2^ di Semifinale Play-Offs.SAV Vacallo - OL. Fribourg : 99 - 66.

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!maro!
00venerdì 7 maggio 2010 15:01
05/05/2010 17.52





(foto: Ti-Press/Francesca Agosta)




Una SAV Vacallo tutta cuore e grinta annienta l'Olympic Friborgo .




La squadra di Rodrigo Pastore, decimata dalle assenze, offre una prova di carattere e pareggia la serie vincendo per 99-66.
Il Lugano allunga contro gli Starwings (87-65) e sabato vuole chiudere la pendenza .




di Marco Galli.



Serata da incorniciare per le due ticinesi in occasione della seconda gara di semifinale.

Sia Lugano che SAV Vacallo hanno nettamente vinto i loro incontri, raddoppiando rispettivamente pareggiando nella serie.

Il Lugano non ha convinto nella prima parte del confronto, a tratti è apparso anche svogliato. Ma dopo la pausa principale (e la voce alta di Whelton negli spogliatoi), la formazione del Ceresio ha dato alla sua azione un’altra intensità ed alla distanza, dopo aver sistemato certi meccanismi difensivi, ha allungato il passo contro un avversario, gli Starwings, stavolta apparsi molto più aggressivi ed a tratti anche convincenti. 87-65 il risultato finale.

Tutto bene comunque per un Lugano che ora può andare a Birsfelden per gara-3 fiducioso di chiudere la serie nella terza partita.

La SAV Vacallo al Palapenz era attesa al varco e non ha fallito. Pur essendo in totale emergenza (non ha potuto utilizzare Erwin che accusava dolori ad un dito del piede e Lukovic per uno stiramento ad una coscia), la squadra diretta da Pastore ha fatto cose incredibili.

Con la difesa a zona (l’unica possibile visto che i locali potevano sfruttare solo un cambio in rotazione, ossia Raga) e un attacco molto efficace, la SAV ha decisamente allungato il passo dopo i primi cinque minuti equilibrati.

Il margine è aumentato considerevolmente, tanto da toccare +33 (71-38 al 25’). A questo punto i giochi erano fatti ed i momò hanno controllato la situazione fino alla fine (99-66).

Il messaggio è stato chiaro: la SAV c’è e darà ancora filo da torcere al Friborgo, questo è poco ma sicuro.


by Ticinonline




!maro!
00venerdì 7 maggio 2010 15:02


06.05.2010.







(foto: Ti-Press/Francesca Agosta)



Vacallo, una grande prova d'orgoglio .




La SAV spinge sull'acceleratore per 40' e va sull'1-1 nella serie contro Friburgo.

Al Palapenz i momò dispu­tano un'ottima partita ri­trovando precisione al ti­ro: la sfida ora è in parità .



di Lidia Travaini.


Quella del Vacallo in gara-2 delle semifinali delle se­mifinali dei playoff è una vitto­ria tutt'altro che scontata. I mo­mò hanno proposto una grande prova di carattere e hanno lette­ralmente sotterrato l'Olympic Friburgo con una montagna di canestri.
I momò, con un solo cambio utile in panchina (Raga), opta­no quindi per la difesa zona. Il primo tempo ha visto l'Olympic partire bene: tre bombe di Bu­scaglia permettono agli ospiti di portarsi in vantaggio (11-15), la SAV però poi si sveglia, e nella seconda metà del primo quar­to piazza un parziale di 17-2 che ribalta la partita, portandosi sul 31-19.
Il secondo tempo continua sullo slancio per il Vacallo: finalmen­te precisi al tiro e aggressivi in di­fesa i momò recuperano anche diversi palloni che permettono di toccare il massimo vantaggio di 25 punti al 17'. Grazie a una ritro­vata precisione al tiro (15/24 da due nei primi 20') la SAV va quin­di alla pausa sul risultato comodo di 55-32.
Nel terzo tempo i gialloverdi si presentano in campo sempre de­terminati e concentrati, e incre­mentano il loro vantaggio toccan­do un massimo di 41 lunghezze a metà dell'ultimo quarto.
Ottima la prova di tutti i momò: Gibson è stato forse l'artefice della reazione durante il primo quarto, Dacevic è stato prezio­sissimo nel lavoro di regia e in area, Schneidermann ha fatto un lavoro importantissimo in di­fesa, ritrovando anche la preci­sione al tiro, Smiljanic è stato micidiale da fuori e Crnogorac ha portato un contributo fonda­mentale, mettendo a segno ca­nestri pesantissimi.
Soddisfatto il tecnico giallover­de Rodrigo Pastore a fine gara: «Quella di oggi per me è la ri­vincita della finale di coppa per­sa. I ragazzi mi hanno dimostra­to che la SAV è ancora quella che è stata negli ultimi anni: una squadra vincente. Le vittorie passate non sono frutto della fortuna. In gara-2 i miei ragaz­zi hanno mostrato un grande spirito di sacrificio e ne sono davvero molto orgoglioso. Cre­diamo ancora in quello che fac­ciamo, ora dobbiamo vincere al­meno una partita fuori casa, speriamo già la prossima».
La SAV si è ora portata sull'1-1 nella serie di semifinale e dovrà per forza vincere almeno una ga­ra in terra burgunda per portare a casa la sfida. L'occasione si pre­senta già sabato a Friburgo, do­ve andrà in scena il terzo atto.


by Corriere del Ticino.







