosi che non sia il Dio idiota, nel qual caso i giocatori lo abbandonano
Dwarfolo
00mercoledì 10 novembre 2004 13:34
Re: Re:

Scritto da: Il Nico 10/11/2004 12.30


L'esempio fatto denoterebbe mancanza critica da parte dei giocatori: è ovvio che in primis pensano che ci possa essere qualcosa che impedisca al drow di vedere nel buio, ma che i giocatori rimangano zitti e impassibili dinanzi ad ogni evento che succede attorno a loro perchè questa è la volontà del DM mi pare alquanto stupido.
Piuttosto il DM doveva dire così:
"Tu, drow, non riesci a vedere come normalmente fai."
Allora io giocatore mi rendo conto che accade qualcosa che esce dalla normalità e accetto la nuova situazione senza avere alcun motivo per protestare.
Mi pare che così non è nemmeno nata alcuna polemica tra DM e giocatori.

Nico




Guarda che è sbagliato il presupposto. Tu come giocatore certi problemi non te li devresti proprio porre. Devi pensare come il tuo PG e il tuo PG non ne sa un bel nulla di quanti "dadi" di danno fa una fireball. Se si continua a pensare in termini di dadi e numeri è dura immedesimarsi. Tu ripeti che il DM non è Dio e io ripeto che le regole non esistono e non servono ... non sono loro ad essere Dio. C'è solo una cosa che è sopra qualsiasi regola ... il Master e la sua Fantasia.

Poi se vogliamo vedere è ovvio che sta proprio qui la difficoltà nell'essere un buon master. Essere capaci di essere "Dio" in un mondo, per quanto piccolo e ristretto come quello relativo al contesto di un gioco di ruolo, non è affatto cosa semplice. Se i giocatori non aiutano continuando a non avere fede la cosa diventa ancora più dura. La fede *ovvio* va meritata ed è proprio qui il nocciolo della questione. Tu mi parli di un master disonesto che non merita fiducia, io ti dico che un buon master sa come meritarsi la fiducia dei suoi giocatori.



Arjuna
00mercoledì 10 novembre 2004 14:12
Re:

Scritto da: Dwarfolo 09/11/2004 16.31

- Le regole non esistono. Sono solo una guida e una convenzione per capirsi e per non scadere nel totale arbitrariato (scusate il francesismo). Un'invenzione coerente e che soddisfi la necessità contingente di gioco (ovvero prendere una decisione a seguito di un'azione dei personaggi) è sempre preferibile a qualunque regola scritta.




E qui sono pienamente d'accordo, sinceramente non sopporto quelli che ti tirano fuori la regoletta opzionale scritta nel 5° capoverso del manuale pubblicato nel 1982 per avere +1 al Tiro per Colpire.


Scritto da: Dwarfolo 09/11/2004 16.31

Queste sono le uniche due regole dei GdR:
- il master ha sempre ragione;
- master e giocatori devono collaborare per creare un mondo e narrare una storia (ma ognuno rispettando il proprio ruolo)





Sulla 2° sono pienamente d'accordo, è l'essenza del GdR.

Sulla 1° ho una riserva, il Master è suscettibile ad errori, sviste, sbagli come qualunque essere umano, e le sue interpretazioni possono non essere così illuminate.
Quindi è perfino giusto far notare al Master qualcosa da parte del giocatore, ma nel modo giusto.
Alla fine di una partita il giocatore è liberissimo di fare osservazioni, critiche costruttive, ecc, un sano confronto non può che fare bene alla qualità del gioco.
DURANTE una partita è uno scassapalle che rovina la sessione, indipendentemente se ha ragione o meno.

