n9p
00domenica 23 maggio 2004 09:15
“Febbraio 1963”
Un telefono squilla a Washington, un militare risponde, il militare sa chi è dall’altro capo del filo telefonico e la stessa cosa vale per l’uomo completamente vestito di nero che sta chiamando il militare, il numero di telefono in questione lo hanno in pochi, un due tre persone non di più, anche il presidente ignora l’esistenza di questo numero… non è importante il numero in sé ma cosa rappresenta, in una sala poco illuminata un telefono squilla, un posacenere è pieno di mozziconi di sigarette mezzi fumati, una piccola lampada illumina un cartellina di carta con su scritto ventidue novembre millenovecentosessantatre, dentro alla cartellina ci sono quattro foto, una di Oswald, una di Rubin, Una di esule cubano e una dell’uomo vestito completamente di nero che sta telefonando in questo momento, oltre alle quattro foto ci sono tabulati di telefonate, ricevute d’albergo, piantine di vie e di edifici siti in Dallas, ci sono vari fogli con su scritti dati di altre persone che la maggior parte di questi sono esuli cubani, mafiosi, comunisti e ricchi potenti, la cartellina è alquanto voluminosa, il militare che la sta componendo e compilando la chiude per rispondere al telefono, ha ancora una sigaretta in bocca che sta per finire, alza la cornetta e non dice pronto!
“Sono a Washington!”
La telefonata si conclude e sulla faccia del militare si dipinge un sorriso a quattrocento denti!