[DESCRITTIVO] Il primo passo. Atto secondo. Pratica

Valstaf
00domenica 16 agosto 2015 14:24
Riassunto: seconda parte dell'Esame di arruolamento di Gashim. Nel primo tiro la desrizione era un po scarna, Gashim ha usato la posizione perpendicolare al bersaglio ( non la mia preferita, costringe a storcersi troppo per inquadrare il bersaglio più da tiro giapponese che non da medievale classico),l'incocco è ridotto all'osso come descrizione, e mancano molti accorgimenti ma ci siamo, un po più sostanziosa la mira a cui però manca la descrizione del respiro, che trattiene nel rilascio che di fatto influisce ( seppur di poco) con la freccia. Ma n generale anche quella descrizione c'è. Nel secondo buono l'incocco, purtroppo però oltre a confonder la dx con la sx ( sarà l'età :P) ha fatto qualche errorino dal punto di vista tecnico che ho descritto nei responsi anche su sua richiesta.

Diciamocelo l'esito dei dadi non gli rende granchè giustizia, ma mi son dovuta basare su quelli per il lancio.Non essendoci manuali di base fissi, mi son basata sulla mia esperienza off e on di tiro e quindi anche su una mia semi professionale opinione che potrebbe non coincider con quella di qualcun'altro:)
Tutto sommato però per esser un primo esperimento non è malaccio. E' da sgrezzare come direbbe il mio maestro di arcieria:) Quindi, non appena il player avrà step liberi proporrei una skill di armi da tiro liv 1 fermo restando che lo farò sudare non poco in futuro a quei paglioni:P per i livelli successivi





GDR PLAY

ATTENDERE RESPONSO


Non vive di sole parole un Guardiano. Non basta il vento a spostare una freccia. Questa, se mai ci deve essere, sarebbe la morale di un confronto- affronto a lungo rimandato e evitato. Per quieto vivere o per quieto essere. Ora però, non c'è nulla che possa essere da scudo, solo un quadrato di pietra, un cerchio di paglia e il tempo. Quello per fare si che sia bersaglio o nulla. >>>>
quello che ha portato alla fine, il comandante e l'aspirante alla prova del nove. per chi dei due difficile dirlo. Il sole è alto anche nel pomeriggio calante, nel cortile della fortezza nelle arene del tiro con l'arco, ci sono tre paglioni , di diametro di circa un metro. Con tre cerchi, bianco quello esterno, rosso quello centrale blu quello interno. con un ulteriore centro color >>>>
del sole a indicare il tiro perfetto. 30 metri. la distanza tra le linee di tiro e i cerchi, a sud la prima, a nord i secondi. Il vento è poco più che una lieve brezza , proveniente da n/e non tale da pregiudicare il tiro ma abbastanza da tenerne conto. Sulla linea di tiro, Janko e un altro intendente aspettano che inizi addestramento. Tutto è pronto. Ora la parola ai dardi. >>>>
DISTANZA LINEA DI TIRO/ PAGLIONI 30 MT.LINEA NORD/SUD- GDR PLAY TURNI GASHIM- VALSTAF ]


GASHIM [piazza d’armi]Finalmente….non più teoria ma pratica, ed era quello che avresti voluto dunqua con lo scopo di dimostrare al Comandante le tue doti da arciere….doti……beh forse un tempo e nemmeno tanto ma ora, ora dovrai solo cercare di non far brutta figura o almeno tentare di limitare i danni anche perché il tuo periodo di prova non sarebbe che all’inizio cosi dopo aver preso il tuo arco e la>>
GASHIM >> faretra con le frecce saresti sceso insieme al primo ufficiale nella corte d’arme, di fronte ai paglioni posti a 3° m rispetto al vostro posizionamento, a quel punto prenderesti l’arco con la mancina mentre con la destra carezzeresti dapprima la corda con la mancina pizzicandola leggermente nel punto di incocco con l’indice e il pollice quindi ti posizioneresti perpendicolarmente al >>
GASHIM >>bersaglio, le gambe appena flesse e divaricate di una distanza pari a circa la lunghezza delle spalle che a loro volta sono leggermente flesse verso il basso dunque la punta del flessore verrebbe poggiata sul piede sx più avanzato rispetto al dx e con la dx andresti ad estrarre dalla faretra una delle frecce di betulla con la punta in acciaio e, tenendo la cocca piumata tra l’indice e il>>
GASHIM >>medio della mandritta, andresti a posizionare la scanalatura della cocca in posizione baricentrica rispetto alla corda (step 1/3)……il dito anulare invece andrebbe ad “agganciare” come un uncino la corda tendendola appena.

