PLAY-OFF 2010/11. Vigilia Semifinale.1^.

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!maro!
00mercoledì 27 aprile 2011 00:07




16.04.2010.








‘Per chi non sta in campo come deve,
c’è sempre la panchina...’
TI-PRESS/D.AGOSTA




Semifinali, il Monthey a Lugano.



Nell’altra sfida della LNA maschile l’Olympic Friborgo se la vedrà con i Lions di Ginevra.

La squadra di Joe Whelton ritrova l’avversario che ha difficilmente battuto nella finale di Coppa




di Dario Mec Bernasconi.

Siamo a per lo meno sei partite dalla fine, potrebbero essere 10. Oggi ci saranno Lugano contro Monthey e Olympic contro Ginevra: le prime quattro della classe che, nei quarti, hanno fatto valere il fattore campo. Sarà così anche in semifinale? Crediamo di sì, dato che non sarà facile, per vallesani e ginevrini, vincere tre gare contro ticinesi e burgundi.

Il Monthey, uscito vittorioso sul Vacallo, ha molta fiducia, ha un’inerzia positiva e crede nel colpaccio. Sabato scorso Petit, il coach, affermava che oggi sarà tutta un’altra gara, viste le caratteristiche diverse delle contendenti, ma è anche convinto che la finale di Coppa, pur persa, ha dato importanti indicazioni e, dovesse ripetersi la situazione, certi errori non li farebbero più.

Anche il Lugano ha certamente fatto tesoro di quella gara vinta all’ultimo tiro, e l’analisi di Joe Whelton parte proprio da lì: «In Coppa abbiamo giocato molto male in attacco, non abbiamo avuto pazienza e abbiamo sprecato male molte occasioni. Oggi i miei ragazzi dovranno stare in campo in un altro modo, altrimenti si siederanno in panchina».

Con il recupero di Draughan, ritornano anche certi equilibri. «La gente spesso non capisce che ci sono giocatori che forzatamente hanno dovuto giocare come play, e parlo di Efevberha e Mladjan. Loro non nascono play, sono stati bravi a interpretare il ruolo per necessità, ma è logico che abbiano avuto dei passaggi a vuoto. Con il rientro di Draughan gli equilibri e i ruoli sono ristabiliti e sono certo che ognuno darà il suo contributo».

Rimbalzi difensivi e palle perse elementi importanti.

«Certamente. Non dobbiamo lasciare secondi tiri al Monthey, come abbiamo fatto più volte nelle ultime gare: loro sanno essere molto presenti ai rimbalzi e beneficiano poi di molti falli. La nostra difesa dovrà essere fisicamente molto forte, lo possiamo fare. E, logicamente, in attacco dobbiamo evitare di perdere stupidamente la palla, che frutta sempre contropiedi e punti. Due aspetti fondamentali per vincere».

Anche in attacco, considerato che i vallesani hanno una panchina meno qualitativa, sarà importante farli lavorare e, se del caso, caricarli di falli.

«Anche questo è un aspetto che abbiamo analizzato. Ho detto ai miei che voglio una veloce circolazione della palla e una buona scelta di tiro, cose per esempio male eseguite in Coppa. Abbiamo un grande potenziale che però deve esprimersi al meglio con il collettivo: se tiriamo dopo un passaggio ci facciamo spesso del male».

Fisicamente non avete punti scoperti e tantomeno tecnicamente: il Monthey ci sembra una coperta un po’ più corta.

«Può essere, ma non dobbiamo dimenticare che oggi si gioca una semifinale dei playoff e quindi molte possono essere le sfumature di una gara. Bisogna entrare in partita sin dalla prima palla a due e non mollare per 40 minuti. Non possiamo certamente iniziare con sufficienza e poi sprecare energie per recuperare. Ho spiegato, e credo abbiano raccolto il messaggio, che dobbiamo giocare con testa e grinta ma, soprattutto, come squadra. È in questo modo che abbiamo vinto le gare più importanti».

Il Lugano ha quindi tutte le armi per poter vincere la sua quarta partita consecutiva e cominciare a far dubitare il Monthey. In queste gare dei playoff abbiamo visto un certo metro arbitrale, un po’ condizionato dagli score e da qualche passaggio a vuoto. Nelle semifinali fischiano, giustamente e ci mancherebbe, i migliori. Molto dipenderà se adotteranno un metro stretto, con quel “tolleranza zero” per reclamazioni e gioco sporco da applicare con regolarità e, nel contempo, accetteranno un gioco più fisico rispetto alla stagione regolare. Sarà bene che si facciano capire subito per poi continuare con lo stesso metro per tutta la gara. Sarebbe un segnale importante e permetterebbe ai giocatori di conoscere i limiti. Una cosa di non poco conto, a questo livello di competizione.