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La SAV Vacallo travolge l’Olympic .




Il successo casalingo permette ai ragazzi di Pastore di pareggiare il conto, sabato a Friborgo per il 2-1




di Giorgio Franchi. .



SAV grandiosa. Nel momento più delicato ha fatto bingo. Pur non potendo impiegare due uomini importanti come Erwin (dolori ad un dito del piede) e Lukovic (stiramento ad una coscia), la squadra del presidente Gigi Barattolo ieri sera al Palapenz ha fatto stravedere, mettendo la museruola ad un avversario esistito solo nei primi cinque minuti ma poi sparito, cancellato da una pressing asfissiante dei locali. Una dimostrazione di forza, un risultato finale che si commenta da sé e che fa ben sperare in vista della terza sfida di sabato alla St. Croix. Non facciamo nomi, tutti, indistintamente, sono stati bravissimi. Un solo appunto: solo 350 spettatori, gli assenti hanno avuto torto, questo è poco ma sicuro. Ma parliamo della partita. Che la SAV non fosse disposta, malgrado la situazione d’emergenza citata prima, a porgere l’altra guancia, lo si è capito sin dal via. La squadra ha giocato con una determinazione eccezionale, ha rischiato (ma non poteva fare differentemente avendo un solo cambio nella rotazione con Raga) con la difesa a zona, ma la tattica è stata vincente. Dopo i primi cinque minuti equilibrati, la formazione momò, recuperando una marea di palloni nella propria metà campo ed attaccando con incredibile regolarità (8/9 al tiro complessivi) è successivamente riuscita ad allungare il passo con un break di 8-0 (22-17). I gialloverdi non si sono fermati, hanno continuato ottenendo un altro importantissimo break di 12-0 grazie alle incursioni di uno scatenato Gibson (11 punti con un 3/3 al tiro e 4/4 nei liberi): 23 punti al 20’, niente male. Anche nel secondo quarto la SAV ha fatto faville, continuando a bloccare le iniziative di Draughan e Polyblank (i due artefici di gara-1) ed in attacco colpendo ancora con regolarità grazie soprattutto a Schneidermann (4/5 e 2/2), Smiljanic e Crnogorac (una tripla a testa). Dopo 8’ addirittura 25 punti di margine per i momò. Incredibile ma vero, grazie ad un Vacallo scintillante nei primi venti minuti. Dopo la pausa principale si pensava ad una reazione degli ospiti ed invece ad incidere è ancora stata la SAV Vacallo, trascinata da Dacevic (onnipresente, un... leone nella propria area), Crnogorac e da un collettivo che ha continuato a girare ad alti regimi. La costante pressione dei padroni di casa ha dato eccellenti risultati, tanto da produrre un significativo +33 al 25’55” dopo una bella conclusione dello stesso Crnogorac (71-38). A questo punto si è capito che le sorti del match erano segnate per i romandi, anche perché le loro punte di diamante (salvo tre triple di Kazadi – due sul suo conto – e di Quidome) sono rimaste praticamente ammutolite. Draughan ha segnato il suo primo canestro su azione dopo 1’56” del terzo tempo, Buscaglia è pure sparito dalla circolazione. Il quarto tempo è stato una semplice formalità per la SAV che ha controllato la situazione fino alla fine. Poi applausi scroscianti per un Vacallo che, nel momento più difficile, ha sfoderato ancora tutto il suo orgoglio, imbavagliando l’avversario in tutti i sensi. Ed ora sabato si va a Friborgo con rinnovata speranza. La serie è riaperta, ci vuole però un successo alla St. Croix, sicuramente possibile se i momò giocheranno con questa intensità. Complimenti.

Soddisfatto, e ci mancherebbe altro, coach Pastore: «Sono orgoglioso dei ragazzi, sono stati grandi, veri campioni, come sempre lo sono stati, anche nei momenti difficili. Questo successo vale come una Coppa svizzera. Ora andiamo a Friborgo per cercare di raddoppiare. Sono fiducioso». Coach Leyrolles è stato... telegrafico: «I miei ragazzi sono stati ridicoli, non dico altro...».


by LaRegione Ticino.