VALSTAF[ cortile F.H] Se la prende comoda il comandante, alla linea di tiro a 30 mt dai paglioni, il fu russo soppesa il celtico per esser certo che il tempo e umidità non abbiano danneggiato la corda e i flettenti provandone trazione prima ancora di incoccare. Una camicia bianca, si è tolto la sciabola lasciando per il resto la fusciacca attorno alla vita. Ha la faretra dietro la schiena, i dardi >>
VALSTAF spuntano appena dietro dalla parte dx della spalla medesima. Per prima cosa si posizionerebbe dietro la linea per il tiro. Piede sx avanti distande dalla gemella per la largezza delle spalle, destra che rimane invece arretrata, aprendo appena la punta verso esterno. Questo per far si che si volga di circa 30 °, verso dx per avere del tutto il frontale col paglione ovviando>>>
VALSTAF alla forma dell'occhio che è concavo e non piatto. Il busto fa così una breve e lieve rotazione naturale verso orario, per permetter di aver il massimo dello spazio. Sta a circa 3 mt alla dx di gashim ma non guarda il persiano. Gli occhi del mannaro sono tutti per il brsaglio. Il resto non esiste ( vol +4). Quindi, porterebbe il braccio dx dietro la spalla dx, per tentare di estrarre >>>
VALSTAF dalla faretra un dardo dalla cocca facendo attenzione a non rovinare impumaggio e montatura per poi portarla di fronte a se con un movimento ad arco da dietro a davanti e da alto verso il basso. Il busto piegherebbe leggermente ora che porta la freccia a contatto con l'arco cercando di metterla infracocca, ovvero la corda tra le ali della cocca stessa, tenendola tra indice>>>
VALSTAF e medio piegati a uncino ma non rigidi mentre le altre dita naturalmente seguirebbero il lieve piegamento della mano. La mano sx invece andrebbe a ancorare a modi uncino la freccia all'impugnatura per reggerla quel tanto che serve a non farla scivolare. Non esegue la pre- trazione non gli serve , piuttosto ora andrebbe a ritirare su il busto in posizione erette tornando>>>>
VALSTAF dritti sul bersaglio. (esp armi da lancio +3) Non guarda minimamente quel che fa gashim sarà il paglione a parlare per lui... [ TIRO FASE 1 / 3 INCOCCO ]

GASHIM [piazza d’armi] La leggera brezza del meriggio spirerebbe in direzione n/e dalla tua sinistra ma non dovrebbe essere un problema a quella distanza…..già, le parole del tuo Comandante le avresti bene incamerate…..a quel punto alzeresti il braccio sx con il quale terresti l’arco nella medesima mano per l’impugnatura tenendolo appena piegato e non troppo rigido quindi lo porteresti in avanti >>
GASHIM >> alzandolo alla medesima altezza delle spalle e puntato diritto verso il paglione, il tuo bersaglio e a quel punto chiuderesti l’occhio sx iniziando a tendere la corda con la dx….spalle rilassate e leggermente piegate….la corda inizierebbe a tendersi trascinando con se la freccia che terresti ben salda tra l’indice e il medio accompagnati dall’anulare, il più soggetto allo sforzo, agganciato>
GASHIM >>alla corda che ora si dirigerebbe verso la mascella, le due dita sull’incocco all’altezza della bocca mentre il pollice all’altezza della mascella …..il gomito dx verrebbe ora portato all’altezza dell’orecchio…..pochi istanti avrai ora, l’occhio dx andrebbe a traguardare la punta della freccia, soltanto quella, in modo che venga centrata e diretta verso il centro del paglione cercando di >>
GASHIM >>aggiustare la posizione con movimenti infinitesimali…..ora tutto dovrebbe essere pronto (fase 2/3) per il successivo rilascio.

