La pozione della Fortuna | Danae, Alexandra.
ALEXANDRA [Sala Comune] || Dopo una giornata di studi e brevi interludi fuori dalle mura arcane, ha deciso di ritirarsi nella sala comune per concludere, s’augura gloriosamente, la serata. Ha fatto modo che un messaggio giungesse alla bettola al calar del sole e, se i suoi calcoli son corretti, l’ospite ha già fatto ingresso nella dimora ancestrale e potrebbe attraversare l’ampio arco della sala comune a momenti. Indossa un abito in raso di seta e filo d’oro alternato a quello agento, color blu cobalto, che veste le sue membra comodamente, senza darle fastidio od ostacolo alcuno. Il cappuccio è calato lungo le spalle e lascia scoperta la chioma, opportunamente raccolta in un’acconciatura alla base del capo, pratica e comoda. Ai fianchi, sulla cintola, v’è sempre sulla sx il suo più affilato e fido pugnale, un altro è nascosto all’interno dello stivale dx nella parte interna, mentre a dx ben allineati i soliti veleni (Coagulox(2x), Clotho, Elysium, Scatter, Igniferum) e pozioni magiche (Inganno prolungamento invisibilità ascendente) che mai mancano d’accompagnarla quando esce dalla dimora ancestrale. E dato che nel meriggio è uscita, per avventurarsi chissà dove, non ha ancora avuto modo di toglierseli. Attende, silenziosamente, seduta su d’uno degli scranni disposti in semicerchio dinnanzi all’imponente focolare, osservando di tanto in tanto le fiamme che v’ardono.||
DANAE [ . Sala Comune . ] Sebbene sia di fatto ancora ricoverata al Sanitarium per meri motivi precauzionali, la Contessa d’Eu non par farsi troppi problemi quando si tratta di scavalcare davanzali e finestre per delle brevi scappatelle in giro per la Cittadella. Spesso e volentieri le è capitato di recarsi alla bettola, là ove custodisce i suoi pochi averi, e lì ha trovato un messaggio da parte di Alexandra. Ecco, dunque, il motivo per cui la Normanna si trova nuovamente all’interno della Fortezza Ancestrale, il naso rivolto all’insù per ammirare le beltà che decorano i soffitti e le stanze del sontuoso maniero. Per meglio muoversi furtivamente fra i vicoli di Barrington ha scelto una veste senza troppi fronzoli: difatti, una tunica scarlatta abbiglia il suo corpo solido seppur snello ed una cinta finemente decorata con fili dorati è stretta sotto al seno per rendere comunque elegante il vestiario pratico; i capelli castano scuro sono raccolti in uno chignon ordinato alla base della nuca e solo a qualche fiezza è concesso di adornare il viso privo di trucco. Il rumore dei suoi passi l’accompagna sino alla Sala Comune ove l’Arcimaga l’attende e Dierna la precede di poco, mostrandole la via nel caso Danae non la ricordi. La Contessa si ritrova finalmente faccia a faccia con la Maga, verso la quale indirizzerà un cenno del capo fugace ed un sorriso altrettanto rapido. [ Bonsoir, Madame. ]
ALEXANDRA [[Sala Comune]] || Le mani continuano a star comodamente appoggiate sui braccioli dello scranno, mentre prima sente, poi vede coi suoi occhi la francese avvicinarsi e salutarla, nella sua lingua madre. La testa ciondolerà appena, per flettersi verso la spalla sinistra e osservar la nuova giunta di sbieco, da una nuova interessante prospettiva. La pozione della fortuna giace sul tavolinetto proprio di fronte, ed emana un ipnotico bagliore magico, d’un argento lattiginoso in netto contrasto con l’aura rossastra emanata dalle fiamme ch’ardono nel camino. Solleverebbe la mano destra, per invitarla ad accomodarsi accanto a lei e intercetterebbe lo sguardo di Dierna, che ha accompagnato sin lì l’ospite. Le farebbe un cenno, ch’ella interpreterà a modo, e la osserverebbe sol pochi istanti mentre si muove verso il passaggio segreto che conduce all’altra ala della fortezza. L’Arcimaga si concentrerebbe e, svuotando la mente, cercherebbe di legare la mente della donna alla propria, per trasmettergli un semplice messaggio telepatico. °.o.O. “Arcane Imperia Vobis, Danae.. Siete pronta per sperimentare la pozione?” Dritta al punto, come sempre. O.o.° || [Telepatia lvl.5]
DANAE [ . Sala Comune . ] La Sala Comune si staglia dinnanzi al suo sguardo attento, il quale abbraccia immediatamente il mosaico raffigurante il pentacolo. Chissà perché, quel simbolo affascina Danae a tal punto da indurla a pensare di esserselo sognato, assieme alla minacciosa pantera che non abbandona mai i suoi incubi frequenti. Man mano che si fa strada nella stanza, la Normanna si appropria con la vista anche dello scoppiettio del fuoco e della figura della bella donna dai capelli rossi che la stava attendendo. Verso di lei indirizza un ulteriore sorriso quando ode la sua mente riempirsi del fiume di parole generato da Alexandra anche se le labbra dell’Arcimaga sono serrate come una conchiglia. Gli occhi chiari della Contessa scivolano sulla pozione che emana bagliori argentei in grado di affascinare l’aspirante Maga, mentre ella si appresta ad avvicinarsi alla fialetta. La mancina indugerebbe a mezz’aria prima di stringersi attorno al recipiente – qualora la sua interlocutrice non glielo negasse - . [ Pronta! Attendo Vostri ordini ] Coincisa e determinata, così come Alexandra le ha detto di essere. S’è oramai abituata all’idea di non ostentare troppo il suo titolo nobiliare, preferendo perseverare nell’eleganza ( quando le è concesso )seppur non dando eccessivamente nell’occhio.