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!maro!
00venerdì 7 maggio 2010 15:03
05/05/2010 17.52






(foto: Ti-Press/Francesca Agosta)



Tigers ad un passo dalla finale.




I bianconeri soffrono 20 minuti poi reagiscono e controllano

Ottima prestazione di Abukar, decisivo nei mo­menti delicati del match.



di Mattia Meier.


I Tigers vincono e sono ad un passo dall'ennesima finale di que­sti ultimi anni. Ma quanta fatica per avere la meglio su un Basilea davvero ostico.
Whelton decide di inserire in quintetto Stein al posto dell'in­fortunato Mladjan e di tenersi l'energia di Efevberha dalla pan­china. Con il doppio playmaker in campo i bianconeri partono bene trovando subito buoni tiri (9-4), poi però gli Starwings si sve­gliano.
Se Hollins sparacchia senza co­strutto da ogni posizione, meglio fa invece Brown il quale con i suoi tiri da tre tiene a galla i suoi, men­tre Sloan sotto il suo canestro fa piazza pulita (3 stoppate in dieci minuti). I Tigers si appoggiano al­lora ad un ottimo Abukar ma l'al­lungo non arriva nemmeno quando Whelton mette in cam­po Efevberha, e così un genero­so fallo tecnico di Musard ap­pioppato a Brown regala agli ospiti la possibilità di chiudere avanti la prima fazione (25-26).
Le cose per i padroni non vanno meglio dopo il mini-break; l'at­tacco si blocca producendo solo tanta confusione e uno contro uno a profusione, mentre in di­fesa sul pickandroll Sloan fa quel­lo che vuole e con 9 punti tra il decimo e il ventesimo mette in seria difficoltà i lunghi luganesi, incapaci di trovare contromisu­re adeguate.
Gli Starwings provano così a scappare sfruttando anche il mo­mento buono di Hollins (32-37 al 16'), ma Lugano, soprattutto con Brown, non molla e torna in pari­tà a quota 41, prima di due fischi dubbi di Carlini agli svizzero-te­deschi che oltre a dare il +5 alla compagine di Koller manda su tutte le furie Joe Whelton.
Furia che deve essersi abbattuta pure sui giocatori negli spoglia­toi, visto il piglio con cui Stein e compagni ritornano sul parquet. Non a caso i bianconeri ci metto­no poco meno di due minuti per piazzare un 10-2 di parziale che li riporta avanti (51-48) e allo stes­so tempo cambia l'inerzia dell'in­contro.
Gli ospiti sotto i colpi del Lugano infatti poco a poco cedono, an­che perchè la difesa avversaria non concede più nulla. Così dopo l'ultimo tentativo di resistenza (57-52 al 25'), gli Starwings crol­lano di schianto mentre i Tigers salgono decisamente di giri. E in quel momento la partita finisce; dal +5 il divario comincia ad al­largarsi tanto quanto Abukar e Efevberha abusano della difesa basilese, e dopo un paio di giri d'orologio il 2-0 nella serie è cosa fatta per i vicecampioni svizzeri (69-53), tanto che nell'ultimo quarto Hollins (autore di una pre­stazione balistica a dir poco in­guardabile) e compagni nemme­no provano ad abbozzare un ten­tativo di rimonta.
«Sono molto soddisfatto del no­stro secondo tempo - spiega a fi­ne match Joe Whelton - Ho sem­pre saputo che questa sarebbe stata una partita diversa rispetto alla precedente, e l'avevo detto anche ai ragazzi di aspettarsi una loro reazione dopo il -30 di saba­to. D'altronde, come ho già avuto modo di dire, io ho grande rispet­to per gli Starwings, una squadra che gioca sempre con grande grinta. Il primo tempo? Abbiamo avuto qualche problema difensi­vo, poi dopo la pausa ci siamo adeguati e tutto è andato meglio». Ed ora la quarta finale consecu­tiva per i Tigers è davvero dietro l'angolo.


by Corriere del Ticino.





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Il Lugano raddoppia alla... distanza.




I Tigers in gara 3 a Basilea cercheranno di sfruttare il primo match-ball a disposizione.

Coach Joe Whelton: ‘Nei primi due quarti abbiamo concesso troppo, poi c’è stata la giusta reazione’.




di Dario Bernasconi .