L’ultimo augurio è che l’Elvetico strabocchi di tifo: non mancheranno certamente un centinaio di vallesani che si sono già prenotati. Ai tifosi bianconeri il compito di fare da sesto uomo e spingere Abukar e compagni alla vittoria.

Sulla sfida di Friborgo, anche se i pronostici dicono tutti Olympic, il Ginevra potrebbe anche vincere. Non sarà certamente facile, ma il fatto che la squadra ginevrina sia spesso ondivaga, capace davvero di alti e bassi notevoli, una sua vittoria non farebbe gridare al miracolo.



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!maro!
00mercoledì 27 aprile 2011 00:08



16.04.2010.




QUI LUGANO: Edwin Draughan pronto a rientrare.


Assente durante i quarti di finale contro la SAM Massagno perché in­fortunato, Edwin Draughan ha rico­minciato ad allenarsi in settimana e dovrebbe poter scendere in campo stasera contro il Monthey. Quindi tut­ti a disposizione di Joe Whelton.




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!maro!
00mercoledì 27 aprile 2011 00:11



16.04.2010.







DECISO. Joe Whelton si è detto soddisfatto
del lavoro svolto in settimana. Tutto è pronto
per la semifinale contro il Monthey.
(Foto Crinari)



Lugano, tutto pronto per la serie con il Monthey .

Oggi scattano le semifinali dei playoff Whelton soddisfatto del lavoro svolto.




di GIONA CARCANO.

Dopo la netta vittoria nella serie dei quarti di finale contro la SAM Massa­gno, il Lugano riprende la corsa al ti­tolo più prestigioso che ancora man­ca quest'anno nella sua già ricca ba­checa, dopo la conquista delle Cop­pe. Oggi (17.30) scattano infatti le se­mifinali dei playoff di LNA, che ve­dranno opposti i Tigers contro il Mon­they e il Friburgo contro il Ginevra.
Nell'ultima partita contro i cugini al­lenati da Franco Facchinetti, Joe Whel­ton aveva notato un cambio di atteg­giamento da parte dei suoi giocatori. Troppo supponenti e poco concen­trati nelle prime tre partite, i luganesi devono forzatamente cambiare regi­stro per avere la meglio sul Monthey, una squadra ben messa in campo e dalle spiccate individualità: «Questa settimana i miei ragazzi hanno lavo­rato bene, ho rivisto in loro lo spirito e l'atteggiamento giusto. Elementi che in parte non ci sono stati nei quarti di finale, tranne durante gara-4. Da lu­nedì ho notato molta più concentra­zione durante gli allenamenti, un aspetto fondamentale per poter far bene contro il Monthey» ha detto co­ach Whelton, che ha aggiunto: «For­tunatamente Edwin Draughan ha re­cuperato dall'infortunio ed è riuscito ad allenarasi. Lo statunitense è un gio­catore fondamentale nell'economia del nostro gioco».
Buone notizie dunque per il Lugano, che però non può più permettersi ca­li di concentrazione. Il Monthey ha in Reid e Yates due elementi di peso, ca­paci - se in giornata - di mettere in dif­ficoltà qualsiasi squadra. Lo si è visto nella finale di Coppa Svizzera, quan­do i bianconeri hanno rischiato gros­so: «È vero, i due stranieri possiedo­no molta qualità e sono molto forti fi­sicamente. Però abbiamo le armi giu­ste per bloccarli grazie ai nostri lun­ghi. Non riusciranno a giocare come contro il Vacallo, dove i vallesani sot­to canestro hanno fatto la differenza. Se mi aspettavo una simile disfatta dei momò nei quarti di finale? Direi di sì. Questo perché i gialloneri sono stati sfortunati, soprattutto perché hanno perso Pape - un giocatore che è cre­sciuto moltissimo - nella fase chiave del campionato».
Cosa servirà per battere il Monthey?
«Dovremo cercare di giocare bene in fase offensiva. Infatti, l'aspetto che più ci è mancato nella finale di Coppa contro i vallesani è stato proprio que­sto, mentre in difesa avevamo dispu­tato un buon incontro. Ma credo che siamo pronti, i miei giocatori non han­no nessuna paura. Attenzione però al­la loro forza fisica: non dobbiamo con­cedere troppi rimbalzi».
Il pubblico è la nota dolente in questa stagione e lo si è visto anche nel der­by dei quarti di finale...
«Non riesco a darmi una spiegazio­ne alla scarsa affluenza. Posso sola­mente dire che mi dispiace, perché siamo una squadra attrattiva. Avre­mo bisogno dei tifosi durante la se­mifinale, perché non dobbiamo di­menticare che non sarà facile batte­re i vallesani». Per concludere, al Monthey mancherà Molteni, fuori per un'infezione virale.




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!maro!
00mercoledì 27 aprile 2011 00:12



16.04.2010.






Un posto anche per loro ???
(Foto: Ti-Press/Francesca Agosta)



Lugano, 40 minuti di lucidità:
questo Monthey non scherza .

