[POL-IT] Nell'Unione scontro sui PACS

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-Giona-
00giovedì 25 gennaio 2007 09:29
www.unita.it/view.asp?IDcontent=63023

Unioni gay, è scontro sul ddl Bindi-Pollastrini

A sette giorni dalla scadenza fissata dal governo per il prossimo 31 gennaio, entro il quale c'è l'impegno a presentare un ddl unico sulle coppie di fatto, la proposta di legge a cui sono arrivate il ministro per le Pari Opportunità, Barbara Pollastrini, e il ministro della Famiglia, Rosy Bindi, fa discutere. Con il timore, sullo sfondo, di un possibile dietrofront dei partiti dell'ala sinistra, che metta in pericolo la maggioranza, e di una posizione che sembra sempre più inconciliabile tra i partiti di centro dell'Unione (Udeur in testa) e le domande delle associazioni omosessuali. Con Alleanza Nazionale, dal canto suo, che dall'opposizione rinuncia a presentare una posizione comune alla Cdl sulle coppie di fatto e si dichiara pronta, con il deputato Ignazio La Russa, «a votare il documento dell'Udeur», che chiude ai Pacs e ad aperture in tema di adozioni e matrimoni gay.

Nel giorno del question time al governo, durante cui il ministro della Famiglia ha risposto specificando che il compromesso raggiunto nel ddl Pollastrini-Bindi non prevede «né adozioni né fecondazioni tra persone omosessuali», i capigruppo a Montecitorio dell'Unione escono dal Parlamento senza avere raggiunto una mozione unitaria. Rifondazione Comunista, associazioni omosessuali e anche l'esponente Ds e presidente onorario dell'arcigay, Franco Grillini, protestano contro la decisione della Bindi di non equiparare le unioni di fatto ai matrimoni, impedendo così alle unioni civili omosessuali di poter fare ricorso all'adozione o all'inseminazione con le tecniche della fecondazione assistita.

«Estendere i diritti delle unioni anche a persone dello stesso sesso», chiede la deputata di Rifondazione Vladimir Lunxuria. Così come Titti De Simone (Prc), che commenta: «Riconoscimento delle coppie di fatto, non semplice accertamento. Il Prc è pronto ad aprire un conflitto all'interno della maggioranza nel caso in cui non si arrivi a una proposta più dignitosa». Secondo Franco Grillini, presidente storico dell'Arcigay, le anticipazioni diffuse dalla stampa sul ddl Pollastrini-Bindi sono da considerarsi «del tutto insoddisfacenti». E il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, chiede «di rispettare il programma per arrivare nella maniera più semplice al riconoscimento dei diritti delle persone che fanno parte delle coppie di fatto».

Una soluzione - quella della equiparazione anche giuridica delle coppie di fatto all'istituzione del matrimonio - che non piace a molti dei partiti cattolici sia della maggioranza che dell'opposizione. Compreso il ministro della Famiglia Bindi, che ripete: «Non abbiamo intenzione di riconoscere le unioni di fatto in quanto equiparazione dei matrimoni». No, insomma, al riconoscimento come uguali diritti del matrimonio estesi anche alle coppie di fatto, sì invece a una legge sulle unioni civili per allargare i diritti individuali anche alle coppie gay. Sì, inoltre, all'accordo sul «certificato di convivenza» rilasciato dalle anagrafi dei Comuni, sì alle tutele sia delle coppie eterosessuali sia di quelle omosessuali in materia di assistenza sanitaria e previdenziale e anche al diritto alla successione del contratto di locazione. E ancora: inserimento in graduatorie occupazionali per quello che riguarda i diritti e i benefici connessi al rapporto di lavoro del partner, nonché il dovere di reciproca assistenza e solidarietà. Ma la proposta di creare un registro ad hoc, «parallelo» a quello per i matrimoni, che parifici le coppie omosessuali sembra ora più lontana.

Pubblicato il: 24.01.07
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