La mia opinione è cmq che il Master è liberissimo di cambiare le regole come meglio crede.
Kalius
00mercoledì 10 novembre 2004 15:13
Re: Re:
Arjuna, era quello che cercavo di dire io prima con il fatto di essere DM assennati e non folli.
Sono d'accordissimo col tuo discorso, che poi credo sia quello di Alonzo, Dwarfolo,Oli...
Il Nico
00mercoledì 10 novembre 2004 15:19
Re: Re: Re:

Scritto da: Dwarfolo 10/11/2004 13.34


Guarda che è sbagliato il presupposto. Tu come giocatore certi problemi non te li devresti proprio porre. Devi pensare come il tuo PG e il tuo PG non ne sa un bel nulla di quanti "dadi" di danno fa una fireball. Se si continua a pensare in termini di dadi e numeri è dura immedesimarsi. Tu ripeti che il DM non è Dio e io ripeto che le regole non esistono e non servono ... non sono loro ad essere Dio. C'è solo una cosa che è sopra qualsiasi regola ... il Master e la sua Fantasia.

Poi se vogliamo vedere è ovvio che sta proprio qui la difficoltà nell'essere un buon master. Essere capaci di essere "Dio" in un mondo, per quanto piccolo e ristretto come quello relativo al contesto di un gioco di ruolo, non è affatto cosa semplice. Se i giocatori non aiutano continuando a non avere fede la cosa diventa ancora più dura. La fede *ovvio* va meritata ed è proprio qui il nocciolo della questione. Tu mi parli di un master disonesto che non merita fiducia, io ti dico che un buon master sa come meritarsi la fiducia dei suoi giocatori.




Io sinceramente non so con che razza di gente ti trovi alla sera, ma posto che tutti quelli fanatici di GdR sono gente normale come quelli che non sono fanatici, mi spieghi come puoi sperare in un giocare in modo intelligente e anche costruttivo se esigi di avere dei pupazzi agli ordini di un DM che fa quello che vuole, con chi vuole e quando vuole? Va bene immedesimarsi nell'ambientazione e nel mio PG, ma nemmeno fare finta di niente se nevica senza ci siano nuvole, se un elementale dell'acqua non teme il fuoco. E' normale che il mio PG (e non il giocatore) si chieda che sta succedendo e sarà il DM a dire: "Sì, è vero, noti qualcosa di strano." Detto così non ho motivo di dubitare della volontà del DM.
Ma se mi sento rispondere: "Sì, e allora? E' così e basta." Come giocatore mi scazzo: o mi adeguo o protesto perchè il DM non è in grado di rappresentare al meglio la situazione che mi si para davanti... e se la descrizione è esauritente non avrò motivo di protestare.

Nico
Dwarfolo
00mercoledì 10 novembre 2004 16:20
Nico non ci stiamo capendo ....

1) GIOCATORE: Lancio Darkness. Cosa vedo?
MASTER: Assolutissimamente nulla.
FINE

questo sarebbe l'optimum

2) GIOCATORE: Lancio Darkness. Cosa vedo?
MASTER: Assolutissimamente nulla.
GIOCATORE: Ma sulla descrizione dello spell c'è scritto che vedo nel darkness.
MASTER (senza battere ciglio): Ripeto che non vedi nulla.
FINE

situazione accettabile. Un po seccante perchè il giocatore denota scarsa immedesimazione e non dovrebbe 'scassare i cosiddetti'. Il master è un pò freddino forse ma ... chi puo' sapere cosa ha in mente? Forse si è già accorto della cappella, ma per tenere alta la tensione non vuole interruzioni.

3) GIOCATORE: Lancio Darkness. (rivolgendosi al vicino e dandogli di gomito con strizzata d'occhio) tanto nel darkness posso vedere! E' scritto a pag 123, paragrafo 9 comma 2 variante bis del manuale dell'ostrega. Cosa vedo?
MASTER: Guarda che non è come dici tu. Secondo l'emendamento Antani al manuale salcaiser per una congiunzione astrofilologica non funziona. Ergo non vedi assolutissimamente nulla.
GIOCATORE: Ma che c***o dici? Di piuttosto che non "devo" vedere nulla e facciamo prima!
MASTER (senza battere ciglio): Ripeto che non vedi nulla. Andiamo avanti?
FINE

situazione disperata. Il giocatore è da inchiodare al muro con le puntine da disegno sotto le unghie e il master non ha capito una fava perchè si è fatto trascinare nel gorgo del "regolismo" e ne è uscito anche in malo modo.