VALSTAF [ Cortile F.H] Occhie mente, la chiave dell'arcere nel momento più delicato di tutto il lancio, il respiro fin ora tenuto lento e regolare andrebbe a cominciare a prender aria inspirando mentre le due braccia, all'unisono si vanno alzando portando il braccio sx disteso ma non del tutto per riprender e assorbire il rinculo successivo del dardo quando andrà a scagliare, ma per >>>>>
VALSTAF ora rimane distesi ma rilassato, le spalle mantereebbe basse, il tronco eretto ma in posa naturale, per raggiungere col braccio sx il bersaglio per focalizzarcisi ancora di più come se lo stesse indicando( vol +4), portandolo all'altezza delle spalle senza alcuna correzione ascensionale della mira, data la distanza che non dovrebbe esser tale da richiederlo. A quel punto a polmoni >>>>
VALSTAF dle tutto pieni, il mannaro va a iniziare a espirare gradualmente emntre il braccio dx verebbe portato piegando il gomito verso la linea delle spalle fino a dove sarà permesso dal blocco esercitato dal tenere la corda e dalla resistenza della stessa , ( pot +4/ res +3/ agilità +3) per portare la cocca verso la posizione dell'ancoraggio all'angolo della bocca, senza tuttavia farlo realmente. A quel punto la testa si inclinerebbe leggermente in avanti, e chiuderebbe l'occhio sx dominante per cercare >>>>
VALSTAF un unica linea tra occhio dx dardo , punta della freccia e centro esatto del bersaglio. L'apnea dovrebbe esser a quel punto minima, e quindi minimo lo sforzo, pur avendo cura di mantenere la posizione del corpo naturale e senza rigidità mentre ora cerca di prender la distanza del palgione idealmente col pensiero del tutto concentrato su quel cerchio di paglia ora centro del suo mondo.
VALSTAF Solo quando sarà sicuro che tutto sia a posto scaglierà il dardo.. ma per ora.. è dritto sul centro dorato dle paglione. La sua preda.( esp armi da tiro +3) [ TIRO FASE 2 / 3 MIRA]

GASHIM [piazza d’armi] Tutto sarebbe pronto, il vento non dovrebbe essere un problema, la linea di tiro ormai sarebbe stata individuata cosi come l’alzo di tiro , l’occhio rimarrebbe fisso traguardando punta del dardo e centro del paglione, ora rilasceresti il fiato trattenuto fino a quel momento dall’istante in cui avresti teso la corda quindi il gomito dx trascinerà la medesima mano all’indietro>>
GASHIM >>e le tre dita, indice, medio e anulare lentamente inizierebbero il rilascio della corda e in quell’istante i due flettenti dell’arco inizierebbero a restituire tutta la forza accumulata alla freccia che inizierebbe la sua partenza verso il bersaglio…..il movimento del braccio sarà fluido e la mano dx scorrerà sotto lo zigomo…….la freccia a quel punto sarà libera di correre verso GASHIM >> il bersaglio (fase 3/3).GASHIM >> il bersaglio (fase 3/3).


VALSTAF [ Cortile F.H] Non attende piu del dovuto, le dita della mano destra che reggono la cocca vanno a rilasciare la presa della stessa adando ad allungarsi in avanti mentre il braccio sinistro andrebbe lievemente in avanti per naturale movimento dell'arco a seguire la spinta del dardo. Se tutto fosse fatto come si deve ora la freccia dovrebbe partire mentre il braccio destro sarebbe libero di >>>
VALSTAF continuare la sia avanzata verso la linea dlele spalle terminandovi cercando ancora di mantenerle basse e posate, mentre le gambe lievemente flesse, andrebbero a cercare di assorbire il rinculo meccanico dell'arma cercando do scaricarlo a terra alle piante salde al terreno. un attimo, una frazione di secondo in apnea quella che infeamette tra un respiro e un altro, prima di riprender il >>>
VALSTAF nuovo regolare . rimane un attimo in posa sagittale, godendosi il momento fino in fondo, poi riabbassa il braccio sinistro andando a cercar con lo sguardo i soldati che gli diano esito.(pot +4/ res +3/ vol +4/ esperienza armi da tiro +3) [ fase 3 / 3 scocco] . Solo ora, ad arco libero e abbassato si volge verso gashim mentre Janko è alla linea dei paglioni per dare esito dei lanci.

