[POL-IT]Regolari le nozze telefoniche!

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Riccardo.cuordileone
00giovedì 22 febbraio 2007 11:03
Pachistani sposi via telefono
Le nozze valide per l'Italia Dal Tribunale via libera al ricongiungimento della moglie

MILANO — Il matrimonio al telefono tra stranieri? Vale, ai fini del ricongiungimento familiare della moglie rimasta in patria al marito regolarmente immigrato in Italia, se lo sposalizio via cornetta è riconosciuto dalla legge del Paese degli sposi. E in casi come questo, l'Ambasciata italiana non può negare agli sposi il ricongiungimento, perché non le spetta altro che «un mero controllo esterno di legittimità sull'esistenza delle condizioni di legge». Per questo la sezione Immigrazione del Tribunale di Milano ha dato ragione a un giovane pakistano nella causa promossa contro l'Ambasciata d'Italia a Islamabad. Mushtaq Z. C., in Italia con regolare permesso di soggiorno rinnovato peraltro da poco, aveva fatto ricorso davanti al Tribunale il 16 novembre scorso contro il provvedimento con il quale l'Ambasciata italiana a Islamabad il 20 settembre 2006 gli aveva negato il ricongiungimento familiare alla moglie Saman Z., nonostante il Questore di Varese avesse già positivamente compiuto l'indagine sui requisiti per il rilascio del nullaosta. Diniego, riporta il giudice nella sua sentenza, motivato dall'Ambasciata «sull'unico elemento fattuale dell'invalidità del matrimonio del ricorrente in quanto celebrato per telefono». Ma Mushtaq, in Tribunale, obietta che «secondo la legge pakistana, comune ai due coniugi», il «vincolo coniugale» stipulato alla cornetta ha «piena validità», e a supporto produce un «certificato pakistano di matrimonio» dal quale in effetti si deduce questa «piena validità del matrimonio celebrato a mezzo del telefono».

Aggiunge che egli non era potuto rientrare in Pakistan per le nozze perché altrimenti avrebbe perso il posto di lavoro faticosamente trovato in Italia, consegna agli atti anche una videocassetta di una sorta di festa nuziale fatta dai rispettivi parenti dei due giovani, spiega che l'unico limite al matrimonio per telefono sarebbe il fatto che non fosse seguito da una effettiva convivenza. Il ministero degli Esteri (per l'Ambasciata d'Italia a Islamabad) non si costituisce in giudizio in Tribunale, così come invece avrebbe potuto fare incaricando l'Avvocatura dello Stato. Il giudice Adriana Cassano Cicuto richiama la legge sul matrimonio all'estero che prevede che «il giudizio di validità formale del matrimonio» debba essere effettuato «alla luce della legge del luogo di celebrazione o della legge nazionale dei due coniugi». E «secondo la legge comune ai due coniugi», quella pakistana, «anche il matrimonio celebrato per telefono ha validità giuridica». E all'Ambasciata italiana in Pakistan che dice no al ricongiungimento, il giudice obietta che «non è prevista la necessità di ulteriore controllo» da parte della sede «alla quale è inoltrata la richiesta per il visto d'ingresso, poiché a tale organo è riservato un mero controllo esterno di legittimità sull'esistenza delle condizioni di legge». Insomma, «l'autorità amministrativa non può effettuare un'indagine sulla validità formale del matrimonio, che deve essere riservata soltanto a quella giurisdizionale». Risultato: «Il provvedimento di diniego» al ricongiungimento familiare «è illegittimo e deve essere annullato». E vissero felici e contenti. Non più solo al telefono.

Luigi Ferrarella
20 febbraio 2007
Corriere della sera

Stiamo arrivando all'assurdo... [SM=x751537]
Lux-86
00giovedì 22 febbraio 2007 11:43
sì vabbe' a sto punto facciamolo anche in videoconferenza in internet. anzi via forum [SM=x751557]
-Giona-
00giovedì 22 febbraio 2007 11:57
Questo invece non mi meraviglia. Bisogna considerare che i modelli statuali classici sono nati prima dello sviluppo delle grandi reti telematiche di comunicazione, per cui la questione della sovranità su di esse può essere controversa. In questo caso, se ammettiamo che il Pakistan abbia sovranità sulle linee telefoniche presenti sul suo territorio, il matrimonio è da considerarsi valido, anche se lo sposo non si trovava sul territorio pakistano. Diverso sarebbe il caso se né lui né la sposa si trovavano in Pakistan.
Riccardo.cuordileone
00giovedì 22 febbraio 2007 12:42
Il problema qua non è tecnologico, ma d'immigrazione. Regolarizzando tale procedura si incentiva l'immigrazione poichè si permette agli immigrati di sposarsi più facilmente tra connanzionali, quindi contro l'integrazione, sfruttando il ricongiungimento coniugale senza il quale la moglie o il marito, a seconda dei casi, non avrebbe potuto spostarsi.
ipercritico
00giovedì 22 febbraio 2007 16:52
Re:

Scritto da: Riccardo.cuordileone 22/02/2007 11.03
Pachistani sposi via telefono
Le nozze valide per l'Italia Dal Tribunale via libera al ricongiungimento della moglie

...:



tieni presente che ci si sposava per procura nache negli anni 30 in Italia (tra italiani)
ad esempio mogli di "coloni" si sposavano per procura per raggiungere i congiunti in Africa ... altrimenti non avrebbero potuto raggiungerli

la cosa scandalosa è che con la legge sul ricongiungimento, lo stato non può , di fatto , mettere il becco su chi entra in italia , e si scavalcano le norme sull'immigrazione
Granduca di Milano
00domenica 25 febbraio 2007 09:00
Appunto solo diritti anche inventati per questa massa di di morti di fame che vogliono sfruttare le leggi italiane per campere alle nostre spalle. [SM=x751616]
luc@s87
00domenica 25 febbraio 2007 12:55
Re:

Scritto da: Lux-86 22/02/2007 11.43
sì vabbe' a sto punto facciamolo anche in videoconferenza in internet. anzi via forum [SM=x751557]



Ci sposiamo lux? [SM=x751525]
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