Il Lugano fa sua gara 2, dopo un primo tempo di porte aperte e una ripresa che non ha lasciato scampo agli avversari. Infatti i ragazzi di Whelton hanno subito costantemente per quasi tutti i primi due quarti, con allunghi, è vero, ma prontamente rintuzzati da Sloan e compagni. Complice una difesa lenta, sempre in ritardo sui vari Brown e Sloan. Ma, come spesso accade, il tè fa miracoli e al ritorno in campo si è visto il vero Lugano: un micidiale 12-2 piazzato in entrata di terzo quarto, ha dato subito l’impressione che sarebbe stato l’inizio della fine per i basilesi. E così è stato. Mentre in attacco il trio Stockalper, Abukar ed Efevberha facevano faville, in difesa tutti collaboravano ad affondare le iniziative avversarie: eloquente il parzialone di 31-10 che ha mandato al tappeto Hollins e compagni. Nell’ultimo quarto il Lugano ha avuto solo il compitino da svolgere, vale a dire ha controllato il gioco, allungando fino a +22 a una manciata di secondi dalla fine.

«Sono contento della prestazione dei miei per quanto proposto nel secondo tempo – commenta l’allenatore Joe Whelton –. Nei primi due quarti abbiamo concesso troppo agli avversari e non mi sono piaciuti i rimbalzi che abbiamo lasciato agli altri».

2 a 0 è un bel margine. «È vero, ma bisogna fare tre punti per arrivare in finale e dobbiamo provarci subito già sabato in trasferta».

Dal canto suo Koller non si lamenta troppo: «I ragazzi sono questi e quindi, senza Hasquet e McCrory perdiamo due rotazioni importanti».

Due tempi dalla faccia diversa? «Il Lugano ha cominciato a correre e quando corre è impossibile resistere. Cercheremo altre strategie in casa, dobbiamo cambiare l’inerzia della serie».

Effettivamente va detto che il Lugano ha fatto una partenza lenta, ma ha avuto ottime percentuali al tiro. Purtroppo ha concesso un mare di rimbalzi offensivi a Delic e compagni che non si sono fatti pregare.

Un parzialino di 6 a 0 ha dato un esiguo vantaggio ai bianconeri, 21 a 15, prontamente recuperato da un ottimo Brown. Il secondo quarto è stato molto favorevole agli ospiti, con alcune fischiate dei grigi che non sono state capite da nessuno, come un fallo tecnico a Brown per nulla trascendentale. Fatto è che gli Starwings hanno tenuto il vantaggio attorno ai 5 punti, chiudendo sul 41 a 46 il quarto e il primo tempo.

Poi, come detto, i Tigers si sono finalmente vestiti da tigri, anziché porgere l’altra guancia, e hanno fatto a fette i basilesi. Senza trovare il canestro per quasi 4 minuti, Sloan (0 punti nel secondo tempo) e compagni sono via via spariti dal campo. Il Lugano è salito prima a + 5, 55 a 50 al 3’ per piazzare poi un 11 a 0 che ha praticamente chiuso la gara. Un Lugano che comunque ha concesso un po’ troppo alla squadra di Koller, anche se bisogna dire che, mentalmente, per una squadra con una ridotta esperienza, si può pagare lo scotto di una gara 1 vinta con 31 punti di scarto. Sabato a Basilea i luganesi scenderanno in campo per sfruttare il primo dei tre match-ball.


by LaRegione Ticino.


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LINK: Cronaca dal sito del Lugano Tigers.

" I Tigers si portano sul 2-0!!! "




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!maro!
00venerdì 7 maggio 2010 15:05
!maro!, 06/05/2010 13.14



Siamo ancora in piedi e questo ci fa piacere.
Nel medesimo tempo cio' procura a tutto l'ambiente un
rinnovamento di stimoli che sembravano persi.

Molte volte dei piccoli segni ossigenano le squadre.

Chi non ricorda il grande Casalini, che si beccava il tecnico per
risvegliare nei giocatori la grinta, il gioco, la voglia di
combattere.

Ieri sera é successa una cosa similare.

Fuori Lukovic per stiramento alla coscia, si aggiungeva, a pochi
attimi dall'inizio dell'incontro, la defezione di Erwin per il
risentimento di un male (?) ad un dito del piede.

Questo tipo di situazione ha ben prodotto quella scossa che ha
colpito la mente dei gialloverdi, che sono scesi in campo animati
dal grande desiderio e dalla volontä di riscattarsi, per dimostrare
il loro vero valore.
Dopo questo tipo di innesco, si é badato poco alla catena di
montaggio del gioco da svolgere.
Piu' liberi di esprimere le doti personali, con il doppio della
"cattiveria" sportiva in corpo, ed impostando una semplice zona in
difesa, la SAV Vacallo ha congelato gli avversari.

Il clone che ne é nato, dotato di quella forza fisica e mentale,
ha saputo domare i lupi Polyblank/Draughan, rendendoli
all'improvviso degli agnellini che non sapevano nemmeno belare.


Ora a Friborgo bisogna pescare almeno una vittoria, per ripeterla
poi al Palapenz.


ciao

maro





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