ALEXANDRA [[Sala Comune]] || L’anziana serva riappare, dopo pochi istanti, tenendo in mano un vassoio su cui son stati appoggiate una bottiglia di vino e una più piccola di idromele, più calci e un piattino con sopra diversi dolciumi che la vecchia ha preparato in giornata. La governante s’avvicinerà alle due astanti, chinandosi in avanti per posare il portavivande sul tavolinetto dinnanzi a loro e, così, potersi di seguito congedare con un cenno di capo. La prediletta delle gocce a sua volta piegherà il busto in avanti, per afferrar fra pollice e indice la fialetta contenente la pozione magica, chiusa con un tappo di vetro e sughero e visivamente sigillata con ceralacca per non disperderne l’essenza. Un invito, sì, ad aprirla e berla senza esitazione. Una volta che la normanna avrà preso la boccetta, andrebbe a prendere la scatola di legno, appoggiata sul tavolino di fronte, e la schiuderebbe, per estrarne un mazzo di carte e dei dadi, con cui poter tirare e valutare in altro modo di quanto viene incrementata la fortuna. Ancora una volta cercherebbe d’estraniare la sua mente, svuotandola da ogni superfluità, sia essi pensieri, sensazioni, o qualsiasi altro possa ostacolarle la concentrazione necessaria a legare la mente di Danae alla propria. o.O.° “Allora bevete, e sperimentiamo insieme, come abbiamo fatto l’altra sera. Ah, ovviamente riempitevi anche la coppa con quel che preferite.” Telepatizzerebbe, indicandole con l’indice della mano sx il vassoio lasciato dalla vecchia Dierna.” °.O.o. || [Telepatia lvl.5]
DANAE [ . Sala Comune . ] Attendeva solo il permesso di Alexandra ed ora che il consenso della Maga si espande nella sua mente e tocca i suoi pensieri, la Contessa dirige un mero cenno d’assenso del capo alla donna rossa prima di accostare le labbra alla fialetta. Percepisce il sapore della pozione invaderle il palato e la deglutisce senza fatica, scostando il recipiente dal volto sol quando esso si dimostra vuoto; al che gli occhi cerulei guizzano sul viso della sua interlocutrice per spostarsi poi sul vassoio colmo di delizie che Dierna si è prodigata di offrire alle due donne. Senza farsi prodigare ulteriormente, Danae afferra un biscotto farcito con le mele e lo addenta rapidamente, scoprendo di aver fame sol quando si rende conto di averlo divorato in un sol boccone. Si accingerebbe a coglierne un secondo, portandoselo alla bocca con più calma ed accertandosi di non avere molliche sulla faccia. Prima di mettersi all’opera con dadi e carte si assicura di essersi rifocillata, preparandosi a sfidare Alexandra per osservare gli effetti della pozione sulle sue prestazioni ludiche.