Non penso che i miei giocatori siano marionette e che non debbano pensare o non sapere le regole. Penso che non devono essere schiavi delle regole e che se devono fare verifiche, congetture o teoremi me li devono fare in game! Facendo agire i loro PG al fine di trovare una soluzione ... interpretando e IMMEDESIMANDOSI.

Questo è quanto. Penso che alla fine non stiamo dicendo poi cose cosi diverse, ma qui non si tratta di discutere l'onestà intellettuale di giocatori e master, ma di pensare al modo migliore di condurre un gioco. Io continuo a pensare che ne master ne giocatori devono essere schiavi delle regole. Le uniche cose che stanno sopra a giocatori e master in un GDR sono il divertimento e il gusto per il buon GDR.


[Modificato da Dwarfolo 10/11/2004 16.21]

[Modificato da Dwarfolo 10/11/2004 16.35]

Il Nico
00mercoledì 10 novembre 2004 16:47
Ora che hai un esempio concreto e chiaro mi trovo d'accordo con te. Ma ora il nocciolo della questione si sposta sul giocatore e dico che se il giocatore è stordito, lo è a prescindere dal DM!

Nico
Dwarfolo
00mercoledì 10 novembre 2004 16:51
Concordo :D

Benché mi viene da osservare che tra tanti privilegi, come dicevo, il master ha anche una grande responsabilità ... il divertimento di tutti. Come dicevi tu egli dirige il gioco e non dovrebbe permettere ai giocatori storditi di rovinare la festa anche agli altri. Per questo a volte deve assumere il pugno di ferro e risultare a qualcuno un po ... "odioso"


Arjuna
00mercoledì 10 novembre 2004 18:17
Non credo che qui di debba discutere se è il giocatore o il master ad essere stordito.

Secondo me le regole servono, ma sono sottoposte all'assoluto arbitrio del Master, ed i giocatori devono adattarsi alle modifiche che il Master decide.
Se poi non sono d'accordo se ne può discutere, ma nel momento adeguato.


Faccio un esempio.

Durante uno scontro con un demone armato di frusta.
Il demone avvolge la frusta intorno all'arma del guerriero e tenta di strattonargliela via, il guerriero vince il confronto di FOR e l'arma gli rimane in mano.
E qui sorge un dubbio, la frusta rimane avvolta all'arma?
Il Master decide che la frusta rimane avvolta.
Il giocatore che interpretava il guerriero ha iniziato a criticare la decisione del master, poi ha tirato fuori manuali e contro-manuali ed è nata una discussione inutile.
RISULTATO:
Uno scontro già incasinato di suo perchè eravamo in tanti si è bloccato per una cavolata del genere.
Il Master si è innervosito (e vi posso garantire che è una persona tranquillissima).
Io come giocatore mi sono scazzato di brutto, ad un certo punto ho proprio detto all'altro giocatore "Ma smettila di rompere".

Il Nico
00mercoledì 10 novembre 2004 18:56
Re:

Scritto da: Arjuna 10/11/2004 18.17
Non credo che qui di debba discutere se è il giocatore o il master ad essere stordito.

Secondo me le regole servono, ma sono sottoposte all'assoluto arbitrio del Master, ed i giocatori devono adattarsi alle modifiche che il Master decide.
Se poi non sono d'accordo se ne può discutere, ma nel momento adeguato.



Come mi sono già espresso in materia, va bene che il DM modifichi le regole come vuole, ma deve farlo "prima di distribuire le carte", altrimenti è un gioco sleale.
Vogliamo giocare? Bene, ma tu DM mi devi dire cosa posso e non posso fare. E me lo devi dire prima che io decida che fare, non puoi ad ogni mio singolo movimento dire "si, puoi; no, non puoi".