Oggi scattano le semifinali dei playoff.
All’Elvetico prima sfida di semifinale tra Tigers e Monthey.




di MARCO GALLI.

Chi non ricorda quanto accaduto alla finale di Coppa Svizzera a Friborgo?

Difficile dimenticare quel match e, soprattutto, quel Lugano che – pur giocando male – aveva saputo girare una partita che sembrava persa, segnando a 4 secondi dalla fine con Abukar il canestro del successo. Basta questo fatto per mettere in guardia la pattuglia bianconera, consapevole di essere favorita in questa serie di semifinale, ma anche della forza di un Monthey già ben... riscaldato dopo aver eliminato la SAV Vacallo.

Whelton: «Siamo pronti»
È finito l’allenamento, i ragazzi sono tutti nello spogliato, urlano, l’ambiente è di quelli giusti, da... playoff. Coach Whelton ascolta, poi sorride «perché questa fase del torneo la si deve affrontare con la massima carica.

I ragazzi sono pronti, sanno che contro i vallesani devono assolutamente essere lucidi per 40 minuti». E questo soprattutto ai rimbalzi, visto che i vallesani sono molto atletici... «Sicuramente, è un settore fondamentale, che dovrà essere gestito al meglio. Il Monthey è veloce, quindi non dobbiamo assolutamente scoprirci perché i suoi contropiede fanno male. A Friborgo in attacco noi abbiamo forzato molto, eravamo anche meno tranquilli, ci mancavano Draughan ed Angley, due uomini d’ordine. Ora loro ci sono e questo ci dà maggiore tranquillità.

». Solitamente, nel “best of 5”, si dice che gara-3 è quella che condiziona tutta la serie: stavolta forse c’è l’eccezione perché chi vince il primo confronto è molto avvantaggiato sul piano psicologico «soprattutto perché la pressione sarebbe molto forte sulle spalle della perdente. Ecco perché non dovremo fallire l’approccio». Petit: «Ci proviamo» Thibaud Petit è un tecnico molto realista, sa che il match odierno «è di quelli tosti conoscendo le qualità del Lugano. Qui giochiamo una serie, non è una finale secca come in Coppa. Pertanto dovremo essere molto continui in tutte le partite». Difesa e velocità, queste le chiavi di gara-1? «Due fattori che dovremo interpretare al meglio, specie sotto i tabelloni cercando di isolare Abukar, che a mio avviso è l’uomo più temibile. Noi ci proviamo oggi, ma di certo i Tigers non saranno quelli di Friborgo».
Draughan: «Aggredire» Ed Draughan, appunto, uno dei due assenti alla finale di Coppa.
Contento sicuramente di esserci «perché questa sfida è una di quelle che non vorresti assolutamente perdere».
Dunque, fiato alle trombe per un match «difficile perché i vallesani hanno un collettivo di valore, che vanta diversi giocatori in grado di fare la differenza.
Di certo non dovremo giocare come abbiamo fatto in Coppa, c’è veramente mancato poco che i nostri avversari vincessero il trofeo. Oggi il Monthey si presenterà molto agguerrito, e noi dovremo fare in modo di aggredirlo con continuità per impedirgli di rendersi minaccioso in attacco, settore in cui eccelle visto che diversi validi tiratori».
La fisicità dei romandi è pure importante...:
«Contro le squadre atletiche e che eccellono ai rimbalzi noi abbiamo sempre faticato ed a Friborgo – al di là di una prestazione negativa – lo abbiamo dimostrato. Tuttavia conosciamo il nostro potenziale e quando dobbiamo dare il massimo raramente faliamo. Siamo pronti perché questa serie occorre iniziarla nel miglior dei modi».
Molteni: «Grande difesa»
È l’ex di turno ma, purtroppo, Molteni mancherà ancora. Il suo problema fisico? «Difficile saperlo, all’inizio si pensava fosse la varicella, ma poi i medici hanno detto che probabilmente è un uno strano virus della pelle, che mi ha indebolito molto facendomi dormire poco. Ora sto migliorando, spero di rientrare in seconda gara-2 anche se ovviamente non sono al meglio».
Partita indubbiamente difficile per voi oggi: «I Tigers hanno un team completo nel quale spicca la figura di Abukar, contro il quale occorrerà una grande difesa. Noi ce la metteremo tutta. Non abbiamo nulla da perdere».

Lugano al gran completo. L’infermeria del Lugano è vuota, pertanto tutti presenti, compresi Draughan ed Angley, ultimamente acciaccati ma ora ripresisi completamente sul piano fisico. Nel Monthey mancherà solo Molteni (dopo due settimane di stop forzato ha ripreso in modo soft gli allenamenti).
Come detto, potrebbe rientrare in gara-2 mercoledì (in programma di nuovo a Lugano).

L’incontro odierno sarà diretto da Bertrand, Carlini e Clivaz.




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