Playoff, ora si fa sul serio .
Dopo la fase a orologio la classifica riflette i pronostici di inizio stagione.
Vacallo e Lugano tra le favorite per il titolo, Massagno oltre le più rosee previsioni.
di Dario Mec Bernasconi.
È finita, finalmente. Dopo i 10 turni della fase a orologio, che ha richiesto una compressione di date e conseguenti incontri infrasettimanali (con una miseria di spettatori e spese supplementari), ci ritroviamo più o meno al palo, vale a dire nella situazione della ventesima giornata. Lugano, Vacallo e l’Olympic nell’ordine, Starwings che ha sorpassato Nyon, e via via Monthey,Massagno e Ginevra che ha rimontato Boncourt. Losanna e MGS già alla canna del gas. Servirà la lezione o il prossimo anno avremo una doppia andata e ritorno così giocheremo anche due volte in settimana, tanto per far rendere gli investimenti? Vedremo e facciamoci sorprendere, considerato come fra Federazione e Lega si fa a chi ne combina di peggio.
Dopo i tre turni abbiamo una classifica che, in fin dei conti, riflette i pronostici di inizio anno. A parte il Nyon, eterno incompiuto (si fa per dire, parliamo delle ultime tre stagioni), le altre sono dove si pensava potessero essere. I cambi di giocatori intervenuti sull’arco dei mesi hanno comunque modificato alcune compagini, mentre altre hanno saputo dare continuità a quanto fatto in estate, confermando in pratica la bontà delle scelte o, in ogni caso, hanno dato la precedenza alla necessità di fare i passi secondo la gamba, senza spese supplementari.
Vediamo un po’ il cammino percorso e cosa c’è da aspettarsi per il futuro. Cominciamo dal fondo dove Meyrin ha mantenuto sino alla fine l’ultimo scranno: una squadra alla quale è sempre mancato qualche attimo positivo per girare a suo favore diverse contese. È arrivata ultima ma ha giocato meglio rispetto alla scorsa stagione e non ha avuto molta fortuna in più di una gara. Losanna si è persa nei suoi meandri, fatti spesso di anonimato e con qualche acuto a dire che poteva esserci qualcosa di meglio. Boncourt è andato alla deriva, fino a separarsi da un bravo coach come Le Minor.
Una squadra che ha patito una marea di infortuni per mezza stagione e poi non ha potuto o saputo ritrovarsi. Che fosse allo sbando lo dimostra il fatto che il cambio di coach non è servito a nulla. Da ricostruire, visto che è già in vacanza come il Losanna, mentre MGS si fonderà con Ginevra per l’ennesima macedonia ginevrina.
E veniamo alle compagini arrivate ai playoff. Ginevra ha risalito bene la china e, con l’ingaggio di Wells ha fatto un ulteriore salto qualitativo. Wells ha dichiarato di volere il Lugano nei quarti, e sarà accontentato. Quanto contenti siano gli altri non è dato a sapere, ma non credo molto.
Massagno ha trovato una posizione insperata a inizio campionato, il settimo posto. Il cambio di coach, l’arrivo di Hines e il cambio in regia con Gray per Hamilton, hanno trasformato la squadra. Aiolfi ha trasmesso la sua filosofia di gioco, concentrandosi molto sugli allenamenti e sulla condizione. Hines è stato il faro, nel senso che con lui in campo anche gli avversari si sono trovati di fronte un big da contenere e non uno svizzero, giovane o maturo, bravo o meno che fosse. Una differenza sostanziale che la regia di Gray ha ulteriormente amplificato. Il fatto di partire con 5 statunitensi è stato molto efficace in termini di squadra, senza dimenticare che anche i nostri hanno avuto discreti spazi. Ma la locomotiva americana ha prodotto un risultato storico che i biancoblù tenteranno di abbellire cercando almeno una vittoria contro Vacallo.
Il Monthey ha fatto quel che doveva: squadra con pochi cambi e cambiamenti, ha mostrato anche buona stoffa in più di una occasione. Se pensiamo che è in ricostruzione, la strada è quella buona e il lavoro svolto da dirigenti e dal coach Petit positivi.
Il Nyon è un po’ la delusione ma il campionato ricomincia ora. Molti avversari sostengono che con Nyon non c’è certezza. Dopo la partenza di Petitpierre, la squadra non ha avuto grandi sussulti. Ultimamente però ha recuperato anche Southall, pedina essenziale e quindi, con una maggior disponibilità di tutti, in particolare di Johnson, a voler giocare assieme, non gli è precluso ogni traguardo.
Gli Starwings sono in finale di Coppa e hanno risalito fino al quarto posto. Koller ha plasmato via via la squadra, adattando il gioco ai vari pezzi del puzzle. La compagine basilese è di quelle che sono in grado di battere chiunque in una partita secca: sono invece dubbioso che possa vincere una serie.
Non va dimenticato che si gioca con la stupidissima serie 2+2+1, e se ne perdi subito una in casa, la peggio qualificata ha poi due gare interne per passare il turno. Gli Starwings hanno come cliente il Nyon, la squadra jolly del campionato. Non sappiamo quanto la finale di Coppa di sabato abbia influito sull’ultima di campionato giocata all’Elvetico, ma il Basilea visto a Vacallo era un’altra cosa. E c’è da credere che nei playoff sarà un cliente difficile.
L’Olympic, vinta la Coppa della Lega, si è come disunito e ha incontrato cinque sconfitte: e se contro Lugano, Vacallo e Starwings ci può stare, contro Losanna e Ginevra un po’ meno. Ha salvato il terzo posto, ingaggiando un pezzo da novanta come Droughan, che lo metterà di fronte al Vacallo se passerà il turno contro Monthey .Non si sa come si ritroveranno, dopo questa fase anonima, ma certamente si ritroveranno, perché l’Olympic gli appuntamenti non li manca che di rado.
Vacallo ha mantenuto tutto quanto si sapeva: grande difesa, grande gioco di squadra e innalzamento del livello di gioco con l’ingaggio di Erwin. Pastore ha in mano un orologio che raramente perde secondi. I gialloverdi hanno tenuto fede al loro pedigree e sono in finale di Coppa e secondi in campionato. Il carattere, la maturità agonistica e l’esperienza hanno permesso loro di arrivare dove sono malgrado la lunga assenza di Dacevic, gli infortuni a Schneidermann e Gibson, alla precarietà di Crnogorac e di Lukovic. I dirigenti non hanno voluto prendere nessuno (e Droughan resta il sogno perduto) e così non è rimasto altro che innalzare il livello di gioco: e hanno avuto ragione.
Infine il Lugano, capolista e candidato al titolo, non fosse altro per i risultati ottenuti e per il fattore campo. Scaricato Carettoni per Whelton, la squadra ha cambiato molto negli ultimi mesi, con l’ingaggio di Mihajlovic, oltre a Stein e Brown a dare quello che Walton non sapeva dare. Una squadra completa in ogni reparto, con quattro big come Stockalper, Mladjan, Abukar ed Efevberha capaci di risolvere qualsiasi situazione. Se Sanders ritroverà fiducia, Vandermeer, Stein e Brown saranno sui loro livelli migliori, sarà dura per tutte le avversarie. Whelton confida in questa minipausa per far recuperare le energie. Soprattutto in questi dieci giorni cercherà di migliorare la difesa, sull’onda di quanto visto contro gli Starwings. I bianconeri sono favoriti, ma attenzione: i playoff sono una competizione spietata e i più forti non sempre sono quelli mentalmente più pronti. Come sempre, la testa può fare molto di più delle gambe e della tecnica.
by La Regione Ticino