L'assoluto arbitrio per me va inteso come il potere che spetta al DM in tutti i casi in cui le regole sono ambigue o dubbie. E' qui che per evitare rallentamenti o forzature interviene il DM. Ed è proprio qui che il giocatore deve essere in grado di rendersi conto che il suo ruolo è totalmente passivo nel prendere questo tipo di decisioni.

Nico
amisis
00mercoledì 10 novembre 2004 19:04
temo di non poter essere in pieno accordo con dwarfolo sul suo optimum...idealmente se esistesse la telepatia il messaggio sarebbe chiarissimo, altrimenti rischio di fraintendere: ma non vedo proprio o non vedo nulla che valga la pena di essere citato?
in questo caso si capisce bene, ma in altri non è così semplice.
Se in questi casi il giocatore chiede una spiegazione per una cosa che magari non ha capito, oppure pensa di non aver capito, un 'sei sicuro?' non è la cosa peggiore del mondo, anche se lo chiedo al momento dell'azione.
se poi il master mi dice 'fidati', e se è un master che merita la fiducia, allora ok, altrimenti ci chiariamo e vediamo se si è sbagliato oppure no.
Magari rompe la narrazione, ma meglio questo che non ritrovarsi a metà scena in situazioni irreali per via dell'incomprensione fra giocatore e master, non trovate?
Per quanto riguarda le regole trovo che siano assolutamente trascurabili salvo che in questioni delicate, come ad esempio la magia.
Se non fisso una serie di 'principi base', o regole che dir si voglia, anche se il mio personaggio conosce la magia io giocatore non sono nella mente del master, e quindi non ho la minima possibilità di prevedere l'esito delle mie azioni, e vi renderete conto di che situazione orrida sia...
Alonzo Ruppetti
00mercoledì 10 novembre 2004 19:20
Il master sarà pure dio, ma di certo non può giocare da solo...[SM=x77433] sarebbe meglio quindi venire sempre a patti con i giocatori (che è cmq cosa ben diversa dal darla sempre vinta).
Dwarfolo
00mercoledì 10 novembre 2004 21:06
Re:

Scritto da: amisis 10/11/2004 19.04
temo di non poter essere in pieno accordo con dwarfolo sul suo optimum...idealmente se esistesse la telepatia il messaggio sarebbe chiarissimo, altrimenti rischio di fraintendere: ma non vedo proprio o non vedo nulla che valga la pena di essere citato?
in questo caso si capisce bene, ma in altri non è così semplice.
Se in questi casi il giocatore chiede una spiegazione per una cosa che magari non ha capito, oppure pensa di non aver capito, un 'sei sicuro?' non è la cosa peggiore del mondo, anche se lo chiedo al momento dell'azione.
se poi il master mi dice 'fidati', e se è un master che merita la fiducia, allora ok, altrimenti ci chiariamo e vediamo se si è sbagliato oppure no.
Magari rompe la narrazione, ma meglio questo che non ritrovarsi a metà scena in situazioni irreali per via dell'incomprensione fra giocatore e master, non trovate?
Per quanto riguarda le regole trovo che siano assolutamente trascurabili salvo che in questioni delicate, come ad esempio la magia.
Se non fisso una serie di 'principi base', o regole che dir si voglia, anche se il mio personaggio conosce la magia io giocatore non sono nella mente del master, e quindi non ho la minima possibilità di prevedere l'esito delle mie azioni, e vi renderete conto di che situazione orrida sia...



Ovviamente!!! Il mio era un esempio stringato per non scrivere fiumi di parole. Ragazzi non sono un colonnello del S.S. [SM=x77433]

Concordo con Alonzo ... il senso è poi quello: fare qualcosa che ci piace tutti insieme, ma insisto sul rispetto dei ruoli.


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