ALEXANDRA [[Sala Comune]] || Afferrerebbe la bottiglia di vino e, dopo averla stappata, farebbe scorrere all’interno della coppa, riempiendola fino a un terzo del suo volume. Riempirebbe, di seguito, anche l’altro bicchiere, al medesimo livello, prima di riappoggiare e chiudere la bottiglia col tappo di sughero. Meglio che si rilassino un po’, mentre sperimentano quella pozione magica dall’incerto potenziale e dagli ancora misteriosi effetti collaterali. Ritrae il busto, tornando con la schiena dritta, ma non appoggiata allo schienale dello scranno, e sol in quel momento andrebbe a scrutare la donna, che s’appresta a bere la pozione, subito seguita dai biscotti che la vecchia Dierna ha portato sul piattino, per l’ospite. Afferra sol allora la coppa di vino con la mano sinistra e, dopo aver fatto un breve sorso, andrebbe a raccogliere i dadi da dentro la scatolina, prendendo subito in mano la soluzione.. Comportamento in piena linea col suo carattere e passato. E, senza perder tempo a telepatizzare qualcosa che si può intuire solo guardandola, andrebbe a lanciare i dadi. Una. Due. Tre volte tutte. Il taccuino dove raccogliere i dati è poco distante, così come la lapis, comodamente adagiata sulla bianca pergamena della prima pagina. ||
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DANAE [ . Sala Comune . ] Senza che la voce di Alexandra si proietti ancora nella mente della Normanna, quest’ultima vede la Maga appropriarsi di un dado e lanciarlo tre volte. [ Quattro, tre, quattro ] Ripete i risultati dei tiri dell’altra non curandosi della “r” vistosamente rotata a causa del suo accento franco. Attende che la rossa annoti sul suo taccuino gli appunti necessari allo studio della pozione, quindi si fa avanti e raccoglie il dado abbandonato dall’Arcimaga sulla lignea superficie del tavolo. Il cubo sfugge dalle dita della destra della Contessa d’Eu per ben tre volte, rotolando e mostrando un numero preciso di pallini sulla facciata superiore, quella presa in considerazione dalle donne. [ Due, cinque, cinque ] Proferisce ancora, aspettando di vedere la rossa agitare la lapis. Lo sguardo indugia sul volto di Alexandra, come se stesse attendendo una conferma, quindi le labbra si schiudono ancora tradendo l’impaziente curiosità della ventiduenne che trapela sul suo volto dall’espressione leggermente concitata. [ Dunque, vi è stato un incremento di fortuna rispetto alla scorsa volta? ] Non ne ricorda i risultati ma è certa che la Maga li custodisca in qualche suo foglio. Fugacemente, lo sguardo atterrerebbe sul mosaico che compone il pentacolo e lo ammirerebbe per una frazione di secondo, il tempo necessario per sbattere le ciglia. [ 1/7 ]
ALEXANDRA [[Sala Comune]] || Quattro. Tre. Quattro. Certo, non si può dire che sia una persona molto fortunata. Appoggia la coppa sul tavolo, per poter afferrare il taccuino e registrare i suoi risultati. Successivamente scriverà anche quelli della donna che ha accanto. Due. Cinque. Cinque. Beh, non c’è che dire, sempre meglio di lei. Una volta registrato il tutto, per poter fare poi i calcoli finali il giorno seguente o durante la nottata, riprenderebbe in mano i dadi, per poter fare altri tre lanci ancora. Subito seguiti dall’ennesimo sorso di vino, piuttosto leggero per sua fortuna, e anche un pezzo di dolce alla frutta secca, che verrà masticato lentamente dalla maga, che non sembra avere alcuna fretta. Alla domanda dell’aspirante lascerebbe che i pensieri scorrano via, allo stesso modo in cui la sabbia appoggiata sui palmi viene spazzata via al primo soffio di vento. Una volta ripulitasi di ogni granello di riflessione ed emozione, cercherebbe di ancorare la propria mente a quella della normanna, per trasmetterle un messaggio telepatico. °.O.o. “Bisogna ripetere i tiri più e più volte. Ma si può dire che già mi avete battuto due a uno…” ,o.O°|| [Telepatia lvl.5]