GASHIM TIRA IL DADO
VALSTAF utilizza [Esperienza armi da tiro 3]: 60 + 60 = 120 su 75 (Prova riuscita)
GASHIM ha ottenuto: 6


Questo esito dei lanci- la freccia di Gashim si è fermata appena all'interno del primo cerchio esterno e per poco non è andata a vuoto o in terra. Nel cerchio blu al confine con quello d'oro quella del comandante. Non un tiro perfetto ma la perfezione si sa, non è di questo mondo.. GDR PLAY TURNI VALSTAF GASHIM ]

VALSTAF [ Cortile. F,H] Il comandante si volge diretto al persiano una volta che Janko gli porta il risultato dei lanci. [ decisamente un brutto tiro ser] commenta.. [ ma se non altro avete preso il paglione. ] termina se anche era un tentativo di dargli coraggio non lo da a vedere. Non è li per incoraggiarli, non del tutto.. in fondo è li per trasformarli in guardiani. [ adesso proverete da solo>>
VALSTAF voglio vedere come tirate. ] quindi senza togliersi arco si allontana dalla linea di tiro per andare a appoggiarsi a un muricciolo. E non appena l'inserviente ha recuperato le freccie , da un breve gesto di mandritta all'uomo come a incitarlo a riprovare [ a voi] dice. unicamente, rigito, spigoloso, affilato e tagliente conforto. ben poco profondo.

GASHIM [campo d’arme] Il comandante ti farebbe notare come scarso sia stato il tiro appena effettuato, il tuo volto rimarrebbe impassibile e al suo ordine di tirare da solo diresti soltanto “mi stavo riscaldando…..vediamo cosa esce fuori ora” a quel punto, rimanendo nella posizione già assunta ovvero gambe leggermente divaricare della stessa larghezza delle spalle e appena flesse, testa rivolta>>
GASHIM >>verso il paglione ovvero con asse nord/sud, riporteresti l’arco sorretto con la mano mancina che abbraccerebbe l’impugnatura dello stesso senza però stringerla eccessivamente, in posizione verticale poggiandone la nocca sul piede sinistro, a quel punto con la mano destra estrarresti una seconda freccia di betulla dalla faretra quindi andresti a posizionare l’incavo della cocca sulla corda, >>
GASHIM >>nell’esatto punto di incocco ovvero nella posizione centrale della corda…..la cocca verrebbe sorretta tra l’indice della mandritta subito sopra la cocca stessa, il medio e l’anulare posti invece sotto, a sorreggerla a quel punto ripeteresti una leggera trazione della corda con le tre dita quindi respireresti a pieni polmoni rilasciando successivamente pronto a quel punto a tendere >
GASHIM >> nuovamente la corda (step 1/3 – incocco)

GASHIM [campo d’arme] Solleveresti con la mancina l’arco portando il braccio all’altezza delle spalle senza superarle e la mandritta che sorreggerebbe la freccia seguirebbe parimenti il movimento…..il braccio sx verrebbe disteso ma non del tutto, rimarrebbe leggermente flesso e non troppo rigido onde consentire maggiore stabilità in fase di rilascio, la freccia verrebbe mantenuta in posizione>>
GASHIM >>orizzontale “pinzata” ma non troppo stretta, dalla parte della cocca tra il dito indice e quello medio mentre dalla parte della punta uncinandola tra il dito medio della mano sx ed il legno dell’arco in modo da fornire alla stessa una sorta di guida….a quel punto chiuderesti leggermente l’occhio sinistro onde inquadrar meglio il bersaglio, la spalle sarebbero rilassate ora dunque, con mano>>
GASHIM >>e braccio sinistro, inizieresti la fase di trazione della corda, tirandola all’indietro in direzione del viso fisso verso il bersaglio finché la corda stessa stridendo, assieme ai due flettenti, e la cocca raggiungerebbero l’angolo dx della bocca nella posizione di ancoraggio, il braccio dx si piegherebbe, rimanendo parallelo al terreno, portando il gomito all’altezza dell’orecchio ….>>
ASHIM >>dx….ora l’occhio traguarderebbe verso il paglione osservando la linea retta immaginaria che si verrebbe a formare tra cocca-asticciola-punta-bersaglio, il respiro verrebbe trattenuto onde evitare anche il più piccolo movimento, l’iride dell’occhio dx fisso sul centro del paglione, (step 2/3 caricamento-mira)tutto ora sarebbe pronto, solo il silenzio attorno a te, nulla e nessuno potrà>>
GASHIM >>distrarti ora.