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DANAE [ . Sala Comune . ] [ Due, due, due ] Al che la Contessa inarca un sopracciglio: beh, non sembra che la Maga sia molto fortunata. Ora è il suo turno, però, ed attende solo che l’altra getti lo sguardo lontano dai suoi appunti e si prepara al lancio. Ancora una volta, i tiri sono tre ed il dado rotola impietosamente sul tavolino, riempendo l’aere col suo volteggiare su sé stesso. [ Sei, quattro quattro! ] Non riesce a mantenersi composta a lungo dopo quel risultato, dopotutto perché dovrebbe? Le labbra si schiudono in un sorriso soddisfatto che assottiglia le iridi in un’espressione gioiosa, mentre i palmi delle mani battono l’uno contro l’altro solo un paio di colpi. [ Questa pozione funziona, non c’è che dire! ] Commenta ridacchiando ed attendendo nuove disposizioni. [ 2/7 ]
ALEXANDRA [[Sala Comune]] || Menomale che non ha mai perso tempo con questi passatempi inutili e per nulla creativi o ingegnosi, votati al solo caso.. Sarebbero stati la sua rovina più totale. Eh, già. Non è un suo talento, anzi, per la prima volta in vita sua c’è qualcosa in cui non eccelle, neanche parzialmente, rimanendo al di sotto di ogni media logica. Sfortuna. Mentre la donna accanto a sé svetta decisamente. Le labbra si flettono in un ghigno, mentre si china in avanti per prendere nella mano destra il dado lanciato dall’aspirante maga. Lo farebbe saltellare e rotolare nella mano destra, chiusa e arcuata per creare una sorta di conca in cui il dado possa scorrere in avanti e in indietro senza rischiare di cadere a terra. Quindi lo lancerebbe. Di nuovo tre volte. ||
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DANAE [ . Sala Comune . ] [ Due, sei, uno! ] Alexandra ha avuto un turno decisamente più fortunato questa volta. Per Danae, invece, non è così: non appena il dado rotola sul tavolo, è palese che la buona sorte sia scemata. Il sorriso trionfante che albergava sul bel volto della Contessa si spegne, le sopracciglia di avvicinano e la fronte si aggrotta. [ Uhm… due, tre, due ] Ripete senza enfasi, incrociando le braccia sotto al seno ed evitando lo sguardo dell’altra donna. Un risultato ben misero questo giro. [ 3/7 ]
ALEXANDRA [[Sala Comune]] || Ancora una volta registrerebbe gli ultimi risultati sul taccuino, scrivendo in modo ordinato e perfettamente intuitivo ogni cosa. Certo che a questo giro ha quasi vinto l’ancestrale. Ma si sa, la fortuna non è mai statica, e forse se non fosse intervenuta i lanci di Danae sarebbero stati tutti da uno soltanto. Ma, ammette, fra di sé sorriderebbe per la ‘vittoria’, e si potrebbe scorgerebbe un ghigno fletterle le labbra per diversi attimi. Non a caso ha deciso di fare molti tiri, per poter fare una media alla fine, ben precisa e indicativa. Una volta scritto tutto, riporrebbe con cura la lapis sul tavolino e, messo da parte il taccuino, andrebbe ad afferrare di nuovo i dadi e farebbe i tre, soliti, tiri. ||
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DANAE [ . Sala Comune . ] La ruota della fortuna gira senza sosta all’interno della Sala Comune e la Dea Bendata talvolta si china per baciare Alexandra sulla fronte, talvolta preferisce Danae. La Maga vede i suoi risultati in netto miglioramento: questo turno, difatti, par essere parecchio propizio per lei. [ Cinque, cinque, due ] Ripete la Contessa sorridendo alla sua interlocutrice. [ Sarà difficile fare di meglio ] E’ un’osservazione che fa eco ai suoi pensieri. Al contrario di ogni previsione, l’aspirante riesce a strappare una vittoria parziale alla rossa. [ Sei, quattro, sei! ] Batte di nuovo le mani, stringendosi nelle spalle ed osservando l’altra donna annotare ogni dato minuziosamente. [ 4/ 7 ]
ALEXANDRA [[Sala Comune]] || Sembrava quasi aver fatto un tiro migliore, difficilmente raggiungibile. Ma non è affatto così. Il caso, incentivato dala fortuna della sua avversaria, ha voluto che facesse due sei e un quattro. Colpita e affondata, come si suol dire. Dopo aver opportunamente registrato i risultati e aver fatto un sorso del vino, la quale essenza liquorosa scorre come fuoco lungo la gola, scaldandole le membra, prenderebbe di nuovo in mano il dado per lanciarlo di nuovo, stavolta facendolo agitare all’interno delle due mani chiuse fra di loro come una conchiglia. Non senza aver dato un’occhiata alla donna che si è prestata a fare da cavia alla pozione magica. Chissà se può superarla? Mmh. ||
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DANAE [ . Sala Comune . ] Ennesimo round di tiri per Alexandra. [ Due, quattro, tre ] Un risultato medio, non impossibile da scavalcare. Ed ecco che il dado viene roteato da Danae utilizzando il medio, l’indice ed il pollice, quindi l’oggetto è lanciato più volte. [ Quattro, sei, tre! ] Ancora una volta a Normanna riesce ad ottenere il massimo, anche se in un solo tiro. Non fa altri commenti e si limita a porgere il dado alla sua compagna di gioco, attendendo che ella sistemi i suoi appunti prima di passarle il cubo. [ 5/7 ]
ALEXANDRA [[Sala Comune]] || Due. Quattro. Tre. Per chi è capace di puntare ogni sua ricchezza, o lo stipendio del giorno, è peggio di una sentenza a morte. Certo che, obiettivamente, già può considerare superato l’esperimento. Ma deve vedere fin quanto dura, e se rimane stabile o ha un moto altalenante nei suoi effetti. Quindi, dopo aver di nuovo registrato i risultati, riandrebbe a ghermir fra le mani il dado che, dopo averlo fatto danzare sul palmo della mano con un movimento morbido, sinuoso, quasi ipnotico, lo lancerebbe sul tavolinetto che ha davanti… Per poi riprenderlo e fare altri due tiri. ||
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DANAE [ . Sala Comune . ] Ancora una volta, all’oto di Danae e di Alexandra arriva il rumore del dado che rotola, pronto a mostrare i risultati delle due donne. [ Due, cinque, tre ] Ecco quanto ha ottenuto l’Arcimaga, mentre Danae deve ancora mettersi alla prova: rilassa le spalle e le drizza, concedendosi di inspirare ed espirare prima che con un movimento di polso si appresti a dar il via alla sua serie di lanci. [ Tre, cinque, sei ] Un’altra piccola vittoria che la porta a sorridere fra sé. [ 6/7 ]
ALEXANDRA [[Sala Comune]] || Due. Cinque. Tre. Non male, penserebbe fra sé. Almeno stavolta è riuscita a fare almeno un dado più alto degli altri. Ma poi andrebbe ad osservare quelli lanciati dalla sua contendente: tre, cinque, sei. Ancora più fortuna di quanta non abbia lei. Battuta. Questo, insieme agli altri tiri, e farebbe ipotizzare che la percentuale di fortuna maggiorata sia di poco meno d’un terzo, o non molto di meno. Ma dovrà fare adeguati calcoli più dettagliati per riuscire a venirne fuori con più accuratezza. Un altro sorso di vino, quindi registrerebbe i risultati, con movimenti ripetitivi, come se stesse seguendo lo stesso spartito musicale ancora, e ancora, senza mai fermarsi, una melodia eterna e replicata decine e decine di volte. Ancora prenderebbe il dado in mano e li lancerebbe. Facendolo saltellare sul duro legno di quercia del tavolinetto, inseguito dal suo sguardo ormai ansioso di sapere che numeri verranno mai fuori stavolta. ||
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ALEXANDRA [[Sala Comune]] ||Sei. Quattro. Sei. A questo giro sembra esser stata lei la più fortunata, almeno su due risultati su tre, e qualcosa le dice che l’effetto della pozione della sua avversaria và scemando, cosa subito confermata dalle sue favelle. Annoterebbe il risultato, con ogni parola detta dalla donna che ha al fianco, dopodiché, una volta terminato di parlare e intuendone anche la stanchezza dai segni di affaticamento che le pitturano il volto, berrà l’ultimo sorso di vino e dopo aver lanciato gli ultimi tre dadi s’ergerà in piedi, in tutta la sua nordica altezza, rivolgendo il suo volto e attenzione della normanna… Alla donna che stanotte è stata sia ospite che cavia, e in un certo senso anche aspirante, dato che ne ha valutato la forza d’animo. Sgombererebbe ancora una volta la sua mente da ogni pensiero, come se lo denudasse di ogni velo, per lasciarla nuda e innocente come un neonato appena uscito dal grembo materno. In quel vuoto, in quel candore interiore, ricercherebbe un contatto con la mente di Danae, a cui si allaccerebbe con vigoria. °.O.o. “Iniziate a sentirvi già priva di quella sensazione di fortuna che vi ha colto in principio, vero? Lanciate pure l’ultimi dadi, per esserne certa.. Potete rimanere a dormire qui, e restare l’indomani per accertare eventuali effetti collaterali. C’è già una stanza per voi, che s’affaccia sul giardino interno.”.o.O.° direbbe, lasciando che sia la donna poi autonomamente a decidere. E’ stata una lunga notte. Lunga e, non poco, interessante. Dovrà dormirci su anche lei.|| [Telepatia lvl.5]
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