GASHIM TIRA IL DADO
GASHIM ha ottenuto: 16



GASHIM [campo d’arme] L’ultimo atto, l’ultima scena di quell’azione sarà la sua, sarà del dardo che tra poco sibilando nell’aria tenterà di raggiungere il bersaglio……dalla posizione di mira nella quale ti troveresti il gomito del braccio dx trascinerebbe la medesima mano e in quello stesso istante le dita si rilesserebbero onde permettere la partenza della freccia…..i flettenti dell’arco dopo aver>>
GASHIM >> incamerato l’energia dovuta alla trazione della corda, inizierebbero a rilasciarla con tutta la sua potenza e la corda spingerebbe al massimo la freccia che inizierebbe la sua corsa verso il bersaglio, il braccio dx proseguirebbe il suo movimento verso l’esterno quindi si rilasserebbe tornando sul fianco, le gambe ben piantate in terra e leggermente piegate attutirebbero il contraccolpo>>
GASHIM >> della corda, il respiro prima trattenuto riprenderebbe il suo corso ed i muscoli inizierebbero a rilassarsi (fase 3/3 – scocco)…..solo una volta che il dardo avrà raggiunto il bersaglio abbasserai l’arco rivolgendo lo sguardo verso il comandante in attesa di un suo cenno, o di un suo rimprovero.


[ATTENDERE RESPONSO]


Pare mettercela proprio tutta il persiano per raggiunger quel bersaglio. Purtroppo però la sua tecnica è tutt'altro che perfetta.. Il respiro inesistente ( lo trattieni dalla fine dellì'incocco allo scocco sono diversi secondi) porterebbe il soldato a fare molta fatica nel tirare la corda a polmoni vuoti e in apnea prolungata..In fase di mira stringe troppo l'asta della freccia dalla >>>>
parte della punta , e ciò frena il lancio e lo devia leggermente vanificando quando ti buono fatto in fase di incocco per tenere nel giusto modo la cocca sulla corda. ( //non è descritto come uncini l'asta ) . Porta del tutto la corda all'angolo della bocca ( l'ancoraggio va descritto) frenando maggiromente e rischiando di prender in faccia la Freccia in fase di scocco. Non si sa come >>>
poi all'inizio della mira usa sia il braccio sx che il destro spostando ancora maggiormente la mira che andrà quindi a vedere con moltissima fatica la freccia conficcarsi al bordo estrermo del bianco del paglione alla sx appena a un filo oltre il limite rischiando di farla andare a vuoto . La sua unica fortuna è aver posizionato bene la cocca nella corda e averla tenuta bene seppure non >>>
Tenuta ferma fin dall'incocco ma ricordandosi di uncinarla solo alla mira. Un altro tiro difficile che lo lascerà un po affannato epr aver prolungato apnea e con i muscoli indolenziti..GDR PLAY TURNI GASHIM VALSTAF ]


GASHIM [piazza d’armi]Ancora un tiro fallito……saresti deluso da te stesso, deluso e amareggiato tanto che il primo pensiero sarebbe quello di stringere la mano al Comandante e di lasciare per sempre quella fortezza sotto il peso della vergogna……sentiresti le spalle pesare sotto la delusione che avresti sicuramente provocato in tuo fratello e di certo anche nel comandante, scuoteresti leggermente il>>
GASHIM >>capo e rimarresti in silenzio per diversi secondi, stringeresti ancora l’arco nella mancina e stavolta verrebbe stretto davvero con forza, con rabbia….rifletti bene vecchio mio, rifletti attentamente e fallo anche subito…..no, non potrai darti per vinto ora, mai nella tua vita ti saresti arreso, avresti sempre preferito tentare, tentare e tentare, non potresti ora lasciar perdere, non darai>>
GASHIM >>quella soddisfazione a nessuno, non ti farai vedere sconfitto anche perché quel posto lo vorresti ora più che mai, te lo conquisterai con le unghie e con i denti, te lo andrai a prendere, te lo guadagnerai con il sudore della fronte financo dovessi passare per tutte le umiliazioni del mondo, infine, sarai un guardiano, infine riuscirai nel tuo intento ….. volgeresti ora lo sguardo verso il >>
GASHIM >>comandante, il volto sarebbe serio e deciso ma al tempo stesso rilassato “Non sono ancora pronto…..me ne rendo conto Comandante ma se mi darete ancora la possibilità di restare ancora per il tempo che mi avete indicato, mi allenerò giorno e notte, sputerò sangue, non mi darò pace finché non dimostrerò a Voi, ma prima a me stesso, di essere degno di quella divisa che ora ambisco più di ogni>>
GASHIM >>altra cosa al mondo” sapresti bene che le vuote parole, per l’uomo che avresti d’innanzi, non varrebbero più di tanto, dovrai dimostrare tutto con i fatti e dovrai far ben vedere a Valstaf quanto ci tieni a diventar guardiano e dovrai farlo anche in fretta, il tuo tempo starebbe per scadere….inesorabilmente.

VALSTAF [ Cortile F.H] Per tutta la durata del tiro il comandnate sta a braccia conserte, appoggiato di terga al muretto osservando la tecnica del lancio del persiano. Il tiro è squilibrato, perde troppa energia , è poco fluido e per nulla preciso.. ma qualcosa gia si vedrebbe. Si stacca, una volta scoccata la freccia, e si avvicina alla linea di tiro per attender che Janko porti verso di loro >>
VALSTAF il risultato del secondo tiro. Non molto diverso dal primo, come esito.. eppure il mannaro non da commenti congedando l'inserviente [ grazie, aiuta gli inservienti a togliere i paglioni, e torna pure al tuo posto..] una mano del comandante sulla spalla del vecchio soldato. e una breve stretta a lui indirizzata prima di tornare con le nere abisso verso Gashim[ un tiro estenuante.senza dubbio>>>
VALSTAF avete sprecato troppa energia, e mancate di qualsiasi controllo.] commenta a tono diretto senza giri di parole. Lo ascolta, mentre pare fare ammenda del suo fallimento.. è ovvio che lo consideri tale, nessuno vorrebbe mai fallire .Le sue parole sono molto meno sicure della volta precedente.. il mannaro lo scruta, in silenzio per diversi secondi. [ ci sono diversi limiti da superare. >>>>
VALSTAF e non solo come arcere. ] gli va di fronte [ Ora.] riprende le sue parole.. ora come '' ora che ne conosco il prezzo'' ?Oppure, Ora che so quanto vale? [ ma se non altro avete fatto un primo passo] Lo osserva [ avete detto bene. sputerete sangue , lacrime e sudore fino a che non sarete in grado di definirvi.. Guardiano. ] per un attimo torna verso i paglioni con lo sguardo, come se si assentasse>>>
VALSTAF Poi riprende [ Chi lo sa, cosa mai avrebbe pensato o voluto Sandmar. - quasi a caso-.. getta il sasso- Non lo saprete mai ser..Ma.. Per adesso, ser Gashim riprendete le frecce e tornate alle camerate. Stasera siete di ronda ] quindi ne attende la risposta, voltandogli le spalle ritorna verso il muretto del cortile per riprender il suo arco..

GASHIM [piazza d’arme] Il comandante con tuo stupore sarebbe stato più clemente di quanto ti saresti aspettato, certo, le critiche alla tua tecnica di arciere sarebbero state dure ma di fatto, giuste, comunque sia parrebbe averti dato quella possibilità che avresti chiesto e non la dovrai sprecare, cascasse il mondo non la sprecherai “ Vi ringrazio Comandante, non Vi deluderò” diresti soltanto >>
GASHIM >>chinando il capo in segno di rispetto e di gratitudine, sapresti bene che quella possibilità sarà probabilmente l’unica che Valstaf ti darà, dopo di che, se fallirai ancora, probabilmente metterai in atto quel vecchio piano……ma non ci penserai ora, ora dovrai solo sgobbare di brutto…. quindi egli menzionerebbe tuo fratello e a quel punto uscirebbe dalla tua bocca un mezzo sorriso…..>>
GASHIM >>…..”Sandmar? Mi avrebbe preso in giro e avremmo finito per fare a pugni” a quel punto raccoglieresti la tua due frecce riposandole nella faretra quindi volgeresti il capo verso il comandante…..ronda avrebbe detto e….finalmente…..avresti pensato “Con chi farò codesta ronda comandante?” chiederesti quindi al primo ufficiale.

VALSTAF [ cortile F.H] Tornando verso il muretto il lycan riprende la giacca della divisa e l'arco, lasciati li per tener libere le braccia nel tiro. Si volge ora che gashim gli rivolge la parola, e di 3 / 4 va a prenderne il semi frontale tornando verso di lui[ lo spero per voi] inutile dire cosa rischia se fallisce.. ben più di qualche gallone stropicciato su una casacca.. [ con me] risponde. >>>
VALSTAF altro non c'è da dire. [ Tornate alle camerate. avete solo un ora di ristoro. ] Quindi senza fare o dire altro, si volge e riprende la via della fortezza. la sua di serata non è che appena cominciata. Ma forse, quanto meno potrà passarla per una volta, senza troppe incombenze nel mezzo. Neanche si cura di veder se obbedisce o meno. Lo deve fare, quindi lo farà, da solo.

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